L’arcivescovo Boccardo: «Non considerare conquiste di civiltà l'estromissione di Dio e di ogni norma morale dalla società, dall'economia, dalla politica».
(UNWEB) Assisi. Nel pomeriggio di domenica 3 maggio nella Basilica della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli di Assisi, i Vescovi della terra dei Santi Benedetto e Francesco hanno celebrato un “Rosario per l’Umbria”, in modo particolare per chiedere alla Vergine la fine della pandemia del Covid-19. Al momento di preghiera, presieduto da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu, ha partecipato anche la presidente della Regione Donatella Tesei in rappresentanza dei cittadini umbri. Il Rosario è stato trasmesso in diretta sui social della Porziuncola.
Il Custode della Porziuncola padre Giuseppe Renda, Ofm: «Fratelli e sorelle che siete collegati con noi via web, un benvenuto in questo santuario mariano che custodisce la testimonianza di fede di Francesco di Assisi. Siamo qui per vivere insieme ai Vescovi dell’Umbria, ai quali do il benvenuto, un momento molto importante per la Chiesa di questa regione: un atto di affidamento alla Vergine Maria del nostro territorio, affinché ci aiuti sempre come madre e maestra a guardare il suo figlio Gesù e attraversare questi momenti non facili di pandemia con la speranza nel cuore, certi che Gesù è più forte della morte».
Il benvenuto del vescovo di Assisi mons. Sorrentino. «Con grande gioia do il benvenuto della Chiesa di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino ai confratelli Vescovi, in modo particolare al nostro presidente mons. Renato Boccardo e al cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei. Ottocento anni fa Francesco annunciò la grazia del perdono ricevuto in questo luogo, alla presenza dei vescovi del tempo, e sicuramente ad un numero superiore di persone rispetto ad oggi. Questa sera in qualche modo ripetiamo quella esperienza portando nel cuore della Madre, che a sua volta porti nel cuore di Cristo, le sorti di questa nostra Regione, mentre insieme con tutta l’Italia viviamo questo inaudito periodo. Stiamo facendo una grande esperienza di sofferenza e di attesa, ci stiamo preparando a rivivere ancora meglio e con maggiore intensità i nostri incontri liturgici. E come Pastori sentiamo la sofferenza di quanti ci possono seguire semplicemente attraverso la televisione. Ma siamo qui, lo Spirito di Dio ci riunisce più di tutti gli strumenti della comunicazione».
La riflessione dell’arcivescovo Boccardo. «Dalle otto diocesi dell’Umbria, portando idealmente con noi tutto il popolo affidato alle nostre cure pastorali, siamo convenuti presso questo luogo santo, “prediletto dalla Vergine gloriosa - come diceva il beato Francesco - fra tutte le chiese del mondo che le sono care” (FF 1153). Abbiamo voluto venire qui in pellegrinaggio – ha detto il presidente dei Vescovi umbri - per sostare presso la Madre, lasciandoci avvolgere dal suo abbraccio di tenerezza, per riprendere fiato e amore: fiato per continuare, amore per capire. Si tratta infatti di proseguire il cammino, divenuto arduo e faticoso in questo tempo di emergenza, senza perdere di vista la meta e senza indietreggiare di fronte alle difficoltà. Si tratta di capire quanto stiamo vivendo, senza fermarci semplicemente alla cronaca quotidiana, ma imparando a discernere con attenzione e ad accogliere con responsabilità le lezioni di vita nascoste negli eventi e nelle circostanze e ad abitare un vuoto misteriosamente ricco di presenza divina, scoprendo un modo nuovo di porci in rapporto con gli altri e con Dio».
Ascoltare tanti chiusi silenzi. «Con confidenza filiale – ha proseguito l’arcivescovo di Spoleto-Norcia – abbiamo chiesto alla Vergine di venire in soccorso a quanti, in modi diversi, devono affrontare la dura lotta per la vita a causa dell’epidemia che attraversa il mondo, a quanti vedono minacciato o già hanno perduto il proprio lavoro, a quanti devono assumere decisioni importanti e difficili per il bene di tutti. E le chiediamo ancora di consolare le angosce che non sempre si vedono ma che Lei conosce; di ridonare fiducia a chi l'ha persa di fronte a tante delusioni; di rianimare sposi e spose, genitori e figli a ritrovare la strada della comunione d'amore al di là di tutte le sempre possibili stanchezze; di ascoltare tanti chiusi silenzi di chi non ha più neppure il coraggio di confidarsi. Le chiediamo di essere paziente e misericordiosa con quanti credono di allargare la libertà nella violazione di ogni legge, a cominciare da quella della vita; di affermare se stessi nella violenza irragionevole; di considerare conquiste di civiltà l'estromissione di Dio e di ogni norma morale dalla società, dall'economia, dalla politica, generando così soltanto ulteriori ingiustizie e uccidendo la speranza in una storia più buona e pacifica».
Il grazie dei Vescovi alla presidente Tesei e quello della Governatrice alla Chiesa umbra. Al termine del Rosario i Vescovi hanno salutato la presidente della Regione Donatella Tesei e l’hanno ringraziata per l’equilibrio con cui sta gestendo l’emergenza Covid-19 in Umbria. La presidente dal canto suo ha contraccambiato il ringraziamento per le tante iniziative che le Diocesi hanno messo in campo per stare vicino alla gente in questa emergenza sanitaria. Presuli e Governatrice hanno anche commentato con gioia il fatto che il 3 maggio in Umbria non è stato registrato nessun nuovo caso di positività al Coronavirus: «soddisfazione – hanno detto vescovi e presidente – che non deve però far abbassare la guardia».