Porzi Agabiti(UNWEB) Nella parte dedicata al Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, la consigliera regionale del Partito democratico, Donatella Porzi, ha chiesto alla Giunta “quali sono le misure applicate e quelle impartite dalla Regione ai dirigenti scolastici dei convitti regionali, per i quali non risultano piani specifici di contenimento della diffusione del Covid”.

Illustrando l’atto in Aula Porzi ha detto che “al momento non c’è alcun protocollo rafforzato e di supporto da parte della Regione su gestione dei positivi, quarantene, spazi adeguati per l’isolamento in grado di consentire la prosecuzione delle attività per il resto degli ospiti. Una grave mancanza, che rischia di rivelarsi pericolosa. Ad oggi non ci sono piani specifici di contenimento del contagio tra i convittori, alla luce dell’impossibilità di far fare a questi ritorno presso le proprie abitazioni. La Regione avrebbe dovuto farsi carico di queste particolari situazioni. Nei convitti della nostra Regione sono stati presenti contemporaneamente i convittori, i semiconvittori, gli istitutori, oltre a tutto il personale docente e Ata, gli alunni della scuola primaria e gli alunni della scuola secondaria di primo grado. Un contesto che avrebbe necessitato di una approfondita attenzione da parte della Regione circa il controllo, il tracciamento e il confinamento dei positivi. I convitti regionali, come quello di Assisi, proprio per la loro peculiarità, avrebbero dovuto ricevere protocolli sanitari e di sicurezza specifici, appositamente studiati dalla Regione tramite le Asl di riferimento, in accordo con i medici dei convitti stessi e con i dirigenti scolastici. In realtà non risulta essere stato fatto nulla di tutto questo. Ci risulta che nei mesi di ottobre e novembre si sono verificati dei contagi in queste strutture e bisogna evitare che si verifichino nuove situazioni di rischio. Servono misure specifiche di sostegno e supporto anche per la ricerca di positivi, il tracciamento, il contenimento e l’isolamento dei convittori risultati positivi. Vanno indicati luoghi idonei per l’isolamento, al fine di far proseguire agli altri il corretto svolgimento delle lezioni. In ottobre proponemmo di effettuare i tamponi rapidi per le scuole ma quest’Aula ha bocciato la proposta senza neppure valutarla.

L’assessore Paola Agabiti ha risposto che “in Umbria ci sono tre convitti, ad Assisi, Spoleto e Todi (che non risulta più attivo dal 26 ottobre). Ci sono stati 20 casi di positività: 5 ad Assisi, 13 Todi e 2 a Spoleto. L’isolamento è avvenuto all’interno di spazi disponibili e individuati dal piano anticontagio. Da novembre il convitto di Assisi non ci sono stati casi positivi ad Assisi. A Spoleto si è registrato il primo caso a settembre. Nel gennaio 2021 è stata registrata la positività di una operatrice e sei studenti sono stati posti in isolamento. L’indicazione delle misure da adottare per contenere il contagio non rientra nelle competenze di sanità pubblica ma deve essere contenuti nei protocolli che i convitti devono predisporre. Spetta alle autorità di pubblica sicurezza la verifica delle misure di isolamento e quarantena. Le Regioni, in collaborazioni con il ministero della Salute, devono favorire la gestione dei casi scolastici e favorire il tracciamento anche attraverso i tamponi rapidi. La Regione Umbria si è dotata di un nuovo piano, che sarà approvato domani. Sono previste linee guida rigorose che prevedono tamponi rapidi e il tracciamento dei contatti. La Regione è pronta a fare la propria parte, come già fatto con il bando da due milioni per le scuole e le strutture del diritto allo studio universitario. Dal 18 gennaio gli studenti delle scuole secondarie (anche dei convitti), il personale Ata e docente può sottoporsi al tampone antigenico rapido nelle farmacie”.

Porzi ha ringraziato l’assessore Agabiti per la risposta “in una situazione complessa con protocolli che afferiscono in parte al settore scolastico e in parte a quello sanitario. Bisogna fare attenzione alla migliore gestione di queste situazioni, sono soddisfatta che le mie proposte siano state alla fine recepite”.


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