(UNWEB) «I 21 bambini nati con la tecnica dell’utero in affitto ed ora rinchiusi in un bunker di Kiev sono tre volte vittime: della maternità surrogata, della guerra e di coloro che sfruttano la vicenda per far propaganda alla GPA (gestazione per altri), così come la neolingua tenta di far passare per buona una pratica assurda, quanto aberrante, che fa mercato ed utile di impresa sul corpo delle donne», ha dichiarato Sara Reho del Gruppo Giovani del Popolo della Famiglia.