119069170 2800808266822860 843626474432860826 oIllustrato in Aula, dal presidente Daniele Carissimi, il programma della Commissione Riforme statutarie e regolamentari. Un articolato confronto che ha evidenziato una generale concordanza di vedute sugli obiettivi indicati anche se con dei distinguo e specificazioni sia da parte della maggioranza, sia della minoranza. Definita un’attività con una diversa modalità e tempistica. In una prima fase saranno apportate le modifiche che risultano urgenti, indispensabili e utili al buon funzionamento dell’Assemblea legislativa, per poi lavorare all’attuazione delle riforme regolamentari e statutarie maggiormente incisive e che richiedono scelte politiche di ampio respiro.

 


(UNWEB) Perugia,   - Illustrato in Aula, dal presidente Daniele Carissimi, il programma della Commissione Riforme statutarie e regolamentari. Un articolato confronto che ha evidenziato una generale concordanza di vedute sugli obiettivi indicati anche se con dei distinguo e specificazioni sia da parte della maggioranza, sia della minoranza. Definita un’attività con una diversa modalità e tempistica. In una prima fase saranno apportate le modifiche che risultano urgenti, indispensabili e utili al buon funzionamento dell’Assemblea legislativa, per poi lavorare all’attuazione delle riforme regolamentari e statutarie maggiormente incisive e che richiedono scelte politiche di ampio respiro.

In apertura di intervento, Carissimi ha sottolineato che “la Commissione lavorerà su tre cardini principali: l’efficienza dell’azione, la visione del futuro e la concretezza nel conseguimento degli obiettivi. Sugli argomenti e sul lavoro da sviluppare nei prossimi mesi è stata raggiunta la condivisione da parte dei commissari. Dobbiamo muoverci unitariamente al fine di scrivere insieme le regole delle istituzioni dell’Umbria di domani attraverso ispirazioni non estremiste, ma rivolte al buon senso che possa portare ad uno statuto e ad un rinnovato regolamento interno. La linea di questa Commissione sarà quella della continuità rispetto alle proposte già in precedenza formulate nella precedente legislatura e meritevoli di essere recuperate. Dal passato verranno recuperate le istruttorie e proposte svolte sui gruppi consiliari, conferenze dei capigruppo, sul procedimento legislativo, sulle commissioni di inchiesta. Discorso a parte sui consiglieri supplenti, fattispecie esistente già in diverse Regioni. Purtroppo è stata già, da qualche giornalista, strumentalizzata questa ipotesi invocandola, inopportunamente, come la soluzione per il Gruppo Lega di una norma ad personam. Ma non è così in quanto il dibattito sul tema è assai risalente al punto che la Regione Umbria aveva già adottato tale riforma nel 2004, cassata poi dalla Corte Costituzionale per ragioni di forma e non di merito. La previsione delle regole sul consigliere supplente, inoltre, sono state previste anche nella precedente legislatura, a scanso di equivoci e speculazioni gratuite”.

Tra i temi di valutazione e riflessione: la ‘riduzione dei tempi degli interventi in Aula”. Carissimi ha sottolineato che “si assiste troppo spesso alla disponibilità di spazi troppo dilatati per gli interventi in che devono essere pertanto ridefiniti nei limiti temporali oggettivamente troppo ampi senza ovviamente oltraggiare la dialettica e il diritto di parola di ogni consigliere”. Il Presidente ha anche parlato del Comitato per il controllo e la valutazione nel quale “alcune riunioni di questa legislatura si sono risolte in una disputa tra gli schieramenti politici in ordine al suo raggio di azione e ai suoi poteri. Queste dinamiche – ha spiegato - vanno risolte a monte, con regole chiare e precise attualmente non sufficientemente chiara a delimitare l’ambito di applicazione al solo fine di non intralciarne il lavoro fondamentale cui è chiamato, senza tuttavia esondare oggettivamente e soggettivamente in spazi non attribuibili alla sua competenza e funzione”.
 
Carissimi ha quindi spiegato che quella della Commissione Statuto sarà “una attività con una doppia modalità e tempistica e che è il frutto del contributo di tutti i colleghi che hanno condiviso e integrato il programma di lavoro. Un consistente e organico pacchetto di proposte di riforma dello Statuto e del Regolamento che si pone l’ambizioso, ma necessario, obiettivo di rendere l’azione dell’Assemblea  legislativa più moderna, efficace, efficiente e più aderente alle esigenze di una comunità regionale complessa e articolata. Un lavoro di adeguamento normativo che sarà portato avanti avanti anche attraverso un attento confronto con la comunità regionale istituzionale, sociale ed economica .

