Bori Paparelli PD(UNWEB) “Il caos relativo al piano vaccinale e alla mancanza di una programmazione seria ed equa non è il solo capitolo che evidenzia lo stato confusionale della maggioranza di centrodestra, che in quasi un anno e mezzo ha gettato la sanità della nostra regione in una situazione paradossale, dovuta alla gravissima malagestione”. Così i consiglieri regionali del Partito democratico, Fabio Paparelli e Tommaso Bori, stigmatizzando “i tentativi maldestri e goffi di sondare il terreno, dell’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, che prima avanza la ‘iattura’ di un’azienda ospedaliera unica, poi mette in scena un’incredibile mezza marcia indietro”.

“Sul fronte dei vaccini – spiegano Paparelli e Bori – la Regione, prima sotto le bordate della sollevazione dei cittadini umbri e poi del presidente del Consiglio, Mario Draghi, è costretta ad una marcia indietro clamorosa. Siamo ormai alla commedia, se non fosse che in gioco c’è la salute degli umbri e la ripartenza della nostra regione sul fronte economico e sociale”.

“Il balletto inscenato, poi, sull’azienda ospedaliera unica è una faccia della stessa medaglia della disorganizzazione e della improvvisazione – proseguono Paparelli e Bori – che contrassegna la Giunta a trazione leghista, ancor più evidente a Terni. Non c’è un programma, non c’è un’idea di futuro e tantomeno un piano sanitario, visto che non è stato minimamente preso in considerazione quello che la Regione aveva preadottato nella scorsa legislatura. Invece di ipotesi bislacche quali quelle contenute nel libro bianco, come ad esempio la riduzione dei distretti o la mobilità attiva che nulla hanno a che fare con la buona sanità, chiameremo cittadini e forze sociali ad una mobilitazione affinché si realizzino proposte vere e concrete, utili non solo a Terni e al comprensorio dell’Umbria del sud ma all’intera regione ”.

“Al di là di annunci e chiacchiere inutili, la Regione si attivi con fatti concreti, intanto per allestire in città i punti vaccinali necessari, si attivi con atti per il nuovo ospedale di Terni, ad alta specialità e dotato di 5/600 posti letto. Si bandisca la gara per la Cittadella della Salute a Terni, ponendo fine a balletti ed annunci contraddittori, dove allocare molteplici funzioni: la sede della Usl Umbria 2, con servizi amministrativi e sanitari, permettendo un importante risparmio degli affitti; la sede del 118 e delle associazioni di volontariato attive nel campo del soccorso e del trasporto sanitario; la sede di una Rsa, e la sede dell’elisoccorso. L’assetto istituzionale senza se e senza ma – osservano - è quello con due Asl e due aziende ospedaliere. In questo quadro l’Umbria meridionale deve essere dotata di una adeguata rete ospedaliera comprendente ospedali integrati con Università e sede Dea di I° livello, ospedali Dea di II° livello, ospedali di comunità, hospice, strutture di riabilitazione avanzata, Rsa, Case della salute nei vecchi ospedali di Narni ed Amelia, il laboratorio di emodinamica ad Orvieto, una medicina territoriale potenziata e riorganizzata anche attraverso una nuova funzionalità e nuovi obiettivi da assegnare alle aggregazioni funzionali territoriali. Proposte – continuano - che potrebbero contenere anche la mobilità passiva nella nostra sanità regionale, in cui Terni e la Conca, anche per la propria conformazione geografica, hanno sempre dato un importante contributo. Infine la gara immediata per l’ospedale Narni-Amelia utilissimo sul versante riabilitazione oltre che come ospedale di comunità, complementare al nuovo ospedale di Terni”.

“Attendiamo fiduciosi che sulle nostre proposte ci sia un impegno concreto di tutti – concludono Paparelli e Bori – a partire dai Sindaci, come quello di Terni, Latini, silente di fronte ai tentativi di spoliazione della città e prono invece agli interessi di partito”.


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