(UNWEB) Perugia. 12.451,25 è la cifra raccolta sulla piattaforma Gofundme organizzata da PA social e dal Comune di Perugia per l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
PA Social è la prima associazione italiana dedicata allo sviluppo della nuova comunicazione portata avanti attraverso social network, chat e tutti gli strumenti innovativi messi a disposizione dal web.
Nata nel novembre 2015 dall’idea, entusiasmo e voglia di fare di comunicatori, capo uffici stampa, social media manager del Governo, della Presidenza del Consiglio, di tutti i Ministeri, di varie istituzioni nazionali e locali, ha l’obiettivo di rendere la comunicazione pubblica sempre più efficace e a portata di cittadino.
L’Associazione, che conta 18 coordinamenti regionali, organizza da tre anni il PA Social Day che lo scorso 20 maggiom ha raggiunto, con più di 12 ore di diretta e 18 città collegate, oltre 150mila persone ed ha coinvolto uno straordinario numero di professionisti della comunicazione, del giornalismo, del digitale, dell’innovazione, con idee, racconti, esperienze utili anche per fronteggiare l’emergenza e la fase di ripresa del Paese.
Oggi il coordinamento regionale dell’Umbria, rappresentato da Simona Cortona, Laura Marozzi e Simona Panzolini, insieme al Sindaco della città di Perugia, Andrea Romizi, ha consegnato l’assegno frutto della raccolta fondi cominciata nei primi giorni dell’emergenza a cui hanno partecipato 168 donatori tra cittadini, aziende la giunta comunale, il cral del Comune di Perugia, la classe 5^ del Liceo Scientifico Galilei, il Centro Islamico culturale di Perugia, i magnifici Rioni di Perugia 1416, l’azienda Elettrica Valeri e ancora tanti altri che sono voluti restare anonimi.
“Oggi chiudiamo una raccolta fondi nata in una fase gravissima per tutti -ha dichiarato Simona Cortona, Coordinatrice di PA Social Umbria e giornalista del Comune di Perugia consegnando l’assegno al Commissario Antonio Onnis - una fase che ci ha coinvolto tutti in prima persona, medici, sanitari, volontari di protezione civile, ma anche giornalisti, comunicatori di enti e ministeri impegnati h 24 nel racconto quotidiano di un’emergenza a cui non eravamo preparati. Il lockdown durante l’epidemia da Covid-19 e il post trauma lo stiamo pagando tutto e anche a caro prezzo; una circolazione eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza rende difficile orientarsi su un determinato argomento, e qui la nostra categoria, il comunicatore, il giornalista di un ente pubblico è chiamato ad un ruolo ancora più importante: raccontare e spiegare ai cittadini, ai fruitori di un servizio, alle famiglie, ai bambini, fatti, dichiarazioni, storie, argomenti difficili in un linguaggio semplice, accurato, combattere sempre le fake news e gli stereotipi. Questo abbiamo fatto per 3 mesi e questo è il lavoro che portiamo avanti ogni giorno nei nostri enti pubblici anche se il Coronavirus fa fatica ad uscire dalla testa di un giornalista, in qualsiasi parte del mondo si trovi.”
Il sindaco Andrea Romizi si è detto molto lieto che l’Amministrazione sia stata coinvolta in questa raccolta fondi via social: una raccolta cui hanno aderito tante realtà molto diverse tra loro. “E’ stata una bella occasione per i nostri comunicatori di far comprendere quale è il loro ruolo e la loro dignità, perché troppo spesso viene considerata solo la sostanza e non la comunicazione che sta dietro. Al contrario ritengo che la la comunicazione sia sostanza perché consente ai cittadini di comprendere e giudicare l’attività politica ed amministrativa. In questo occasione vogliamo ringraziare il commissario Onnis e tutto il personale sanitario per l’attività che hanno svolto soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria ancora non del tutto superata”.
“Questa vicenda del Coronavirus – ha sottolineato il commissario Onnis -ci ha lasciato tantissime relazioni: certamente tra i dipendenti dell’ospedale, ma soprattutto tra l’ospedale ed i cittadini. Nella fase dell’emergenza abbiamo potuto verificare con mano quanto questo ospedale sia lo specchio della sua città, confermandosi un grande patrimonio per Perugia. Siamo stati definiti eroi, ma a volte mi chiedo se siamo stati più eroi noi, oppure se lo siano stati soprattutto tutti coloro che ci hanno riservato così tante donazioni mettendoci il cuore.
Noi abbiamo, a fronte di questi gesti, un grande stimolo a migliorarci per restituire idealmente quanto ricevuto, prendendoci carico dei bisogni delle persone”.