Partita importante ma non decisiva.
Perugia-Padova è una partita importante come tutte le altre. Certo, è particolare perché giochiamo contro la prima in classifica. Perciò, faremo di tutto per far bene ma è una partita come le altre. Non è decisiva, ma importante e cercheremo di vincerla.
Autostima
Giochiamo contro la prima in classifica e in casa, per cui credo che potremo ancora crescere sul piano dell’autostima e della consapevolezza nei nostri mezzi. Credo che la squadra da questo l’unto di vista stia già facendo un percorso importante da qualche settimana. Domani dobbiamo fare di tutto per vincere, loro sono forti ma anche noi lo siamo, se ci comportiamo come nelle ultime partite. Se poi lo faremo fino alla fine, possiamo puntare in alto.
Il gioco di ruolo della favorita
A Padova dicono che la favorita è il Perugia? É normale che lo dicano, in fondo siamo una squadra retrocessa dalla B, che ha conservato in rosa sei o sette elementi che hanno giocato nel campionato cadetto e ha fatto altri innesti di valore. E anche noi non dobbiamo nasconderci dietro un dito circa le nostre ambizioni. Però, non possono farlo nemmeno loro.
Padova forte in tutti i reparti e come collettivo. Noi a viso aperto.
I numeri del Padova parlano chiaro, hanno il miglior attacco e la miglior difesa del girone e sono primi in classifica. Sono forti in tutti i reparti, bisogna stare attenti a tutti, anche perché loro lavorano e funzionano molto bene di squadra, come collettivo. Quanto alle individualità, bisogna stare attenti a tutti. Poi, certo, hanno giocatori di spicco come per esempio Papini, Bifulco e Nicastro. I primi due li ho avuto come allenatore, ne conosco le qualità tecniche e anche quelle umane. Insomma, dobbiamo rispettarli, però dobbiamo giocare la nostra partita a viso aperto.
Determinazione ed errori
Rispetto a San Benedetto, nei miei ragazzi vorrei rivedere col Padova la stessa voglia e determinazione, caratteristiche che già da qualche giornata abbiamo e che ci vogliono sempre, a prescindere dall’assetto tattico e dall’avversario. Quanto alle cose da migliorare, vorrei evitare sempre più gli errori che abbiamo commesso nelle diverse fasi della partita, ma questa limatura degli sbagli, che peraltro credo rientrino nella normalità, si può ottenere nel tempo e solo con il lavoro quotidiano.
Murano o Bianchimano nel 3/5/2
Murano aveva prima di San Benedetto problemi al tallone che lo ha costretto a correr male, da lì è venuto il dolore che ha accusato in campo. Non è stato niente di particolarmente grave, ma in questi giorni lo abbiamo tenuto a riposo precauzionale. Vedremo domattina, fino all’ultimo minuto utile, se possiamo recuperarlo. Comunque, non cambio assetto tattico, il 3/5/2 mi da affidabilità. Se non potrà giocare Murano, lo sostituirà Bianchimano, che sta bene fisicamente e mentalmente, e che ho visto molto volenteroso e motivato.
Burrai e Angella dall’inizio o in corsa?
Tra i tanti giocatori che sono fuori, spero di poter recuperare Burrai e Angella, anche se non so se posso rischiarli da inizio o partita o se, invece, utilizzarli in corsa. Per noi sono due elementi importanti, due valori aggiunti, al di là del sistema di gioco. Se dovessero rientrare non andrebbero a sconvolgere nessun equilibrio che si è creato in questo periodo di loro assenza. Il problema del loro recupero non è tattico, ma fisico. Angella è rimasto fermo tanti giorni e questo si paga in campo, anche perché lui è ha un fisico strutturato e va visto come può aver inciso l’inattività forzata. Burrai ha avuto un problema muscolare, si è allenato solo individualmente e non ha più fatto lavoro di squadra, come ad esempio le partitelle. Vedrò domani come scegliere chi far giocare dall’inizio e chi in corso.
Giochiamocela fino alla fine, non firmo per un pari
Non firmo prima per un pareggio, perché le partite vanno giocate dall’inizio alla fine. Siamo in un momento di forma buono, con cinque risultati utili. La squadra sta bene, anche se abbiamo problemi fisici e di disponibilità numerica dei giocatori. Io me la voglio giocare dal primo all’ultimo minuto, vedremo poi che sarà stato più bravo e magari anche più fortunato sugli episodi.
Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia