(UNWEB) Diabete di tipo 1 e trapianto di isole pancreatiche: per la prima volta in Italia, l'Ospedale Niguarda di Milano sperimenta il trapianto con capsule bio-ingegnerizzate prodotte dall' Università degli Studi di Perugia come involucri protettivi per eliminare la terapia immunosoppressiva e allargare la platea dei pazienti candidabili al trapianto.
Il progetto vede la collaborazione del Diabetes Research Institute, University of Miami (USA) ed è finanziato dalla Fondazione Italiana Diabete (FID).
"Al gruppo di ricerca dell'Ateneo di Perugia, presso il Laboratorio per i Trapianti Cellulari ed Organi Bioibridi – sottolinea il coordinatore Prof. Riccardo Calafiore, direttore della Struttura Complessa di Medicina Interna e Scienze Endocrine e Metaboliche, docente di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Unipg - è stato assegnato l'importante compito di microincapsulare le isole pancreatiche umane di donatori d'organo, poiché varò, con il permesso dell'Istituito Superiore di Sanità nel 2003 in maniera pioneristica, e primo a livello internazionale, i trapianti di isole avvolte in microcapsule costituite da alginato di sodio 'clinical grade', un polimero estratto da alghe marine, nel peritoneo di pazienti con diabete di tipo 1 producendo risultati molto positivi. Ora con il Niguarda il nuovo progetto prevede l'utilizzo di una sede di impianto del tutto innovativa mai impiegata finora, una tasca dell'omento, nell'addome, raggiungibile per via laparoscopica, che potrebbe ovviare ad alcune delle criticità incontrate negli studi precedenti".
"Utilizzeremo delle speciali microcapsule per trapiantare le cellule pancreatiche all'interno della membrana che circonda gli organi addominali (omento)– spiega Federico Bertuzzi, Responsabile della Diabetologia di Niguarda – con la collaborazione dello staff dei nefrologi, chirurgi dei trapianti, anestesisti e della terapia tissutale. Ci si aspetta che, grazie a queste capsule protettive, prodotte dal gruppo di ricerca del Prof. Riccardo Calafiore della Università degli Studi di Perugia, il sistema immunitario del paziente con diabete tipo 1 non sia in grado di distruggere le cellule pancreatiche, le quali potranno quindi iniziare a produrre l'insulina necessaria. Il progetto è in collaborazione con il Diabetes Research Institute di Miami".