ComuneAssisi(UNWEB) Assisi. La Città di Assisi aderisce alla Giornata nazionale “Camici Bianchi” istituita il 20 febbraio in segno di riconoscimento a tutto il personale sanitario che, in questo anno di pandemia, si è prodigato e continua a spendersi senza risparmio di energia e di tempo nel curare e assistere i malati di Covid-19.


L’adesione è stata votata all’unanimità dal Consiglio Comunale il 3 agosto scorso dopo la presentazione di un ordine del giorno, firmato dai consiglieri Francesca Corazzi (Pd) e Moreno Fortini (FdI), proprio per ricordare lo straordinario impegno dei camici bianchi che hanno affrontato, e tuttora affrontano, l’emergenza sanitaria mettendo a rischio la propria salute per garantire quella di tutti i cittadini.
Prima dell’approvazione dell’ordine del giorno, si era sviluppato un dibattito tra i rappresentanti delle forze politiche presenti in aula e tutte le voci si erano incanalate verso un’unica direzione, quella convogliata nel voto unanime.
Per prima aveva preso la parola il consigliere Corazzi ricordando il personale sanitario che ha perso la vita in questa pandemia e ripercorrendo le tappe che hanno portato all’approvazione della Giornata nazionale dei Camici Bianchi da celebrarsi il 20 febbraio di ogni anno. Tutto era iniziato a fine aprile dell’anno scorso quando fu avviata una petizione promossa dalla Siae (in particolare dal presidente Giulio Rapetti in arte Mogol e dal regista Ferzan Ozpeteck) per dare vita appunto a una Giornata dedicata al personale sanitario nazionale. Subito c’era stato l’apprezzamento del presidente della Repubblica Mattarella e quindi a maggio la legge fu approvata per testimoniare gratitudine e riconoscenza ai camici bianchi.
In quanto medico, il consigliere Corazzi aveva sottolineato che “è importante ricordare il lavoro e l'impegno dei miei colleghi in questa emergenza, vorrei solo aggiungere che tutto il personale sanitario si batte ogni giorno contro ogni malattia, anche a rischio della propria salute, per garantire quella di tutti noi, e non solo per la emergenza Covid. E non vogliamo non dobbiamo, a parere mio, essere chiamati eroi, perché lo abbiamo scelto convintamente, questo lavoro, che è una missione, e chiediamo solo rispetto, perché quelli del Covid sono quelli che trovavate in ospedale prima e che troverete dopo, chiediamo solo di essere messi nelle migliori condizioni possibili per svolgere la loro missione, perché chi sceglie di fare il medico sceglie di esserlo tutti i giorni e i minuti della sua vita”.
“Questo non è per rivendicare diritti e sgravarsi di doveri - aveva concluso Corazzi - ma affinché si possa garantire le migliori cure a tutti, onoriamoli e ricordiamoli con la istituzione della Giornata Nazionale dei Camici Bianchi, ma soprattutto difendendo il nostro sistema sanitario nazionale che ci ha permesso e ci permetterà in futuro, se ben conservato, di curare tutti senza distinzione di età, sesso, classe sociale”.
Successivamente aveva preso la parola il capogruppo di Fratelli d’Italia Fortini che, appena redatto l’ordine del giorno, lo aveva voluto condividere con il consigliere medico della maggioranza perché “il mondo dei medici va assolutamente tutelato e sostenuto, essere medici è una scelta di vita e lo proviamo sulla nostra pelle da pazienti. Questa Giornata vuole essere un riconoscimento, non certo un festeggiamento, allo straordinario impegno e all’innegabile sacrificio che il personale sanitario, dai medici agli infermieri, ai tecnici, compie tutti i giorni, in particolare da quando è esplosa la pandemia e si è scatenata l’emergenza sanitaria”.
L’assessore Massimo Paggi, che per 43 anni è stato medico, si era detto d’accordo con le argomentazioni dei consiglieri che avevano messo in evidenza il dovere di riconoscere e difendere il ruolo del personale sanitario: “Invito tutto il Consiglio comunale ad aderire alla Giornata che come ha sottolineato Fortini non è una festa ma un riconoscimento a una attività che spesso e volentieri subisce degli alti e bassi, vi sono dei momenti in cui il medico è un eroe, un santo, perché mi ha salvato e il giorno dopo un mascalzone, perché ha ucciso mamma, papà ecc. Passata l’emotività di questo momento di commozione, mi piacerebbe mettere l'accento sulla politica, che è quello del trattamento economico di questo personale e sulla carenza di medici e infermieri che suppliscono con turni incredibili solo per abnegazione. Per esempio, nel nostro ospedale di Assisi, in questo momento, mancano 15 infermieri, che non vengono sostituiti, né se in malattia, né se in gravidanza. Un altro esempio: un nostro medico prende metà stipendio di un collega in Alto Adige. E' mai possibile che in una nazione come la nostra avvenga questo? Non chiediamoci perché i medici vanno via. Anche per questo dobbiamo alzare la voce, da Assisi, per fare capire che non basta istituire una Giornata, ma bisogna essere praticamente vicini a queste persone. Ma anche in questo caso, posso ricordare con orgoglio che il Consiglio comunale ogni volta che abbiamo trattato un problema sociale, c'è stata unanimità e di questo vi ringrazio”.
A sottolineare la sensibilità di Fortini nel cercare la condivisione politica era stato il capogruppo del Pd Masciolini che aveva invitato a rimettere al centro delle agende politiche la sanità. Da parte del capogruppo di Assisi Domani Cardinali era arrivato l’invito ad approvare l’ordine del giorno per rivolgere un tributo importante al personale sanitario che, con il proprio lavoro e il proprio sacrificio, ha affrontato una situazione gravissima senza precedenti.
In conclusione aveva preso la parola il sindaco Stefania Proietti che aveva voluto, a nome della giunta, ringraziare Fortini per aver presentato l’atto e per aver coinvolto Corazzi che è in prima linea nel campo medico e in particolare nella lotta al Covid, poiché presta servizio, ora come ad agosto scorso, nell’ospedale Covid di Città di Castello.
“La città di Assisi– aveva affermato in quella seduta del consiglio – aderisce alla Giornata nazionale dedicata al personale sanitario perché riconosciamo la passione e il sacrificio che i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari mettono nel loro servizio per assicurare la salute dei cittadini, anche a costo di rischiare e perdere la propria vita.”
“La situazione pandemica generale, e della regione in particolare, non permette di celebrare la giornata con eventi o manifestazioni, tuttavia - ha sostenuto oggi il sindaco - nella giornata del 20 febbraio vogliamo esprimere, a nome di tutta la città di Assisi, gratitudine e riconoscenza alle donne e agli uomini che, per la loro scelta professionale e in modo particolare da un anno, lottano per la nostra salute contro il nemico Covid-19, rischiando ogni giorno la propria vita: sono esempio vero di merito e valore civile”.


 AVIS

80x190