DiChiara170320Gianluca Di Chiara: “Ora tutti a casa,  alla ripresa vorremmo festeggiare coi tifosi il Grifo che torna a volare”

Anche Gianluca #restaacasa.

Gianluca Di Chiara resta a casa. Come tutti gli italiani, si adegua convinto alle norme precauzionali dettate dalle Autorità. E  invita caldamente i tifosi a farlo perché :”tutti siamo responsabili per noi stessi e per i nostri amici, genitori e parenti; e, poi, sarà bello tornare più velocemente possibile a festeggiare al Curi con i nostri tifosi”. L’inattività forzata gli pesa particolarmente perché già veniva da un lungo periodo di fermo per l’infortunio e aveva recuperato un buono stato di forma. Per ora, cura l’alimentazione,  fa un po’ di attività fisica, lavora con gli attrezzi  ginnici a casa, secondo il programma che la società  ha fornito. Le uniche uscite che si concede sono per portare fuori il cane: per il resto, gioca alla play e guarda la tv, soprattutto le serie tv: la compagna, con cui divide casa e tempo, è avvocato per cui gli “impone” quelle “legal” su delitti e tribunali.

La cinque sconfitte, tra tattica e psicologia

Ma il pensiero e i discorsi di Gianluca volentieri si proiettano in avanti rispetto al periodo difficile attuale, non senza qualche riflessione sul brutto momento della squadra con le cinque sconfitte consecutive. “Io, dice, ho vissuto un po’ da fuori il brutto periodo, a causa dell’infortunio. L’impressione che avevo era che creavamo abbastanza ma non riuscivamo a finalizzare, anche perché avevamo poca densità in attacco. Ora questo problema lo stiamo risolvendo, anche perché   Cosmi vuole che le mezzali si spingano avanti e concludano”. E, poi, c’erano i fattori psicologici: “forse, spiega, ad ogni sconfitta inconsciamente pensavamo che ci saremmo rifatti la volta dopo e, così, rinviavamo la presa di coscienza dei problemi; ma intanto scendevamo in classifica e diminuivano le partite e i margini per rimettere in asse le cose ”. Insomma, una sorta di “rimozione” del problema che non ne ha certo accelerato la soluzione. “Ci siamo chiesti tante volte, parlando tra noi,  come mai cose che prima ci riuscivano senza problemi, adesso non venivano più“ E, aggiunge, “è mancata anche la vittoria o il risultato che da sola sa darti a volte la spinta in più per sbloccarti”.  

 

Cosmi e lo spirito di gruppo; Oddo e il gioco da dietro

Poi , però,  nell’ultimo scorcio di campionato, è sembrato che difficoltà finalmente fossero messe alle spalle. Cosmi sembra aver ritrovato la quadratura. Ed è stato molto utile il ritiro “che è servito a compattarci, a farci prendere consapevolezza che occorreva avere più spirito di gruppo e meno egoismi, guardare meno al personale  e più al bene comune e, in questa ottica, accettare tutti  qualunque scelta del mister ”. Da questo punto di vista,  “Cosmi ha inciso molto sullo spogliatoio”  a livello di motivazioni e  trasmettendo  la sua nota grinta. Gianluca non vuole fare paralleli con Oddo, di cui rimarca la caratteristica di voler sempre il gioco da dietro: “sono due allenatori diversi per impostazione, ma egualmente bravi  e con cui mi sono trovato bene egualmente”, conclude.

Il 3-5-2 e il ruolo dell’esterno

Una delle modifiche portate da Cosmi è il modulo tattico a cinque, nel quale Gianluca ricopre un ruolo cardine. “nella mia carriera, ho giocato per lo più con la difesa a quattro, ma già nelle ultime stagioni mi ero cimentato con la difesa a cinque e devo dire che col passere del tempo ho sentito sempre più mio quel ruolo”. Un modo di giocare nel quale “sono fondamentali i tempi per fare la diagonale, per buttarsi in avanti e per concludere l’azione”: quello che fa molto bene per esempio l’Atalanta di Gasperini.

 

 

Iemmello

Capitolo Iemmello. Di Chiara lo conosce bene, personalmente e calcisticamente, da diversi anni. “La mia fidanzata è di Catanzaro come lui”, rivela. Non sa cosa sia effettivamente successo al mercato di gennaio “anche perché, spiega,  io ero impegnato a riprendermi dall’infortunio”. Ma, aggiunge, “in serie B è un giocatore fondamentale e, quali che fossero le sue scelte, adesso è qui a Perugia e spero che faccia ancora tanti gol”. Anche perché, rivela, “non l’ho mai visto allenarsi bene come quest’anno. E, poi, è uno che si fa sentire anche fuori dal campo e negli allenamenti”.

Alla ripresa, ambizioni intatte, ma serve continuità.

Discorsi per ora solo teorici, finché, passata l’emergenza, si potrà finalmente tornare a giocare. “Speriamo di poter ricominciare prima possibile, pur nel rispetto di tutte le precauzioni del caso” precisa Di Chiara. Che non sa come il periodo di inattività potrà influire sui giocatori, sul Perugia e sul campionato. Potrebbe essere un po’ come ricominciare da capo, ma non sa prevedere come andranno le cose. “Perché questo stop mi fa sentire confuso e un po’ deconcentrato:  il pensiero va inevitabilmente alla famiglia, agli amici, alle persone care, io ne ho anche alcune che vivono nelle zone più colpite”. Però è sicuro che il Perugia può e deve tener fermi gli obiettivi ambiziosi di inizio stagione. “Io ci credo ancora di poter fare qualcosa di bello, lo voglio fortemente e con me, ve lo assicuro,  tutta la squadra”. Finora al Perugia è mancata la continuità per rimanere nei primi posti, “ma con la classifica corta della serie B se azzecchiamo un filotto di risultati positivi possiamo dire la nostra nella fase decisiva del torneo”.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia


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