BoriIl capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, in una nota congiunta con i consiglieri Pd del Comune di Perugia, rivolge un appello ai parlamentari umbri affinché venga modificato il criterio di accesso al contributo a fondo perduto per gli esercenti delle zone turistiche che, di fatto, escluderebbe l’Umbria.

 

(UNWEB) Perugia,   – “Chiediamo al Parlamento di adoperarsi affinché venga modificato il criterio di accesso al contributo a fondo perduto per gli esercenti delle zone turistiche. Limitazioni numeriche, che di fatto escludono anche l’Umbria, e che non rendono giustizia al danno che realtà come il centro storico del capoluogo, a profonda vocazione turistica, e le sue attività commerciali hanno subito in questi mesi di pandemia”: lo dice il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, in una nota congiunta con i consiglieri Pd del Comune di Perugia in cui si chiede “ai parlamentari umbri di maggioranza, di intervenire per evitare che esistano cittadini di serie A e di serie B, quando invece di fronte ai danni economici causati dalla pandemia, non esistono differenze”.

“Il contributo, stanziato dal DL 104 del 2020 per gli esercenti delle zone turistiche – spiega Bori - potrà essere richiesto secondo una procedura telematica sul sito dell’Agenzia dell’Entrate fino a gennaio 2021. La normativa prevede che possano accedervi le attività dei centri storici dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana, che hanno registrato prima dell’emergenza sanitaria presenze turistiche di cittadini residenti in Paesi esteri in numero almeno tre volte superiore a quello dei residenti nello stesso comune”.

“L’approccio numerico – secondo Bori – appare però sbagliato e porterebbe, tra l’altro, anche all’esclusione dell’Umbria. Per questo serve l’impegno di tutti, affinché tali opportunità siano accessibili a tutti i comuni capoluogo di provincia e città metropolitane, senza alcun tipo di esclusione”.


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