Pastorelli(UNWEB) “Esprimo solidarietà alle Forze dell’ordine che sempre più spesso sono vittime di aggressioni da parte di delinquenti e balordi. Dotare gli agenti di taser e aumentare il personale a disposizione sono scelte non più rinviabili, ci adopereremo presso la Regione Umbria e il Governo, in linea con quanto espresso dal sottosegretario al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni di recente in visita a Perugia, Assisi e Terni”. Così il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli.

“Anche negli ultimi giorni abbiamo avuto notizia di episodi di cronaca che hanno visto agenti venire aggrediti a Perugia perché intenti a svolgere il loro lavoro – spiega –. Situazioni sempre più frequenti e non più tollerabili. Non possiamo che ringraziare gli uomini e le donne in divisa che ogni giorno proteggono i cittadini e vigilano sul rispetto delle regole mettendo a rischio la propria incolumità”.

Per Pastorelli va consentito agli agenti di “poter svolgere il loro lavoro in piena sicurezza, dotandoli di tutto l’equipaggiamento necessario tra cui il taser. Come è importante garantire una presenza costante e capillare delle Forze dell’ordine sul territorio, che tenga in considerazione il centro storico dei comuni, ma anche le zone periferiche dei principali agglomerati urbani”.

“Equipaggiamento e personale – osserva Pastorelli -: proprio su questi due aspetti è intervenuto il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni, che ha ribadito gli impegni della Lega su questo versante, garantendo l’arrivo di nuovi agenti a disposizione delle Forze dell’ordine e il perseguimento degli obiettivi circa il reperimento delle nuove dotazioni”.

“Quello che deve cambiare – evidenzia il Capogruppo della Lega – è il paradigma secondo cui la persona da perseguire sia l’agente di polizia e non il criminale. Paradossale quanto accaduto alla stazione Termini a Roma, dove per un cittadino ghanese armato di coltello è caduto il reato di tentato omicidio, mentre ora è il poliziotto che ha sparato per fermarlo a dover rispondere alla giustizia. Cosa sarebbe potuto accadere – si domanda Pastorelli - se il malvivente, con una lunga lista di precedenti alle spalle, fosse riuscito a fuggire con il coltello in mano e avesse incontrato qualche cittadino sulla sua strada? Gli agenti devono aspettare il morto per intervenire? Assurdo. C’è qualcosa di innaturale in tutto questo – conclude -, è una stortura che va assolutamente risolta”.


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