(UNWEB) ASSISI – Il 27 aprile ricorre il consueto appuntamento mensile di preghiera per la pace voluto dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana Spirito di Assisi.
La preghiera del 27 ricorda lo storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II. Questo mese l'invito è a pregare per la pace in Kivu e per la cessazione in questa regione della Repubblica democratica del Congo dell'epidemia da virus ebola e della pandemia da coronavirus. "Siamo consapevoli – scrive il vescovo Sorrentino nell'invito alla preghiera - che pur di fronte a conflitti mediaticamente e politicamente "dimenticati" e "a bassa intensità", nel cuore di Dio sono invece molto vive e presenti. Tra i conflitti armati definiti in quel modo c'è appunto quello in Kivu, una regione della Repubblica Democratica del Congo, la cui disgrazia sembra essere dettata dalla sua ricchezza, ovvero dalle materie prime presenti nel sottosuolo – in primis il coltan – indispensabili per la nostra tecnologia (smartphone, computer...). Il governo e alcune formazioni armate irregolari ormai da anni si contendono il controllo delle aree delle miniere con la violenza. Molto spesso sono donne e bambini a restare vittime di crudeltà di ogni tipo. A questo si aggiunge l'epidemia di ebola che ha mietuto un numero impressionante di vittime e che sembra essere stata ormai ridotta drasticamente proprio nel momento in cui la pandemia del Covid 19 sta raggiungendo il continente africano. Non è difficile comprendere quali effetti distruttivi avrebbe la diffusione della pandemia nel continente africano poco attrezzato in termini di assistenza sanitaria e di infrastrutture. Sono tutte ragioni - conclude il vescovo - che ci inducono a elevare la nostra preghiera dell'appuntamento del 27 aprile all'unico Dio secondo le diverse tradizioni religiose, nei tempi e nei modi che ciascuno sceglierà, per le popolazioni di quella vasta area del Congo. In questo tempo in cui anche il nord del mondo vede negli occhi la morte e la sofferenza di tanti fratelli e sorelle, sgorghi più forte anche la supplica perché gli uomini possano accogliere il dono della pace". Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per questo Paese nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. Non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell'arco della giornata del 27 aprile.