vinti affiti 1(ASI) Perugia. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore ai lavori pubblici ed alla mitigazione del rischio sismico ed idrogeologico, Stefano Vinti, ha preadottato le nuove norme per la prevenzione e mitigazione del rischio da frana e per gli interventi imposti da eventi imprevedibili o calamitosi. "La Regione Umbria - ha spiegato Vinti - fin dal dicembre 1978 ebbe la lungimiranza di approvare una legge, la n. 65, assolutamente innovativa per quei tempi, al fine di proteggere il proprio territorio dal rischio di frana con finalità sia preventive che di pronto intervento a valle degli eventi".


"Attraverso questa legge, di fatto – ha proseguito - abbiamo esercitato per due decenni la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico, finanziando interventi di consolidamento in 42 centri abitati colpiti o minacciati da movimenti franosi, a fronte di un 'progetto generale di massima' che doveva prevedere anche la delimitazione e la zonazione dell'area interessata, su cui si applicavano le norme vincolistiche, che limitavano in modo severo le trasformazioni urbanistiche nei territori sottoposti ad interventi di consolidamento".
"Questa norma però, - ha aggiunto l'assessore - con il passare degli anni ed il mutare delle situazioni, è stata in sostanza vanificata dalla legislazione nazionale, sia sul piano della prevenzione, dove agisce il Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico approvato dall'Autorità di Bacino del Fiume Tevere nel novembre 2006, che dell'emergenza, in gran parte affidata ai Piani di Protezione Civile".
È diventato così "indispensabile attualizzare la legge coordinandola con la nuova architettura legislativa nazionale, ovvero disegnare una nuova legge in linea con gli attuali orientamenti, che in ambito regionale dovrà definire e integrare le azioni volte a razionalizzare le attività di prevenzione del rischio da frana".
Le finalità legate alla prevenzione e mitigazione del rischio da frana che interessano centri abitati e reti infrastrutturali sono così state individuate nella promozione delle conoscenze per la progettazione e realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio; nel monitoraggio e alla manutenzione delle opere e delle aree di intervento al fine di mantenere il livello di mitigazione raggiunto e nel finanziamento di interventi imposti da eventi imprevedibili o calamitosi. Gli interventi di mitigazione sono rivolti prioritariamente a situazioni di rischio relativamente a centri e nuclei abitati e ad infrastrutture.
"Inoltre - ha continuato l'assessore Vinti - visto che il Piano per l'assetto idrogeologico a scala di bacino classifica le situazioni di dissesto in funzione della gravità del rischio, individuando specifiche aree perimetrate, dove queste si sovrappongono alle aree precedentemente perimetrate ai sensi della legge 65/78, si prevede che le perimetrazioni derivanti dall'applicazione della vecchia legge dovranno essere ridefinite ai sensi della nuova normativa".
Così vengono anche definiti gli strumenti di conoscenza disponibili dai quali deve partire l'attività di approfondimento per la progettazione, nonché l'attività di informazione e diffusione delle conoscenze sul rischio da frana esistente sul territorio regionale volta ad un uso del territorio compatibile con la consapevolezza del rischio.
La Regione Umbria, con gli importanti interventi di mitigazione del rischio da frana realizzati negli scorsi decenni relativamente a situazioni di rischio che interessavano città come Orvieto, Todi, Montone e Massa Martana, ha finanziato negli anni le necessarie attività di monitoraggio e manutenzione delle opere e delle aree di intervento. Per la gestione e la programmazione delle future attività, la proposta di legge prevede la formazione e l'aggiornamento di un Atlante informatizzato degli interventi e degli strumenti di monitoraggio.
Un approccio innovativo è previsto anche per quanto riguarda il finanziamento di indagini su frane che espongono a rischio centri o nuclei abitati e reti infrastrutturali, sia per superare le difficoltà derivanti dai tempi necessari alle indagini in relazione a quelli concessi per la progettazione di interventi di consolidamento, sia per individuare, qualora non ricorrano le condizioni tecniche ed economiche per interventi strutturali, le misure di salvaguardia.
Nelle aree classificate a più alto rischio da frana, vengono finanziati e realizzati interventi con Piani nazionali di Bacino o di Distretto.
"Con questa legge – ha affermato Vinti - ci si propone però anche di intervenire in situazioni che non hanno complessità e dimensione tali da essere classificate, ma che hanno comunque una ricaduta particolarmente gravosa sul territorio, ad esempio infrastrutture interrotte per frana. Situazioni che, per loro natura, possono trovare sistemazione con un unico intervento risolutivo".
"Qualora non ricorrano le condizioni tecniche ed economiche per procedere ad interventi strutturali per la mitigazione del rischio da frana – ha detto l'assessore - possono essere adottati sistemi di allerta e di allarme, finalizzati a garantire la permanenza in sicurezza negli abitati e il transito su infrastrutture esposte a rischio da frana, e può essere promossa la delocalizzazione degli abitati, delle infrastrutture o di loro parti".
"Anche alla luce dei recenti eventi di dissesto idrogeologico che hanno interessato il territorio nazionale - ha concluso l'assessore Vinti - il monitoraggio delle opere di mitigazione del rischio da frana e delle aree di intervento risultano imprescindibili per verificare e mantenere nel tempo il livello di mitigazione del rischio conseguito in seguito agli interventi strutturali e pertanto si prevede il finanziamento di azioni di monitoraggio e manutenzione. Stante la straordinarietà e l'urgenza degli interventi per la salvaguardia della pubblica incolumità abbiamo previsto la costituzione di un 'Fondo per il finanziamento di interventi imposti da eventi imprevedibili o calamitosi' e finanziamenti per azioni di prevenzione e mitigazione del rischio da frana e per gli interventi imposti da eventi imprevedibili o calamitosi".


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