corciano1Veronica Munzi (consigliera di parità), un progetto che lascia in eredità una serie di lavori svolti dai ragazzi e che deve continuare negli anni a venire

(UNWEB) Corciano. "E' stata una giornata particolarmente significativa, che ha toccato lo stato d'animo delle poche persone presenti. Il dirigente, i coordinatori di plesso e un piccolo gruppo di ragazzi. Sicuramente, dà un significato importante al territorio su questo tema". Così, Veronica Munzi, consigliera di parità del Comune di Corciano commenta la cerimonia finale del "Progetto Panchine Rosse". Rivolto alle classi terze dell'Istituto Benedetto Bonfigli, aveva visto impegnati i ragazzi durante le ore di educazione artistica nella realizzazione di bozzetti sul tema della violenza di genere. Una giuria aveva selezionato gli elaborati da dipingere – a cura dell'artista Stefania Natalicchi - su 4 panchine rosse donate dal Comune ed a marzo scorso era stata programmata l'installazione vicino ai plessi del Girasole (2), di Mantignana e Corciano. La quarantena aveva rallentato, ma non bloccato il percorso e, come annunciato dall'amministrazione, nella Giornata interazionale contro la Violenza sulle Donne, le panchine hanno trovato collocazione nei luoghi prescelti. "E' sicuramente un progetto di grande impatto – sottolinea ancora Munzi – ed avere collocato le panchine davanti alle scuole ha molto significato". Di ogni classe che ha partecipato, sono stati scelti due elaborati che la pittrice ha poi riprodotto interamente a mano sullo schienale delle panchine rosso Ferrari. I ragazzi hanno potuto vedere soltanto ora quali delle loro immagini sono state riprodotte. "Sono stata molto felice di avere dato il mio contributo – commenta Stefania Natalicchi, presente alla cerimonia al pari dei capigruppo di minoranza Franco Testi e Elena Ciurnella – mi sono messa gratuitamente a disposizione su un problema che sento molto e sul quale avevo avuto modo di intervenire artisticamente già nel 2015 con l'installazione delle 350 scarpe rosse davanti alla sede municipale". "Questo progetto non ha una fine – conclude Veronica Munzi - anzi è comunque un percorso di continuità, che lascia in eredità tutta una serie di lavori svolti dai ragazzi e che deve continuare. Non vediamo l'ora di proseguire con i ragazzi dei nuovi anni scolastici a venire".


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