(UNWEB)  “La Giunta Regionale si appresta a presentare alla stampa un piano operativo sul fronte dell'utilizzo dei fondi del Pnrr senza aver minimamente condiviso strategie e progetti né all'interno delle istituzioni né all'esterno con le realtà sociali. Riteniamo assai grave che si perseveri in questo atteggiamento antidemocratico che svilisce il ruolo del Consiglio Regionale e mortifica la società umbra”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, il vice Presidente dell’Assemblea legislativa, Michele Bettarelli e il vice Presidente della Commissione sanità, Tommaso Bori.

“In particolare - sottolineano i tre consiglieri Dem - a pochi giorni di distanza dalla prima scadenza ufficiale fissata il prossimo 28 febbraio, in cui la Regione Umbria è tenuta a consegnare il piano relativo alla ripartizione dei fondi della missione 6 Salute del PNRR, al fine di poter sottoscrivere il Contratto Istituzionale di Sviluppo con il Ministero della Salute, non è stato attivato alcun livello di confronto e concertazione con gli operatori e le parti sociali né, tanto meno, una presentazione all’interno delle commissioni Sanità e Bilancio dell’Assemblea legislativa, così come è stato fatto nelle altre regioni italiane”.

“Si tratta dell’ennesima dimostrazione di autoreferenzialità - sottolineano - oltre che di aperta e continuata ostilità verso qualsiasi forma di trasparenza istituzionale prevista per legge a difesa della democrazia e a garanzia dei cittadini”.

“Entro il 28 febbraio - spiegano Meloni, Bettarelli e Bori - la Presidente Tesei e la sua Giunta sono chiamati a pianificare circa 100 milioni di euro di investimenti in Sanità, derivanti dai primi 8 miliardi relativi ai fondi della missione 6 del PNRR. Queste risorse potrebbero rappresentare una svolta per il rilancio e potenziamento di un sistema sanitario pubblico che, nella nostra regione, è stato progressivamente smantellato da questa maggioranza”.

"Per questo motivo - aggiungono - sarebbe stato fondamentale aprirsi al confronto. Ad oggi, invece, non è stato possibile discutere su quali strategie e quali progetti stanno per essere realizzati, rispetto al numero e alla localizzazione delle nuove case di comunità, al modello di assistenza domiciliare e di telemedicina da adottare; dell’entità degli investimenti previsti per gli ospedali di comunità e l’assistenza sanitaria intermedia; di ammodernamento tecnologico e digitale ospedaliero, di sicurezza e sostenibilità ospedaliera. Ma neppure di infrastrutture tecnologiche, di analisi dati, di vigilanza livelli essenziali di assistenza, di sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali che saranno destinati agli oltre 4 mila dipendenti del sistema sanitario umbro”.

“Dobbiamo invece registrare, non senza contrarietà e sdegno - concludono - che si è preferito, ancora una volta, lavorare nell’ombra, barricarsi nel Palazzo e decidere di accendere i riflettori dei media solo dopo aver trovato la quadra all’interno del perimetro della propria maggioranza, come se, una conferenza stampa, potesse sostituire il ruolo delle istituzioni e delle funzioni democratiche”.


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