Riceviamo e pubblichiamo il comunato di UDU
(UNWEB) Nella giornata di ieri è stato pubblicato il Decreto che riportava quanto annunciato dal Rettore dell'Università degli Studi di Perugia nell'incontro con il Consiglio Degli Studenti del 26 marzo scorso, in materia di riaperture e di graduale ritorno in presenza degli studenti. È confermato che dal 12 aprile verrà riattivata la didattica mista per tutti gli studenti e tutte le studentesse, vale a dire che chi vorrà potrà frequentare in presenza. Come Sinistra Universitaria – Udu Perugia non possiamo che essere esprimere soddisfazione il rientro in presenza per cui abbiamo lavorato anche segnalando all'amministrazione, con spirito di collaborazione, le criticità dei sistemi di prenotazione.
Nei nostri interventi in Consiglio degli Studenti e in Senato Accademico abbiamo portato con forza la discussione sulla necessità di riaprire biblioteche aule studio sottolineando, dati alla mano, le difficoltà che molte studentesse e studenti vivono da oltre un anno essendo costretti a studiare a casa. Nella maggior parte dei casi, infatti, risultano essere più penalizzati coloro che hanno grosse difficoltà economiche. Riaprire gli spazi per lo studio individuale, dunque, rappresenterebbe non solo e non tanto un segnale di ritorno alla normalità, ma significherebbe tutelare il diritto allo studio di molte persone. La Governance di ateneo, nel confronto con gli organi collegiali, si è assunta questo impegno e saremo a disposizione in qualità di rappresentanti degli studenti per programmare insieme le ulteriori riaperture.
Angela De Nicola, coordinatrice dell'Udu Perugia ha dichiarato: "Il graduale ritorno in presenza, con modalità mista e la garanzia delle massime misure di sicurezza possibili è un grande passo avanti per tutta la comunità accademica, ma come abbiamo dichiarato nell'ultima seduta del Senato Accademico, siamo convinti che non ci si debba fermare qui: durante i mesi della pandemia oltre il 20% degli studenti hanno dichiarato di avere avuto difficoltà nello studio a casa, a causa di abitazioni troppo piccole o famiglie numerose. La chiusura delle biblioteche e delle aule studio penalizza le fasce di reddito più basse – E conclude – Nelle scorse settimane abbiamo rappresentato il problema in Senato e al Centro Servizi Bibliotecari d'Ateneo, ricevendo delle buone risposte dall'Ateneo, ora facciamo appello al Rettore perché ci sia un'accelerazione in questo senso: biblioteche e aule studio devono essere riaperte."