(UNWEB) “Ormai è ufficiale: le forze politiche di centrodestra hanno votato che l’inquinamento a Terni ha origine per l’80 per cento dai camini e dalle stufe delle case private e dai forni a legna di pizzerie e fornai.

Un voto volto a negare l’evidenza e la reale situazione ambientale, una scelta politica gravissima che cancella ogni possibilità di risanamento ambientale per la Conca ternano-narnese”, così i consiglieri regionali Thomas De Luca (M5S), Vincenzo Bianconi (Misto), Fabio Paparelli e Michele Bettarelli (Pd), membri della Seconda Commissione consiliare, e la capogruppo Dem, Simona Meloni, a margine dell’approvazione odierna in Commissione, dell’aggiornamento del ‘Piano regionale della qualità dell’aria’, predisposto dalla Giunta regionale (https://tinyurl.com/4cywbzk6(link is external)), secondo i quali sarebbe stata “ignorata la realtà, tutti gli studi scientifici pubblicati e persino le indagini epidemiologiche effettuate nel corso degli anni”.

“Dal documento – scrivono - è stato omesso l’inserimento delle varie edizioni dello Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento (SENTIERI) promosso dal Ministero della Salute e dalla rete AIRTUM, inserito invece in analogo atto dalla Regione Puglia. Non è stato inserito lo studio del dipartimento di chimica dell’Università La Sapienza di Roma e CNR ‘Mappatura ad alta risoluzione spaziale della concentrazione degli elementi nel PM10: Un potente strumento di localizzazione delle sorgenti emissive’ . Omesso – aggiungono - perfino lo studio del 2016 di ARPA Umbria e Università di Perugia ‘Identificazione di sorgenti di particolato atmosferico locali e a lungo raggio in Umbria’ che attesta come il peso delle sorgenti emissive sia da attribuire per il 27 per cento al traffico, per il 20 per cento al riscaldamento, per il 17 per cento alle industrie e per il 18,7 per cento al risollevamento delle polveri”.

Per i cinque esponenti della minoranza si tratta di “un Piano che ignora la presenza industriale, il reale peso del traffico e gli inceneritori autorizzati a suo tempo dall’attuale assessore regionale Melasecche in qualità di assessore comunale. Una scelta politica che ha conseguenze devastanti sulla comunità ternana. La negazione del peso delle sorgenti industriali – spiegano - impedisce peraltro la richiesta di fondi all’Unione Europea e al Governo per l’ambientalizzazione delle produzioni industriali e la reindustrializzazione sostenibile dei siti dismessi ed in via di riconversione, sottraendo quindi investimenti pubblici nel campo della chimica e della siderurgia. Cosa ben più grave – avvertono - impedisce lo sviluppo di programmi di prevenzione e screening sulle patologie correlate all’esposizione ambientale su cittadini e lavoratori. Del resto la clamorosa abolizione del registro tumori fa il paio con l’inadeguatezza del governo regionale”. “La maggioranza – commentano - ha motivato il proprio voto favorevole in virtù dell’approvazione del Piano in sede del Comitato delle Autonomie Locali da parte del Sindaco Latini e del consigliere Maggiora (Lega), rivendicando quindi falsamente tale espressione come la volontà della comunità ternana e il benestare su tale decisione. In realtà ci chiediamo se Latini e Maggiora erano consapevoli di ciò che hanno approvato in modo supino e subalterno, ossia un atto che è contro i ternani stessi”. “Le forze di minoranza in Commissione – concludono - hanno espresso non solo un voto contrario, ma anche piena contrarietà alla chiusura al dialogo e all’atteggiamento antiscientifico che ormai è il filo conduttore politico della destra umbra”.


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