120999061 2826911564212530 7735866855643936610 nLa consigliera Simona Meloni (Pd – vice presidente Assemblea legislativa) ha presentato una interrogazione con cui chiede alla Giunta di Palazzo Donini di spiegare “le ragioni della carenza di dosi vaccinali e quali azioni si intende intraprendere per assicurare un’esauriente copertura vaccinale antinfluenzale ai soggetti a rischio”.

 

(UNWEB) Perugia,   “La Giunta regionale chiarisca le ragioni della carenza di dosi vaccinali e spieghi quali azioni intende intraprendere per assicurare un’esauriente copertura vaccinale antinfluenzale alle categorie considerate a rischio, tra cui i bambini. Renda inoltre noti i tempi entro i quali la nostra regione entrerà in possesso delle dosi necessarie, tenendo conto della risalita dei contagi e dell’imminente sovrapporsi dell’influenza autunnale con la pandemia”. Lo chiede, con una interrogazione rivolta all’Esecutivo di Palazzo Donini, la consigliera Simona Meloni (Pd – vice presidente Assemblea legislativa).

Nell’atto ispettivo Meloni evidenzia che “le vaccinazioni risultano fondamentali per ridurre le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e per limitare gli accessi al pronto soccorso, oltre che per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti e liberare risorse sanitarie destinabili alla gestione dell’emergenza. I sintomi dell’influenza, infatti, almeno in una fase iniziale, sono simili a quelli di altre infezioni respiratorie, compreso quelli da nuovo Coronavirus e ciò rischia di rendere difficile la diagnosi differenziale basandosi solo sui sintomi, con il rischio di ritardare le cure, dove necessario, o di sottovalutare l’epidemia, soprattutto nel periodo in cui l’influenza raggiunge il suo maggiore picco”.

“Le vaccinazioni contro i virus influenzali – rimarca Simona Meloni - in concomitanza della circolazione del virus sars-cov-2, possono contribuire a ridurre l'impatto globale della malattia in termini di salute, costi economici e sociali, riducendo il carico complessivo di infezioni respiratorie nella popolazione, rendendo più facile la diagnosi differenziale all’insorgere di patologie respiratorie specie nelle persone a rischio e negli operatori sanitari, direttamente coinvolti nella gestione dell’emergenza. I bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni sono considerati il principale serbatoio e veicolo d’infezione e per questo sono stati inseriti nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza, al fine di tentare di ridurre al massimo la circolazione del virus ritenuta ‘molto alta’ nella fascia 0-4 anni e ‘sostenuta’ fino ai 14 anni, contribuendo contemporaneamente a tutelare la salute dei cittadini di età più avanzata”.

“Esiste – ricorda Meloni - un accordo tra la Regione Umbria e la Fimp Umbria (Federazione Italiana Medici Pediatri), che da la possibilità di vaccinare gratuitamente i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni e nella fascia 7-14 anni per le categorie a rischio, rivolgendosi al proprio distretto sanitario o direttamente al proprio pediatra. Ad oggi però tale accordo pare aver subito una battuta di arresto poiché le dosi vaccinali presenti nel territorio regionale non riuscirebbero a coprire nemmeno un terzo delle 20 mila dosi necessarie per soddisfare questa fascia di età”.

Simona Meloni conclude sottolineando che “secondo i dati raccolti dalla fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) in alcune regioni, tra cui l’Umbria, sembrerebbe esserci una carenza strutturale tale da non riuscire a coprire nemmeno il 75 percento delle categorie a rischio e questo perché non è stata prevista con anticipo la necessità di aumentare le scorte per la popolazione non a rischio. L’Umbria quindi non rientra tra le 12 Regioni che invece si sono mosse per tempo e che oggi possono disporre di un quantitativo adeguato di dosi per la copertura del 75 percento della popolazione a rischio”.


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