119056466 2800692033501150 5324580468708442884 oL’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di risoluzione alla base della Sessione europea 2018 che individua tre iniziative prioritarie: il Green deal, un’Europa pronta per l’era digitale, un’economia al servizio delle persone. Il relatore del provvedimento è stato il presidente della Prima commissione, Daniele Nicchi (Lega). Per l’opposizione è intervenuta Donatella Porzi (Pd).

 

(UNWEB) Perugia,   – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità dei presenti la proposta di risoluzione alla base della Sessione europea 2018, che era stata elaborata in Prima Commissione consiliare. Il documento racchiude tre atti: il Rapporto sugli Affari europei, la Relazione sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale agli atti normativi e di indirizzo emanati dall'Unione Europea, il Programma legislativo annuale 2020 della Commissione Europea. La proposta di risoluzione individua tre iniziative prioritarie per l’Umbria: il Green deal europeo, un’Europa pronta per l’era digitale, un’economia al servizio delle persone.

Il RELATORE Daniele Nicchi (Presidente Prima commissione – Lega) ha spiegato che “in un momento storico così delicato e critico la sessione europea è un passaggio fondamentale per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. La programmazione dei fondi strutturali svolge un ruolo fondamentale per la crescita, per il rilancio del sistema produttivo e per l’incremento dell’occupazione. La parola chiave della proposta di risoluzione di maggior interesse per la nostra regione è TRANSIZIONE. La pandemia ha portato con sé sfiducia verso la politica. I colpevoli ritardi, le misure inadeguate e l’ambiguità comunicativa che hanno caratterizzato questi mesi il governo del nostro paese e dell’Unione Europea hanno contribuito ad acuire la gravità della crisi e riteniamo che i provvedimenti e gli strumenti messi a disposizione dall’Europa non siano sufficienti e adeguati. La crisi è anche e soprattutto un momento di transizione che si configura come opportunità di crescita e di riappropriazione dei propri valori. È importante oggi assumersi la responsabilità, come cittadini italiani ed umbri, di essere attori e protagonisti di questo cambiamento”.

“La PROPOSTA DI RISOLUZIONE della Prima Commissione individua tre iniziative prioritarie ritenute di maggiore interesse per l’Umbria. Il GREEN DEAL, una nuova strategia di crescita in grado di rendere l’economia e le industrie più innovative ed efficienti che dovrà contribuire a creare nuovi posti di lavoro. Siamo assolutamente favorevoli a fare dell’Europa il continente più verde, per il bene del clima e della biodiversità. Dobbiamo ripristinare i sistemi naturali e ridurre la nostra impronta ecologica in Europa, credere in una transizione verso un sistema veramente sostenibile nel settore agroalimentare e tenere sotto controllo la deforestazione. UN’EUROPA PRONTA PER L’ERA DIGITALE e cioè le strategie che è possibile mettere in campo per trarre il massimo vantaggio dalla trasformazione digitale. Si punta a fare dell’Europa la leader digitale in tutti i settori, con il piano d’azione per l’istruzione digitale, la legge sui servizi digitali e la revisione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, volta a rendere la finanza digitale più solida contro gli attacchi informatici. UN’ECONOMIA AL SERVIZIO DELLE PERSONE, il cui strumento di attuazione si fonda sul rafforzamento delle pmi, che costituiscono la spina dorsale dell’Ue. L’Umbria può raccogliere la sfida di coniugare equità sociale, sostenibilità e crescita economica. Le principali iniziative da adottare entro il 2020 riguardano la determinazione di salari minimi equi per i lavoratori nel rispetto delle tradizioni nazionali e della contrattazione collettiva, una proposta di regime europeo di rassicurazione contro la disoccupazione, e il rafforzamento della garanzia per i giovani”.

Il RAPPORTO SUGLI AFFARI EUROPEI mostra che la programmazione 2014-2020 assegna all’Umbria 1miliardo e 693 milioni di euro: 928milioni al Programma di Sviluppo Rurale, 412milioni al Fondo Economico di Sviluppo Regionale, poiché sono stati aggiunti 56 per il sisma; 237milioni al Fondo Sociale Europeo; 115 ai programmi nazionali Fesr-Fse e Programma per l’istruzione e l’occupazione giovanile. Quasi l’80 per cento delle risorse si concentrano su cinque obiettivi: rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione; promozione della competitività delle pmi e del settore agricolo; sostegno ad un’economia a basse emissioni di carbonio; promozione all’adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione e alla gestione dei rischi; promozione dell’inclusione sociale, contrasto alla povertà e alla discriminazione. Per l’ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI le quote di impegni e i pagamenti del FESR hanno permesso di cogliere i target previsti e la riserva di performance. L’attuazione del FSE è stata condizionata nel 2019 da alcune criticità che non hanno impedito di acquisire la riserva di performance. Il PSR regionale è tra i primi programmi a livello nazionale per spesa realizzata. In termini di avanzamento della spesa ha raggiunto oltre il 46 per cento. Per fronteggiare l’EMERGENZA COVID la Commissione Europea ha ampliato le possibilità di intervento dei fondi strutturali prevedendo la possibilità di sostegno ai servizi sanitari, alle piccole e medie imprese e alle spese connesse all’emergenza sanitaria. La regione Umbria ha colto questa possibilità intervenendo tempestivamente con una propria riprogrammazione, attivando 108 milioni di euro quale aiuto diretto ad imprese e cittadini: circa 53 milioni del FSE e oltre 55 del FESR per contrastare l’impatto di questa emergenza sanitaria, economica e sociale. Particolare attenzione è stata rivolta al mondo del lavoro, prevedendo fondi per il sostegno ai lavoratori autonomi, alle categorie svantaggiate, alla creazione di impresa, alle start-up e al potenziamento dei servizi per il reinserimento occupazionale e al settore turistico e culturale. La programmazione in corso vedrà la Regione impegnata almeno fino al 2022, con la rendicontazione che probabilmente arriverà al 2023.

Per l’opposizione è intervenuta Donatella PORZI (Pd): “Finalmente sentiamo parlare dell’Europa in termini positivi. È una responsabilità che vogliamo condividere perché l’Europa è un progetto importante e difficile per il quale alcune forze politiche si sono battute da sempre. È un’opportunità che va colta. Nel momento in cui si riprogramma non si certifica un fallimento ma si da’ conto del processo del monitoraggio dei programmi fatti che alla luce dei risultati può anche essere modificato. L’esperienza del terremoto o della pandemia sono elementi che ci danno la misura dell’importanza di monitorare e modificare costantemente. Nella sessione europea in Prima Commissione abbiamo ascoltato la Vicepresidente del Cal, che ha portato un appello da condividere. Non possiamo aspettare che dall’alto ci vengano proposti programmi. La fase ascendente richiesta dal Cal ci chiede di raccogliere le istanze del territorio per farne la base delle nostre proposte da mandare in Europa. Dobbiamo provare a ritrovare uno spirito unitario per evitare che le decisioni vengano prese dall’alto e che non rispondono ai bisogni degli umbri. Ci sono diversi organi con cui partecipare alla fase ascendente come il Comitato delle Regioni di cui faccio parte. In Europa portiamo una voce unica, quella dell’Italia. L’auspicio è di un ritrovato sentimento di unità e di volontà di lavorare insieme per aspetti irrinunciabili per l’Umbria. Senza l’Europa non saremmo usciti da questa crisi in maniera sopportabile”.


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