109632691 2755750274661993 5692514051576190812 o(UNWEB) Perugia. Nella sessione ‘Question time’ della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri della Lega, Paola Fioroni e Stefano Pastorelli hanno chiesto all’assessore Paola Agabiti se la Giunta regionale “intende adottare specifiche misure per sostenere i nidi d'infanzia privati al fine di superare la grave crisi economica che li ha interessati a seguito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Dopo aver ricordato che “l'emergenza epidemiologica ha imposto la sospensione di tutte le attività educative e scolastiche in presenza, limitando così per i bambini e gli adolescenti la possibilità di svolgere esperienze al di fuori del contesto domestico e familiare”, Fioroni ha rimarcato che “i nidi d'infanzia svolgono un servizio sociale ed educativo di interesse pubblico rivolto a tutti i bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi. Integrando l'opera della famiglia, i nidi, svolgono una funzione essenziale per favorire un equilibrato sviluppo psico-fisico del bambino, aiutando il piccolo a superare le difficoltà proprie dell'età e ad acquisire le abilità, le conoscenze nonché le dotazioni affettive e relazionali utili per costruire un'esperienza di vita ricca ed armonica. I nidi d'infanzia, inoltre, facilitano la conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori. Quelli privati stanno attraversando una profonda crisi economica conseguente al periodo di chiusura disposto per l'emergenza epidemiologica da COVID-19, che potrebbe determinare la chiusura di molte strutture con il conseguente aggravarsi del problema occupazionale. Il Governo Nazionale, tuttavia, non sembra intenzionato a sostenere in alcun modo le strutture private che svolgono i servizi per la prima Infanzia, né a fornire indicazioni chiare e puntuali sulla riapertura del prossimo settembre”. 

L’assessore Agabiti ha sottolineato che ‘l’esigenza di incontrarsi e socializzare costituisce una componente essenziale dello sviluppo personale dei bambini in termini di educazione e di crescita. Favorire dunque la partecipazione dei figli ad attività socio-ricreative significa investire su politiche per la famiglia, in grado di contrastare anche la povertà educativa. Il consolidamento del sistema regionale dei servizi socio educativi rappresenta una delle priorità di questa amministrazione anche attraverso azioni di supporto per il rafforzamento complessivo della qualità dei servizi e della rete territoriale. In Umbria, con il 37 per cento dei posti disponibili nei servizi per la prima infanzia risultano coperte oltre un terzo delle domande potenziali. Molte strutture sono state costrette a chiudere da inizio marzo senza alcuna certezza sul quadro del come riaprire. La chiusura ha avuto importanti ripercussioni anche e soprattutto di carattere economico. Sostenere quindi tali strutture significa supportare un elemento fondamentale dell’offerta formativa regionale. A livello governativo poche misure sono state intraprese a tutela di queste strutture. L’auspicio è che questo vulnus possa essere sanato quanto prima. Questa giunta ha prontamente sostenuto i servizi privati, oltre avviamenti a quelli pubblici del territorio al fine di mantenere il livello qualitativo dei propri servizi socio educativi e scongiurare il rischio della loro non riapertura. La Regione ha adottato diverse misure: a favore dei servzi socio-educativi per la prima infanzia sono stati stanziati ad aprile 382mila euro, di cui 210mila per le strutture private. Successivamente è stato definito il riparto del fondo nazionale per il sistema integrativo dei servizi di educazione e istruzione, destinando ai Comuni risorse per complessivi 3milioni 947mila euro. Circa 3milioni 800mila saranno destinati dai Comuni al finanziamento per le spese di gestione. Siamo consapevoli di quanto sia fondamentale,   in questo quadro economico e sociale, sostenere le famiglie che hanno visto ridursi drasticamente le proprie risorse. Per questo, per la prima volta, come Regione, abbiamo deciso di sostenere le famiglie nel pagamento delle rette dei centri estivi e dei servizi socio educativi per la prima infanzia 0-6. In particolare, attraverso la proposta di riprogrammazione Fse, sono state inserite tra le nuove azioni risorse per agevolare la partecipazione ai servizi socio educativi 0-6 con la messa a disposizione di 3milioni 500mila euro, rivolto alle famiglie per il pagamento delle rette. La Giunta ha stanziato ulteriori 3milioni  in favore delle famiglie per sostenere le spese per la partecipazione dei propri figli ai centri estivi, con un tetto di 50 euro a settimana elevato a 70 per la fascia 0-3 anni e per una durata massima di undici settimane”. 

Nella replica, Paola Fioroni ha ringraziato l’assessore per “le azioni che la Regione ha messo in campo, ma anche per la previsione di provvidenze future. È molto importante – ha concluso – la grande attenzione posta nei confronti del ruolo del servizio educativo per l’infanzia”.


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