Le celebrazioni eucaristiche presiedute dal cardinale Bassetti e la “Quaresima di Carità 2020” dedicata all’accoglienza di famiglie profughe dei “corridoi umanitari”
(UNWEB) Perugia. Con il rito dell’imposizione delle Ceneri, mercoledì 26 febbraio, i cristiani entrano nel “tempo forte” di Quaresima. A Perugia il cardinale Gualtiero Bassetti, come è tradizione, presiederà le celebrazioni eucaristiche in cattedrale, delle ore 18, e nella chiesa dell’Università degli Studi, delle ore 19,15, animata dagli studenti della Pastorale universitaria.
Rigenerare la propria fede.
La Chiesa esorta i fedeli a vivere la Quaresima come tempo per rigenerare la propria fede e ritrovare (per chi è alla ricerca) un senso alla propria vita nel viverla sulle orme di Colui che per la salvezza dell’umanità si fece crocifiggere. La Quaresima prepara i credenti alla Pasqua, il grande mistero della fede cristiana, chiamati a vivere questo “tempo forte” dell’Anno liturgico con maggiore raccoglimento spirituale e sobrietà nella vita personale, familiare, lavorativa e sociale. I credenti sono particolarmente chiamati a compiere opere di carità per i fratelli in difficoltà, rinunciando a parte dei propri averi.
I “corridoi umanitari” per i profughi.
La Caritas diocesana dedicherà l’imminente “Quaresima di Carità 2020” alla maggiore conoscenza del progetto “corridoi umanitari”, invitando le famiglie proprietarie di immobili non utilizzati a metterli a disposizione per questo tipo di accoglienza, oltre a promuovere, nella Terza Domenica di Quaresima (15 marzo), la raccolta di offerte per sostenere questo progetto.
Si tratta di un progetto fatto proprio anche dalla Cei, attraverso la Caritas italiana, in collaborazione con il Governo, rivolto, come ha ribadito il cardinale Gualtiero Bassetti al recente incontro di Bari “Mediterraneo, frontiera di pace”, a «persone costrette a lasciare la loro nazione per guerre, persecuzioni e ideologie contrarie. Sono profughi, non migranti – ha evidenziato il presule –, per i quali è necessario favorire nelle nostre comunità locali quell’accoglienza, quell’integrazione e quell’accompagnamento di cui parla il Papa con il coinvolgimento anche delle nostre famiglie e dei nostri giovani. Questo è avvenuto in Libano dove tutt’ora sono accolte migliaia di famiglie cristiane provenienti dalla Siria e dall’Iraq».
Le famiglie siriane accolte.
Nell’Archidiocesi perugino-pievese, negli ultimi tre anni, sono giunte due famiglie siriane di cui una vive in un appartamento messo a disposizione da un’anziana perugina in comodato d’uso gratuito. Questa famiglia (papà, mamma e due figli) è arrivata a Perugia tre anni fa ed è integrata con il marito che lavora in una cooperativa del settore alimentare e la moglie sta svolgendo un master in comunicazione internazionale presso l’Università per stranieri. La seconda famiglia, giunta un anno e mezzo fa, anch’essa composta da due adulti e due minori, è attualmente sostenuta economicamente dalla Caritas, con entrambi i genitori in cerca di occupazione, ospitata in un appartamento in affitto.
Mettere a disposizione un appartamento.
«Ci auguriamo di poter accogliere nella nostra comunità diocesana una terza famiglia di profughi che raggiungono periodicamente l’Italia con i “corridoi umanitari” – auspica il direttore della Caritas diocesana, il diacono Giancarlo Pecetti –. Dall’inizio della guerra in Siria sono 6 milioni i profughi fuggiti nei Paesi confinanti, di cui molti cristiani. Anche la nostra comunità diocesana, da sempre accogliente e solidale, non farà cadere nel vuoto l’appello rivolto a quanti possono mettere a disposizione del progetto un appartamento arredato per quattro/cinque persone, per uno/due anni, sotto la tutela della Caritas diocesana». Le famiglie che vogliono rispondere a questo appello, possono farlo telefonando alla Caritas di Perugia (075.5733666).