IMG 20210728 WA0014In sala dei Notari l'omaggio al Corpo nato a Perugia nel 1871

 

(UNWEB) Perugia. Mercoledì 28 luglio, presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori si è tenuta la presentazione del libro “Una passione che non si spegne” che celebra oltre un secolo di storia dei Vigili del Fuoco di Perugia.

Sono intervenuti Andrea Romizi, Sindaco del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, l’Ing. Michele Zappia, Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco e l’autore del libro Gilberto Scalabrini.

La pubblicazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Perugia e con l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco e dell’Associazione “Pennetti Pennella.

Scritto dal giornalista Gilberto Scalabrini, già cronista de “Il Messaggero” e della Agenzia ANSA, il libro racconta, in oltre 200 pagine ricche di fotografie, documenti e illustrazioni, il diario dei Pompieri di ieri e le vicende dei Vigili del Fuoco di oggi.

L’attività del Comando Provinciale di Perugia è scandita attraverso 23 capitoli. L’autore inizia il suo “viaggio” dal 1871, anno che segna la nascita dei Pompieri civici nel capoluogo umbro, poi percorre le vicende dei carri col motore a zoccoli fino a narrare le tre generazioni di pompieri acrobati (i Diarena), le donne con elmetto e cinturone, le celebrazioni per gli 80 anni di gloria del Corpo fino al dolore dell’Umbria nelle grandi emergenze.

Non mancano degli approfondimenti sulla minaccia del Covid-19 e sui nuclei per il soccorso Speleo, Alpini e Fluviale (SAF), per le Investigazioni Antincendio (NIAT) e sui Cinofili. Gilberto Scalabrini, già autore di altri libri sui Vigili del Fuoco (“Angeli con l’elmetto” dedicato al distaccamento di Foligno e “Gli alfieri del coraggio” sulla storia del comando di Terni), dà voce agli operatori in servizio, ma nel saggio non mancano le riflessioni dei vigili in pensione, “perché un pompiere – scrive – non dimentica qual è stata la sua missione”.

Sottolinea con enfasi il loro difficile lavoro, svolto sempre con impegno e altruismo.

“Uomini – precisa Scalabrini – con un’anima piena di “lividi” per i segni che questa missione lascia: dalla gioia di una vita strappata alla morte, al dolore di non essere arrivati in tempo e averne persa un’altra. Noi li chiamiamo eroi, ma loro si sentono solo professionisti del soccorso tecnico urgente e arrivano sempre nei momenti più terribili con tempestività, professionalità, velocità, immediatezza e ci aiutano a riprendere fiato, a sperare ancora quando l’impotenza ci fa sentire piccoli, piccoli, incapaci di fare qualsiasi cosa, prigionieri del fato, della natura cattiva, in balia dello scoraggiamento, della rabbia, della paura. Ecco, perché la riconoscenza che la gente prova per loro è immensa e nessuno, per nessun motivo, dovrebbe dimenticare che in Italia esiste un’eccellenza da “proteggere, da tutelare” e da “ringraziare” ogni giorno; uomini valorosi che della loro vita ne fanno un dono per gli altri”.

Aprendo il suo intervento l’assessore Varasano ha voluto ringraziare sia l’autore che il corpo dei Vigili per essersi cimentati in questa fatica letteraria che è un condensato di storia, fascino, prestigio e gratitudine. “Sappiamo che l’attività dei Vigili del fuoco è sempre di attualità e ben nota a tutti; meno conosciuta, invece, è la storia inedita che ci viene raccontata nel volume che si unisce, idealmente, alle vicende di Perugia dove il corpo dei pompieri civici vede la luce nel 1871 come gruppo alle dipendenze del sindaco. E’ una storia – prosegue Varasano – di fascino e di coraggio, valori che non sono cambiati nel tempo”.

Secondo l’assessore quella dei vigili è anche una storia di prestigio e di gratitudine, come confermano i dati: non è un caso, infatti, se il Corpo occupa da sempre il primo posto tra le istituzioni italiane nel gradimento espresso da parte dei cittadini. Ciò è sintomo di un’attività esercitata nell’interesse pubblico con coraggio, abnegazione e sprezzo del pericolo. Un compito difficile di cui la società avrà sempre bisogno.

Il sindaco Andrea Romizi ha sottolineato quanto fosse doveroso partecipare alla presentazione del volume per condividere un momento importante, visto che l’opera ha un valore assoluto. “Da sempre apprezziamo il lavoro dei Vigili del Fuoco per l’abnegazione, la  passione e l’impegno che mettono nel loro difficile lavoro. A tutti i componenti del glorioso Corpo oggi vogliamo dire grazie per ciò che fanno”.

Il sindaco ha posto poi l’accento sul fatto che il Corpo dei Vigili rappresenta per la comunità, specialmente perugina, un vero e proprio motivo di orgoglio. I pompieri a Perugia, infatti, nascono come nucleo civico, espressione della città e del Comune, poi divenuto Corpo nazionale. Romizi ha espresso apprezzamento per le storie e gli aneddoti narrati nel volume, per i tanti particolari sconosciuti che è possibile scoprire partendo dalle sedi storiche, tra cui spicca palazzo dei Priori. “150 anni di vita del Corpo sono un traguardo da valorizzare, perché rappresenta la storia di tanti uomini e donne che dobbiamo raccontare e mai perdere”.

“Da secoli arriviamo tra la paura della gente che fugge e andiamo via tra gli applausi e le lacrime di coloro a cui abbiamo salvato la vita – ha dichiarato in chisuura il Comandante Provinciale, Michele Zappia -. Da secoli, il nostro è un lavoro estremo, un mestiere rischioso e imprevedibile, perché fra i molti nemici, che il destino gli frappone quotidianamente, non c’è solo il fuoco ma anche le alluvioni, i terremoti, gli incidenti e pure la colpevole approssimazione dell’uomo che non rispetta le regole del vivere civile.

Stiamo parlando dei Vigili del Fuoco. Storie vere che parlano delle loro mani, ruvide e callose, che hanno il dono grande di stringere sempre altre mani bisognose di aiuto; di domare terribili incendi, di calarsi tra i pericoli per inseguire un rantolo, un gemito, il pianto di un bambino, il respiro affannoso di un moribondo. Mani che scavano nel fango e nella neve senza mai arrendersi.”

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