SR7 4309casasolaTG(UNWEB) Il Perugia perde anche a Bolzano, e la quattordicesima sconfitta è pesante come un macigno. Torna la preoccupazione, la classifica langue, davanti le avversarie scappano, infortuni e squalifiche non danno tregua e la rosa ha i limiti ormai noti ed evidenti. Nel primo tempo la squadra biancorossa rischia l’imbarcata: il Südtirol parte forte, pressa, sulle fasce, domina, perché è in superiorità numerica costante grazie al 4/4/2.

La squadra di Bisoli, oltre al gol (ennesimo tiro dal limite senza ostacoli difensivi, come ad Ascoli e a Pisa) colpisce un palo e sfiora il gol in un’altra occasione. Si trova a meraviglia negli uno-due, pressa a tutto campo e con pochi passaggi arriva alla conclusione. Il Perugia, aggredito, va in tilt, butta via il pallone e cincischia. Ma, a un minuto dall’intervallo, trova un rigore con Olivieri, praticamente senza nemmeno averlo cercato, e pareggia. La ripresa è più equilibrata, il Perugia cambia atteggiamento, a centrocampo non subisce più, si propone in avanti, crea qualcosa, ma non ci crede troppo. Le sostituzioni di Castori sembrano andare nel senso anche di provare a vincere. Ma gli attaccanti non danno un contributo apprezzabile, il Grifo non tira quasi mai in porta. Dietro, in verità, rischia solo sui calci piazzati, anche se la difesa dà sempre l’impressione di andare in ansia sulle palle alte messe in area dai bolzanini. Infatti, prende gol al 74′ proprio da corner, uno dei tantissimi battuti dai sudtirolesi. La palla è tesa, Curado tenta la deviazione e fa autotraversa, irrompe Curto e la butta dentro. Reagisce in maniera decisa, anche se non molto lucida, la squadra di Castori e ha un’occasione clamorosa nel finale quando Masiello respinge sulla linea una conclusione ravvicinata di Casasola. Ma, alla fine, perde ancora e così tornano, inevitabilmente, i fantasmi che sembravano svaniti sulla tenuta di una formazione che in difesa sembra rivivere gli incubi di inizio stagione con errori marchiani; e, in attacco, nei momenti decisivi, non ha la qualità e gli uomini capaci di fare l’ultimo passaggio e di trasformare in occasio