148516437 2929426793961006 127454637964688268 oI consiglieri regionali di minoranza (Pd, M5S, Misto, Patto civico) denunciano la “nominopoli umbra” con “nomine fatte per spartizione politica e non per competenze e professionalità”. Per i consiglieri di minoranza “la Lega in Umbria sbugiarda se stessa e se ne infischia  dei cittadini”.

 

(UNWEB) Perugia,  – “Nomine per spartizione politica e non per competenze e professionalità. La Lega in Umbria sbugiarda se stessa e se ne infischia  dei cittadini”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni, Paparelli, Porzi (PD), Thomas De Luca (M5S), Vincenzo Bianconi (misto) e Andrea Fora (Patto civico).

Per i consiglieri di minoranza “il comunicato stampa dell’onorevole Virginio Caparvi, segretario della Lega Umbria, ha illuminato i cittadini e tutti noi sulla ‘nominopoli umbra’: il lungo elenco di ‘nomine politiche nei vari centri di comando delle partecipate regionali’ effettuate dalla Lega su indicazione di Fratelli d’Italia. Un elenco molto lungo che ci limitiamo a riproporre: ‘Michela Sciurpa, amministratore unico Sviluppumbria Spa (la principale agenzia regionale con delega a gestire i fondi Por Fesr 2014-2020), lo erano quando è stato scelto Marco Magarini (Scuola umbra di amministrazione pubblica), o anche Manuel Maraghelli (amministratore unico Afor - Agenzia forestale Regionale Umbra), Matteo Gianbartolomei (Amministratore unico Umbraflor), Antonio d’Acunto (ex consigliere comunale e provinciale di Fdi - Presidente Assofarm Umbria e AFas Farmacie comunali di Perugia), Elena Veschi (Presidente Corecom nonché moglie di Andrea Lignani Marchesani, ex consigliere regionale Fratelli d’Italia)’. Elenco che peraltro risulta solo parziale, visto la precisazione finale del luogotenente del Carroccio, secondo cui ‘potremmo continuare con diverse altre indicazioni negli organi di controllo’”.

“Sul tema – proseguono i consiglieri di minoranza - nei mesi scorsi abbiamo chiesto, invano, spiegazioni quando si erano già palesati aspetti rilevanti e contrastanti con le leggi istitutive delle stesse società partecipate, come ad esempio per Svilluppumbria e Umbria Digitale. Nonostante ciò, - concludono - restiamo sinceramente molto colpiti e provati perché oggi alla prova dei fatti, e delle dichiarazioni di Caparvi, Lega e Fratelli d’Italia, partiti che per anni e anni hanno vomitato addosso alla politica umbra strilli, insulti e gogne mediatiche in nome delle competenze e contro ‘gli amici degli amici’, dopo aver liberato l’Umbria proprio al grido di quegli slogan lì, adesso governano la nostra Regione indicando le figure chiave nei centri di comando solo per spartizione partitica, militanza politica o parentele”.


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