tei prima 4Si tratta del 29° intervento a Perugia dall'inizio della campagna nel 2015 ad oggi

(UNWEB)  La campagna Art Bonus Perugia fa nuovamente centro con un altro bene che torna a disposizione della cittadinanza completamente restaurato. Si tratta dell’arco dei Tei (altrimenti noto come porta Pesa) opera che fa parte di una prima cinta muraria esterna al perimetro etrusco, probabilmente del XII-XIII secolo. La porta, realizzata in pietra arenaria e arco a sesto acuto, prende il nome dalla famiglia dei Tei che qui abitava. Nei secoli XIII-XIV, in quest’area furono costruite altre mura più esterne che cingevano perpendicolarmente i vicoli sorti fuori. Nell’ottocento questo tratto di mura medievali fu demolito per fare spazio agli edifici e cancelli della barriera daziaria, poi a loro volta demoliti nel novecento. Sia la porta che l’area adiacente è chiamata ancora oggi porta Pesa per la originaria presenza della bascula per la pesa dei carri.

Il restauro dell’opera è stato inaugurato nel corso della mattinata del 12 ottobre alla presenza del sindaco Andrea Romizi, dell’assessore ai lavori publbici Otello Numerini, del Mecenate Fabio Riccini, del dirigente area opere pubbliche Fabio Zepparelli, della consigliera comunale delegata Art Bonus Fotinì Giustozzi, dello staff di Art Bonus Perugia, di Roberto Bordin, restauratore della società Capitolium Conservazione Restauro S.n.c., dell’Arch. Carmela Frate progettista dell’intervento, di Claudio Minciotti, consigliere dell’associazione Borgo Sant’Antonio, di Francesco Pinelli, console del rione Porta Sole, dei ragazzi e delle ragazze della scuola secondaria di primo grado Ugo Foscolo (classe 1D) e della scuola primaria statale Maria Montessori (classe 1C) e dei bambini e bambine della scuola dell’infanzia Montessori Santa Croce. Presenti anche la consigliera Sarah Bistocchi e l’ex consigliera con delega per art bonus Lorena Pittola.

L’intervento di restauro è stato finanziato dall’azienda perugina Riccini S.r.l. con un contributo di 110mila euro nell’ambito del progetto Art Bonus. Si ringraziano per il contributo anche Marco Arosio, Bartoccini Gioielliere Srl, M. Donata Cancellotti, Carla Giulianelli, Emanuela D’Angeli, Fabrizio Franco, Patrizia Galmacci, Alvaro Holl, Federico Nenci, Stefano Stefani, Carlo Valente.

INTERVENTI

L’assessore ai lavori pubblici con delega per art bonus Otello Numerini ha fornito i dati dall’inizio (nel 2015) ad oggi della campagna: oltre 2 milioni di euro di contributi raccolti, 533 Mecenati, ben 29 i beni restaurati. “Ciò – ha commentato – dà l’idea di come quest’esperienza abbia riscosso successo nel Comune di Perugia grazie all’impegno dello staff di art bonus ed al lavoro avviato la scorsa legislatura dalla consigliera Pittola cui ora stiamo dando continuità”.

Numerini ha posto l’accento sui numerosi interventi che l’Amministrazione comunale sta portando avanti nell’area di porta Pesa-Monteluce (riqualificazioni stradali tra cui quelle di via Cialdini e di via XIV settembre, restauro dell’ex convento di Monteluce, riqualificazione della scuola Ciabatti e della Foscolo, cui si aggiungerà a breve il completo rifacimento della pavimentazione di corso Bersaglieri con cemento di pregio, del tipo “spazzolato”).

“Mi sento di rivolgere alla cittadinanza, dunque, un invito ad avere pazienza per i disagi che sono stati e che ancora verranno arrecati; si tratta di disagi inevitabili, in parte accentuati dal momento difficile (aumento del costo delle materie prime e dell’energia), a fronte di uno sforzo importante che stiamo compiendo per migliorare la città”.

La consigliera delegata Fotinì Giustozzi ha spiegato che art bonus a Perugia rappresenta una storia di successo grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale e dei tanti Mecenati che hanno creduto nella nostra città. Art bonus, comunque, non si ferma, tanto è vero che sono prossime le inaugurazioni di altri due interventi, quello sulla Pietra della Giustizia nella sala del Consiglio comunale e quella sul teatro Morlacchi.

Giustozzi ha infine espresso soddisfazione per la presenza dei ragazzi e delle ragazze delle tre scuole che insistono nell’area, affinché fin da piccoli possano conoscere i monumenti cittadini ed imparare ad amarli e rispettarli.

Il “nuovo” arco dei Tei porta la firma, come detto, dell’azienda Riccini Srl, finanziatrice delle opere, rappresentata da Fabio Riccini. “La nostra azienda ha voluto legare la ricorrenza dei 70 anni dalla sua fondazione (che ricorrono proprio nel 2022) all’intervento sull’arco dei Tei, un monumento che mi sta molto a cuore visto che, abitando a ponte Felcino, lo attraversavo spesso per andare a scuola da ragazzo. Dopo aver ricevuto tanto da Perugia, in cui operiamo da tanto tempo, abbiamo voluto contraccambiare, dando un nostro contributo alla città ed ai suoi cittadini. Perugia ha tanti monumenti straordinari: se tutti noi riuscissimo a contribuire alla loro valorizzazione, magari utilizzando i benefici concessi da art bonus, ne beneficerebbe l’intera collettività.

