173246720 2986716701565348 5428798875461898565 n(UNWEB) Nella sessione ‘Question time’ della seduta odierna dell’Assemblea legislativa è stata discussa l’interrogazione a risposta immediata presentata dai consiglieri Tommaso Bori e Simona Meloni (Pd) relativamente al “Potenziamento e alla riorganizzazione dei servizi consultoriali e ginecologici della Regione Umbria”.

Illustrando l’atto ispettivo, Bori ha evidenziato che “i servizi consultoriali e ginecologici sono un tema centrale della nostra sanità. In Umbria il rischio è la chiusura e lo svuotamento di questi presidi, noi chiediamo di rilanciarli e di aprire nuove strutture. È urgente che la Regione intervenga, ma ad oggi questo cambio non si vede. Questi servizi svolgono funzioni di sostegno alla donna occupandosi della sua salute, alla coppia ed alla famiglia, con attività di prevenzione e controllo delle patologie, fornendo percorsi assistenziali alla gravidanza, al puerperio e all'allattamento, oltre a gestire programmi di educazione alla sessualità e alla procreazione responsabile. Viene svolto un servizio unico ed indispensabile per la tutela della salute della donna, del bambino, degli adolescenti e del benessere familiare, un’insostituibile funzione di informazione a sostegno della prevenzione e della promozione della salute della donna. Servono azioni concrete per il rilancio, perché svuotare questi presidi significa far sì che le donne si rivolgano agli ospedali già sovraccarichi. Servono azioni specifiche, attraverso un programma mirato di rafforzamento del personale e di formazione degli operatori, vanno garantiti servizi consultoriali adeguati in termini di strutture e di professionisti, il tutto al fine di coprire adeguatamente il territorio. Occorre predisporre una mappatura regionale dei distretti e dei consultori nel territorio, specificando quali offrono i servizi relativi alla IVG. Bisogna realizzare percorsi di formazione ed insegnamento destinati ai nuovi medici ed ai medici in formazione specialistica. È fondamentale l’introduzione e la relativa organizzazione della distribuzione gratuita nei consultori di dispositivi anticoncezionali”.

L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “il consultorio è un punto nodale per la presa in carico della gravidanza e del percorso nascita. Inoltre garantisce la salute sessuale della donna, della coppia e del minore. Un ruolo socio sanitario fondamentale. La realtà organizzativa che descrive il libro bianco è ben conosciuta dalla Giunta, a partire dalla forte disomogeneità tra le due Asl e dalla mancanza di personale sanitario, soprattutto nella Asl 2. Il comitato tecnico scientifico che sta lavorando sul nuovo piano sanitario affronterà anche il tema della riorganizzazione dei consultori familiari. Il riassetto distrettuale e la riorganizzazione dei distretti significa renderli più efficienti e consentire una ottimizzazione delle prestazioni. L’emergenza Covid ha mostrato tutta la debolezza dovuta alla frammentazione dei servizi a scapito dei cittadini e delle donne in particolare”.

Nella sua replica Bori ha detto che “la risposta è lapidaria che non tocca i temi che abbiamo posto. I consultori sono anche il luogo dell’educazione alla contraccezione e in cui il resto d’Italia porta avanti le interruzioni volontarie di gravidanza. Di questo non c’è traccia nei vostri piani, ma aumentano gli obiettori di coscienza che ledono i diritti delle donne che vogliono usufruirne. Porteremo il tema in altre sedi perché qui non sono arrivate risposte”.


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