151150483 2936021286634890 1270889573125782258 oI consiglieri della Lega, Valerio Mancini (presidente Seconda commissione) e Stefano Pastorelli (capogruppo) fanno sapere di ricevere “dall’8 febbraio scorso, giorno che ha sancito l’ingresso dell’Umbria in zona rossa, segnalazioni di imprenditori e lavoratori ingiustamente vessati dalla scelte irragionevoli del vecchio Governo. Per questo ritengono “opportuno che la Regione Umbria si attivi quanto prima per impegnare il nuovo Governo a rivedere gli assurdi provvedimenti contenuti nel DPCM in vigore”.

 

(UNWEB) Perugia,  “Dall’8 febbraio scorso, giorno che ha sancito l’ingresso dell’Umbria in zona rossa, riceviamo segnalazioni di imprenditori e lavoratori ingiustamente vessati dalla scelte irragionevoli del vecchio Governo Conte”, così i consiglieri regionali della Lega, Valerio Mancini (presidente Seconda commissione) e Stefano Pastorelli (capogruppo) secondo i quali “è opportuno pertanto che la Regione Umbria si attivi quanto prima per impegnare il nuovo Governo a rivedere gli assurdi provvedimenti contenuti nel DPCM in vigore”.

“La Giunta – rimarcano i due esponenti leghisti - ha già stanziato dieci milioni di euro a sostegno del commercio, in parte anche a fondo perduto, si tratta di un aiuto concreto e dovuto, ma è necessario che ci si adoperi anche per predisporre la riapertura dei settori costretti al fermo totale da settimane. Di recente – osservano - una sentenza del TAR del Lazio ha dichiarato illegittimo il DPCM che ha costretto i centri estetici alla chiusura in zona rossa, determinandone così la riapertura. È opportuno – puntualizzano - che tale misura venga estesa anche ai toelettatori, che svolgono un sevizio primario per il mantenimento dell’igiene degli animali che vivono nelle nostre case e ne salvaguardano la salute. Inoltre – aggiungono - la scienza ha dimostrato che gli animali non sono in alcun modo portatori del virus, quindi l’attività dei toelettatori si svolge in assoluta sicurezza, considerando che i ‘padroni’ si fermano all’ingresso del negozio”.

“A subire pesanti ripercussioni – spiegano Mancini e Pastorelli - è anche il settore dell’abbigliamento e quello calzaturiero, imprenditori costretti ad abbassare le saracinesche dopo aver investito importanti risorse per riadattare i loro negozi alle linee guida dettate dal Governo per evitare contagi. È paradossale – stigmatizzano - che nei supermercati ci ritroviamo in fila al banco dei ‘freschi’, mentre nei negozi di scarpe e abbigliamento, ad oggi, non può entrare nessuno. Dove sarebbe il rischio sanitario se in queste attività venisse consentito l’ingresso contingentato, anche in base alle dimensioni del luogo?”

“Porteremo all’attenzione della Seconda commissione – assicurano - il grido d’aiuto di tanti imprenditori e lavoratori, certi di trovare il pieno sostegno e la collaborazione di tutti i Commissari per combattere insieme questa battaglia al fianco delle attività dell’Umbria. C’è urgenza – concludono - di rivedere con serietà e ragionevolezza i provvedimenti da attuare per fronteggiare la pandemia, in modo che siano di aiuto alla comunità senza però danneggiare inutilmente l’economia”.


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