Il primo impegno sarà rivolto alla discussione e deliberazione delle modifiche allo Statuto e al Regolamento che risultano urgenti, indispensabili e utili al buon funzionamento dell’Assemblea Legislativa, con l’obiettivo di ridurre i tempi negli interventi e nelle decisioni dell’Aula e per una maggiore efficienza dei meccanismi decisionali. Si interverrà quindi su istituti, procedimenti e attività con l’intento di renderli più funzionali e produttivi.
Il secondo, più articolato e complesso lavoro della Commissione, riguarderà l’attuazione di tutte quelle riforme regolamentari e statutarie che richiedono scelte politiche di ampio respiro e quindi la ponderazione comparativa di diversi interessi. Questa seconda fase vedrà il coinvolgimento e la partecipazione dei soggetti sociali, dei portatori di interesse e dei rappresentanti istituzionali dei vari territori.

Il filo rosso che legherà l’attività dell’organismo sarà la verifica dell’effettiva aderenza alla realtà delle norme statutarie, dopo l’ultima corposa riforma del 2005. Si verificherà quindi la funzionalità e, soprattutto, l'efficacia e l'efficienza degli strumenti e delle prerogative stabiliti dallo Statuto e dal Regolamento.
Le questioni principali inserite nell’agenda di lavoro della Commissione: inserimento tra i principi fondamentali dello Statuto, del diritto di ciascuno a vivere in un ambiente salubre; riferimento nello Statuto ai Santi umbri quale parte dell'identità regionale; istituzione della figura dei consiglieri delegati cui potrebbero essere affidate temporaneamente alcune funzioni proprie dell’Esecutivo; previsione della figura del consigliere supplente che potrebbe sostituire temporaneamente un collega di lista nominato assessore; introduzione della figura del sottosegretario scelto tra i consiglieri eletti, quale organo di supporto al Presidente della Regione, ai singoli Assessori, e figura di raccordo tra il Presidente, l’Assemblea e la struttura regionale, e tra le istituzioni e gli organismi pubblici e privati.

Altra questione di rilievo, in agenda, sarà il cosiddetto ‘regionalismo differenziato’, che consenta l’adozione di ulteriori poteri e particolari forme di autonomia in capo alla Regione. Sempre nel rispetto dei criteri previsti dall’articolo 116 comma 3 della Costituzione, che ne circoscrive l’ambito applicativo, in linea con le delibere già assunte dalla Regione Umbria nel 2018 e prevedendo il referendum per far esprimere i cittadini umbri nel provvedimento.

Ed ancora, grande attenzione e rilancio degli istituti di partecipazione, rendere effettivo il diritto di accesso dei cittadini agli atti e la trasparenza del complesso delle attività della pubblica amministrazione. Saranno previsti confronti con Commissioni analoghe delle altre Regioni. La Commissione verificherà infine lo stato di attuazione dello Statuto per valutare eventuali modifiche per migliorare la funzionalità dei testi legislativi, e analizzerà la normativa elettorale regionale riservandosi di elaborare nuove proposte in materia”.

INTERVENTI:
MARCO SQUARTA (FdI): “COMMISSIONE HA GRANDE OCCASIONE DI INTERVENIRE SU REGOLAMENTO MACCHINOSO E IN MOLTE PARTI SUPERATO. Apprezzamento per la relazione del presidente Carissimi. Nella passata legislatura ho svolto il ruolo di vice presidente della Commissione e ricordo che si era arrivati ad un testo condiviso sul quale mancava soltanto il voto finale a causa della interruzione anticipata della legislatura. La Commissione ha la grande occasione di intervenire dunque, soprattutto, su un regolamento macchinoso e in molte parti superato. È importante accrescere l’autonomia dell’Assemblea legislativa in quanto organo legislativo. Negli ultimi anni sono state presentate poche proposte legislative. Rispetto alle mozioni e quindi agli atti di indirizzo, pochissimi vengono attuati. Una maggiore incisività legislativa può dare dignità a questa Aula. Rispetto alla figura del sottosegretario non so quanto possa risultare attinente con un consesso elettivo di 20 consiglieri. È una figura prevista soprattutto da Regioni a Statuto speciale o particolarmente grandi. La figura del consigliere delegato ha un senso in Comune, mi lascia dubbi invece in un organo prettamente legislativo come questo. Su mozioni, risoluzioni o sullo scioglimento anticipato dell’Assemblea serve maggiore chiarezza. Importante prevedere maggiore snellezza rispetto agli atti di indirizzo”.
Simona MELONI (Pd): “IMPORTANTE LAVORO DA PORTARE AVANTI AUSPICANDO LARGA CONDIVISIONE. Rispetto alla previsione del consigliere delegato bisogna capire bene i criteri per l’attribuzione del ruolo. Il numero dei consiglieri regionali può non risultare sufficiente per espletare questa attività aggiuntiva. Si tratterebbe anche di un problema di ‘indipendenza’ poiché al ruolo di legislatore si aggiungerebbe la collaborazione con la Giunta, con difficoltà a tenere separati i due ruoli. Sono poche le Regioni ad avere consiglieri delegati o supplenti con quest’ultimo che avrebbe comunque un costo. E se vogliamo ridurre i costi della politica si andrebbe nella direzione opposta. Oltretutto il consigliere supplente può essere previsto soltanto attraverso una legge ordinaria. In parte condivisibile rivedere i tempi degli interventi in Aula, va comunque garantito il dovuto spazio alla minoranza su tutti gli argomenti. C’è comunque un importante lavoro da portare avanti e credo si possa riuscire a farlo, su molti aspetti, con larga condivisione”.
Thomas DE LUCA (M5S): “BENE OLIARE INGRANAGGI ASSEMBLEA LEGISLATIVA, MA NO A RIDUZIONE TEMPI DIBATTITO DEMOCRATICO. C’è bisogno di snellire e oliare gli ingranaggi dell’Assemblea legislativa, ma in alcun modo sono disposto ad avallare una riduzione del dibattito democratico. Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, e molto ne serve per il lavoro all’interno delle commissioni che in un'ottica di confronto democratico non possono che essere un valore aggiunto. Avendo partecipato ai lavori del Comitato ho trovato l’intervento del Presidente poco corretto perché è centrato sulle sue priorità. Mentre invece sarebbe dovuto essere una sintesi del lavoro collegiale fatto insieme, con posizioni diverse da tutelare. Questo avrebbe dovuto essere un documento in cui si stabilisce un programma non in cui si esprimono giudizi di valore. L’ho trovato un intervento non corretto rispetto al clima della Commissione Statuto. Di fronte a riforme che richiedono una maggioranza qualificata credo debba esserci uno spirito diverso. Rimango disponibile ad un lavoro produttivo. Da presidente del Comitato per il controllo e la valutazione voglio specificare che questo organo non ha mai esondato dalle sue prerogative”.