A chiudere l’incontro è stato il sindaco Andrea Romizi che, in apertura, ha inteso ringraziare la famiglia Riccini per il gesto molto apprezzato e non scontato. Un gesto che va in continuità con l’impegno portato avanti dall’azienda nei suoi 70 anni di storia nel segno dell’innovazione. Entrando nel dettaglio dell’intervento, il sindaco ha spiegato che in ogni restauro, tanto più in quello dell’arco dei Tei, vi è una sorta di magia che lega i Mecenati ai monumenti ed ai quartieri in cui insistono. Nel caso di porta Pesa ciò è maggiormente evidente perché intorno ad essa vi è un ricchissimo contesto fatto di persone, impegno, associazionismo.

La valorizzazione dell’area, tuttavia, non finisce qui, visto che a stretto giro partirà l’importante riqualificazione della pavimentazione di corso Bersaglieri-Borgo Sant’Antonio area meravigliosa che la passione dei residenti ha contribuito a rendere bella e vitale. Senza dimenticare il prossimo completamento della scuola Ciabatti, edificio storico e strategico per il quartiere nonché suo punto nevralgico.

Il sindaco ha voluto poi accennare alle polemiche che costantemente accompagnano ogni opera pubblica; si tratta – ha chiarito – di esternazioni che non tengono conto di quanto si sta facendo e dell’importanza di certi interventi per l’intera città (è l’esempio del bacino di Santa Margherita, ove si sta lavorando per mettere in sicurezza un versante a rischio frana).

“Il restauro dell’arco dei Tei è stato tra i più importanti dall’inizio della campagna Art bonus, avendo richiesto un investimento “robusto” per il quale dobbiamo ancora ringraziare la famiglia Riccini. Un ringraziamento, tuttavia, vorrei rivolgerlo anche alla squadra comunale del progetto Art bonus che tutta Italia ci invidia. Ritengo che alla base del suo successo ci siano due componenti: la passione e la convinzione con cui hanno accolto il progetto e la trasversalità delle competenze che interessano tanti settori del Comune”.

Oltre alle prossime inaugurazioni in calendario, altri beni art bonus vanno verso il restauro: si tratta del monumento al Perugino e del Gonfalone del Comune di Perugia per i quali alcuni Mecenati hanno manifestato interesse.

L’INTERVENTO TECNICO

Ad illustrare il progetto e l’intervento tecnico sono stati, rispettivamente, l’Arch. Maria Carmela Frate e il restauratore Roberto Bordin.

La porta prima del restauro versava in pessime condizioni conservative con deterioramento dovuto principalmente alla tipologia del materiale costitutivo, alla costante esposizione agli agenti atmosferici, oltre alla vetustà. Erano inoltre evidenti interventi incongrui e inidonei che nel tempo si erano succeduti e spesso anche sovrapposti come la presenza di stuccature debordanti in materiali cementizi, chiodi, elementi metallici privi di funzionalità, il passaggio improprio di cavi elettrici che insieme a pluviali e tubi di scarico non idonei, generavano degrado visivo alla muratura. Inoltre si notavano sull’arco due critici distacchi degli inserti in laterizi nonché una grande mancanza di materiale che nel 2017 era stato tamponato con una stuccatura in cemento e ancorato con un sistema di cavi e tiranti in acciaio a contenimento della parte d’imposta dell’arco.

L’intervento di restauro eseguito è stato finalizzato al recupero del monumento, primariamente nei suoi materiali costitutivi e nelle criticità di tenuta, ma non secondariamente anche alla sistemazione delle superfici, che sono state liberate dalle sovrammissioni inidonee e dagli elementi non funzionali, in modo da ripristinare una corretta percezione della configurazione architettonica.

Dopo le indagini conoscitive iniziali, indispensabili per comprendere lo stato del manufatto, si è passati alle attività preliminari consistenti in preconsolidamenti e fissaggi di tutte le parti pericolanti individuate sulle superfici, nella rimozione dei depositi incoerenti e parzialmente coerenti, e nella disinfezione ed eliminazione della vegetazione infestante, previo trattamento delle superfici e degli apparati radicali, con specifici prodotti biocidi.

Una lunga e accurata attività è stata svolta per la rimozione di tutte le sovrammissioni presenti, effettuata meccanicamente mediante l’uso di martello e scalpello e soprattutto di micromotori.

Si è proceduto quindi con un puntuale intervento di consolidamento mediante applicazione di silicato di etile, per sanare fin dove possibile i critici fenomeni disgregativi della pietra e dei laterizi. Sono state poi effettuate le stuccature con le quali sono stati sigillati i giunti, le discontinuità, le mancanze e lacune, utilizzando una malta costituita da calce idraulica desalinizzata e aggregati.

Si è proceduto infine alla rimozione di tutti i cavi elettrici che attraversavano le murature, alla sostituzione del tratto di pluviale al centro del prospetto ovest in modo da renderlo meno impattante e all’importante intervento sul piedritto verso via del Pinturicchio che per motivi estetici, ma soprattutto di natura statica, è stato integrato strutturalmente.

Va chiarito in conclusione che se il restauro eseguito ha mirato a bloccare l’accelerazione e sanare lo stato critico del degrado del monumento, ripristinando fin dove possibile una generale coerenza del bene così come il tempo ce lo ha consegnato, dall’altro si deve avere contezza che le alterazioni irreversibili che sono intervenute sui suoi prospetti, come la consunzione dei conci e le manomissioni oramai storicizzate, quali l’introduzione dei laterizi, hanno modificato in maniera non più ripristinabile, le forme originali del bene.

Questo il link al video sul canale youtube del Comune di Perugia: https://www.youtube.com/watch?v=JEkGxXTShxQ

Qui di seguito le foto dell’arco prima, durante e dopo l’intervento.


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