(ASI) Assoluzione piena per Roberto Goretti, “perché il fatto non sussiste”. Questa la sentenza del Tribunale di Cremona che ha scagionato il direttore dell’area tecnica del Perugia, imputato, insieme ai tennisti Daniele Bracciali e Potito Starace, anche loro assolti, nel processo sulle presunte combines in incontri di tennis (la cosiddetta “Racchettopoli”) per lo più in tornei  internazionali, tra il 2007 e il 2011. Il collegio giudicante,  presieduto dal giudice Francesco Beraglia con giudici a latere Giulia Masci ed Elisa Mombelli, ha così accolto in toto le richieste delle difese degli imputati e respinto quella dell’accusa, sostenuta dal pm Carlotta Bernardini, che aveva chiesto per tutti la condanna: tre anni per Goretti, due anni e otto mesi per Bracciali e due anni e sei mesi per Starace. Nello stesso procedimento, nel 2016, davanti al gup di Cremona, i  commercialisti bolognesi Manlio Bruni e Francesco Giannone, avevano patteggiato ed erano stati condannati rispettivamente un anno e dieci mesi e un anno e otto mesi di reclusione. Aveva patteggiato otto mesi anche Enrico Sganzerla, commercialista di Verona.

Si chiude così nel migliore dei modi per Roberto Goretti una vicenda che aveva provocato un notevole scalpore mediatico e non lievi disagi a lui e agli altri imputati.

Rdazione TifoGrifo.com