progetto rosa 23Il progetto, finanziato dal FAMI, aveva come capofila la Prefettura di Perugia e come partner Anci Umbria. Ha coinvolto operatori pubblici e privati

Perugia,  Un progetto, della durata di 16 mesi, con l’obiettivo di migliorare i servizi di accoglienza ai migranti in Umbria, attraverso un’azione di capacity building, destinata a rafforzare conoscenze, capacità di lavoro e coordinamento di funzionari pubblici ed operatori privati che gestiscono il processo di procurement (gare e contratti) per CAS (Centri di accoglienza straordinaria) e SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) in Umbria, favorendo, per quanto possibile, un’accoglienza diffusa. Si tratta di Rosa (Rafforzamento dell’offerta dei servizi per l’accoglienza), finanziato dal FAMI (Fondo asilo, Migrazione e Integrazione) 2014-2020, con capofila la Prefettura di Perugia, in partenariato con Anci Umbria.

I risultati del progetto sono stati illustrati questa mattina presso la sala “Falcone Borsellino” della Provincia di Perugia alla presenza di Francesca Saladino, dirigente area IV Prefettura di Perugia e project manager del progetto Rosa, Silvio Ranieri, segretario generale Anci Umbria, e di alcuni dei tecnici coinvolti quali Angelo Bianchi, esperto procurement managment, Moreno Toigo, esperto in pianificazione dei servizi sociali, e Gabriella Delfino, esperta in processi partecipativi.

“Questo progetto – ha affermato Francesca Saladino – è molto importante e ha come obiettivo quello di rafforzare i servizi dell’accoglienza, quanto più diffusa possibile, nonché la rete territoriale e la governance del territorio assicurando un efficientamento del procurement sia per la prima che per la seconda accoglienza”.

“Questo importante progetto – ha rimarcato Silvio Ranieri – punta da una parte al consolidamento della rete istituzionale nel percorso dell’accoglienza ai richiedenti asilo e dall’altra a stimolare i Comuni affinché il processo di accoglienza attraverso il Sai possa essere uno strumento di governo dell’accoglienza di immigrazione nei Comuni umbri. In Umbria ci sono già 12 Comuni che svolgono questa attività per 16 progetti e risultiamo, come percentuale e nel quadro nazionale, tra i più alti ad utilizzare questa modalità di accoglienza”.

Nel complesso hanno beneficiato dei servizi di formazione previsti dalle attività di progetto: 76 operatori pubblici provenienti da 20 Comuni umbri (14 della provincia di Perugia e 6 in quella di Terni), dalle 2 Prefetture, da ARPAL, Usl Umbria 1, Questura di Perugia, Inail, UDEPE, UNHCR, Azienda Pubblica di Servizi alla Persona; 97 operatori del privato sociale, di cui la quasi totalità è rappresentata dal personale degli enti gestori di prima accoglienza CAS e seconda accoglienza SAI. Nel corso del progetto sono stati attivati un totale di 3 interventi di formazione, individuati in 3 moduli formativi, erogati tramite incontri per entrambe le province della Regione. Il totale delle ore di formazione erogate nell’ambito degli interventi formativi è di 136.


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