Valerio MANCINI (Lega): “SERVE UNA RIFORMA SOSTANZIALE COME PREFIGURATA DAL PRESIDENTE CARISSIMI. Bene l’intervento di Carissimi, non concordo con gli interventi della minoranza. Serve una riforma sostanziale come prefigurata dal presidente della Commissione Statuto. Le riforme sono di tutti, ma i tempi cambiano e c’è bisogno di essere più al passo con i tempi. L’emergenza covid ha cambiato i comportamenti di tutti noi. La mobilità ha costi. Serve una visione nuova.  Oggi l’Assemblea vede la Giunta composta solo da 5 assessori mentre altre ne hanno 16. Serve una maggiore potenza di fuoco. Questo l’Esecutivo lo può fare in collaborazione con l’Assemblea legislativa. Come farlo non è tema di oggi. Ma la riduzione dei consiglieri pone difficoltà non da poco. Serve essere presenti nei tavoli italiani e europei oltre che interregionali. Ma mai deve venir meno la capacità di ascolto dei territori. La riforma può e deve andare in questa direzione. Si è tentato di fare riforme in passato ma forse non ci si credeva veramente. Il presidente Carissimi è persona equilibrata ed equidistante, e deve avere la massima fiducia da parte dell’Assemblea. Poi sarà l’Aula a stabile se riforme siano corrette”.

Andrea FORA (Patto civico per l’Umbria) – “RISCRIVERE LE REGOLE RENDENDO PROTAGONISTE NOSTRE COMUNITÀ TERRITORIALI E ISTITUZIONALI. Grazie al presidente Carissimi per il lavoro e il metodo con cui sta coordinando i lavori della Commissione. Sono rimasto però un po’ stupito dal contenuto della relazione odierna che è stata connotata, rispetto ad alcune scelte, da un taglio politico, legittimo, ma che non abbiamo discusso, né tanto meno condiviso, e che io avrei lasciato alla discussione in Aula. È fondamentale che la Commissione sviluppi il più ampio confronto per approvare in maniera condivisa le nuove regole della vita istituzionale. Non farò valutazioni, non spettano al confronto odierno, che ci presenta un elenco delle cose da fare. Ribadisco due cose: la Commissione Statuto è il luogo dove va preservato un alto livello di garanzia delle scelte che vanno adottate in maniera condivisa; spetta inoltre a questo organo il compito di fare non solo un maquillage istituzionale, ma di apportare modifiche importanti e innovative dello Statuto regionale, dopo le ultime effettuate ormai 15 anni or sono, approvate dopo un largo confronto. Occorre rivedere quindi in maniera profonda gli assetti istituzionali endo regionali, come pure le modalità di utilizzazione delle risorse, una nuova legge elettorale, insomma tutte quelle regole di fondo da costruire con il confronto e l’ascolto delle forze sociali della regione”.
Il presidente CARISSIMI, a margine degli interventi ha ribadito che “l’approccio bipartisan con cui ho voluto connotare la Commissione è certificato dal programma di lavoro approvato all’unanimità. Respingo quindi al mittente qualsiasi indicazione riguardo a valutazioni politiche che non ho fatto e non mi passa per la testa di fare. Nel mio intervento illustrativo del programma di lavoro ho solo indicato argomenti presenti nel documento. Auspico condivisione e collaborazione per portare avanti il nostro lavoro nel miglior modo possibile”.


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