FORAIl consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) ha depositato una proposta di legge che mira a sostenere la natalità, la famiglia e il welfare aziendale”. Previsti tra l’altro: l’introduzione della “valutazione d’impatto familiare”, alcune misure di “tutela e promozione della vita fin dal concepimento”, il “riconoscimento dell’alto valore della maternità e paternità coscienti e responsabili” e “premialitá per le aziende che adottino politiche di welfare aziendale volte a sostenere la maternità e la conciliazione tra cura e lavoro”.

 

(UNWEB) Perugia,  “Quattordici articoli, sei azioni di intervento e altre di coordinamento e promozione che la Regione Umbria potrà mettere in campo per realizzare una vera e propria svolta per le politiche di sostegno alla natalitá”. Questi i numeri della proposta di legge “Interventi a sostegno della natalità, della famiglia e del welfare aziendale”, presentata dal consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria).

Fora spiega che “l’Umbria vive una vera e propria emergenza demografica. Nel 2019,  dati Istat, - il saldo tra i nuovi nati e i decessi ha registrato un -4.865. Un record negativo mai toccato prima che si innesca in internet di diminuzione di nascite ormai costante da 10 anni. Occorre arginare questo fenomeno. Insieme ad esperti ed associazioni, dopo un lavoro avviato da settimane insieme ai ‘Civici X’ e con il contributo determinante di ‘Demos’, ho elaborato le misure e gli interventi per provare ad invertire il trend negativo regionale. Appare necessario uno strumento normativo che disciplini interventi a sostegno della natalità ed in particolare impegni la Regione a perseguire: la valorizzazione delle funzioni sociali della famiglia; il riconoscimento e sostegno delle funzioni svolte dalla famiglia; il riconoscimento dell’alto valore della maternità e paternità coscienti e responsabili; la  rimozione degli ostacoli di ordine sociale, culturale ed economico che impediscono le nuove nascite, l’adozione e la vita della famiglia, prevenendo situazioni di particolare disagio, povertà o esclusione sociale, ivi comprese quelle conseguenti a provvedimenti giudiziari afferenti la separazione o il divorzio, perseguendo una inclusione attiva volta al superamento delle varie situazioni di disagio; la tutela e promozione della vita fin dal concepimento e in tutte le sue fasi offrendo, alle famiglie e in particolare ai genitori, sostegni economici, servizi e un contesto socio-culturale idoneo; la tutela del diritto di un minore ad una famiglia tramite interventi a sostegno della genitorialità adottiva; il sostegno alla famiglia nell’opera di educazione dei figli e nella formazione della loro personalità in tutti i suoi aspetti psicologici, sociali, relazionali e culturali; la promozione e sostegno della genitorialità in tutte le sue forme; la promozione nel territorio sportelli informativi capaci di essere dei punti di riferimento per i vari bisogni delle famiglie, in collaborazione con le aziende unità locali socio-sanitarie e con i consultori familiari, valorizzandone i servizi di assistenza a famiglie e futuri genitori”.

La legge prevede “interventi a sostegno della natalità mediante assegni, interventi a favore delle famiglie con figli minori di età rimasti orfani di uno o di entrambi i genitori;  un intervento specifico a favore delle famiglie monoparentali e per i genitori separati o divorziati in situazioni di difficoltà economica; un intervento generale a favore delle famiglie monoparentali e di genitori separati e divorziati e gli interventi per la conciliazione dei tempi educativi e il lavoro. La proposta di legge inoltre promuove e rilancia il welfare aziendale indicando in maniera puntuale i membri dell’osservatorio regionale, e soprattutto prevedendo premialitá per le aziende che adottino politiche di welfare aziendale volte a sostenere la maternità e la conciliazione tra cura e lavoro”.

Andrea Fora sottolinea inoltre che “altra caratteristica molto innovativa è l’introduzione in Umbria della ‘valutazione d’impatto familiare’, uno strumento molto importante per orientare le politiche familiari previste in ogni settore, secondo criteri di differenziazione e proporzionalità in rapporto alla composizione del nucleo familiare e alla sua condizione economica. La Regione, attribuendo a questo strumento un’importanza strategica per il perseguimento delle finalità della legge,  promuove intese con gli enti locali per estendere la valutazione d’impatto familiare alle politiche settoriali di loro competenza e ai relativi atti di programmazione, assicurando il pieno coinvolgimento dei sindaci tramite il Consiglio delle autonomie locali”. 

“Il lavoro di approfondimento - conclude il consigliere regionale - si svolgerà in Commissione e potrà ulteriormente migliorare la proposta rispetto alle finalità, agli obiettivi previsti e alle risorse. Auspico e sono certo che alla fine il confronto porterà ad un lavoro comune e largamente condiviso”.


 AVIS

80x190