giornata della legalita 2023 1 1(UNWEB) Perugia. Nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori sono stati circa 130 studenti delle scuole superiori di Perugia i protagonisti della Giornata della Legalità grazie all’incontro promosso dalla Giunta locale dall’Associazione nazionale magistrati, insieme alla Procura generale, alla Corte d’Appello e all’Ufficio scolastico regionale, con la collaborazione di Libera e il patrocinio del Comune di Perugia, presenti le autorità civili e militari. L’obiettivo era ricordare Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta alla mafia, nel giorno in cui ricorrono 31 anni dalla strage di Capaci, attraverso una riflessione “di comunità” sul concetto di legalità.

“Abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi delle scuole in un esercizio collettivo della memoria – ha spiegato aprendo il convegno la segretaria della Giunta locale Anm, Laura Reale -. Soprattutto con loro è importante parlare di legalità, che significa rispetto delle regole, l’unico modo per costruire una società più giusta in cui ciascuno possa realizzare sogni e speranze senza essere sopraffatto dal più forte. Il concetto di legalità si lega, quindi, a quello di libertà: le regole possono essere concepite come strumenti per realizzare sé stessi eliminando gli ostacoli della corruzione, del sotterfugio e della furbizia”. La segretaria ha poi ringraziato le forze dell’ordine – tutte rappresentate in sala – che, “insieme alla magistratura, intervengono quando le regole sono violate”, e i rappresentanti delle istituzioni locali, “che svolgono il delicato compito di amministrare le risorse nell’interesse di tutti”.

“Il nostro intento è sensibilizzare i giovani ai valori della legalità e della giustizia per aiutarli a crescere. Per questo non possiamo che ringraziare Libera e la Fondazione Falcone per l’attività costantemente portata avanti in tal senso”, ha rimarcato anche il presidente della Giunta locale Anm, Pierluigi Panariello.

A portare i saluti istituzionali sono poi stati la presidente della Regione, Donatella Tesei, la presidente della Provincia, Stefania Proietti, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Sergio Repetto, l’assessore alla sicurezza del Comune di Perugia, Luca Merli, e il sindaco Andrea Romizi.

L’assessore Merli, dopo aver dato il benvenuto alle autorità civili e militari, si è rivolto agli studenti chiamati a essere “custodi del ricordo della strage di Capaci”. “Non avete vissuto in prima persona quell’evento drammatico che ha segnato così profondamente il nostro Paese – ha detto – ma potete tenere vivo il valore della vita che tanti hanno perso per difendere la legalità, un principio che vi auguriamo sia faro del vostro cammino”.

“Nel 1992, con l’attentato a Giovanni Falcone, la coscienza collettiva fu violentemente scossa e prendemmo coscienza della mafia, che negli anni ha assunto anche forme nuove, più silenti, ma non per questo meno insidiose – ha poi detto il sindaco Romizi -. Iniziative come questa fanno comprendere che alla lotta siamo tutti chiamati. Lo Stato è ognuno di noi. Abbiamo un ruolo decisivo anche nelle piccole cose del quotidiano, negli episodi che si verificano a scuola e in città. Ogni giorno facciamo scelte che possono rendere la società più solida o più vulnerabile alla mafia. Per questo, dobbiamo dire grazie anche al lavoro svolto dalla scuola, perché, come disse Caponnetto, la mafia la teme più della giustizia”.

Fabrizio Ricci, referente di Libera Umbria, ha parlato ai ragazzi delle origini dell’associazione creata da don Luigi Ciotti nel 1994 sul presupposto che la mafia debba essere combattuta dall’intera società e non solo dallo Stato. Li ha poi invitati a considerare la possibilità di una vacanza per contribuire alla crescita dei beni confiscati alla mafia, ormai distribuiti in tutto il territorio nazionale: “Sono simboli importanti della lotta alle organizzazioni criminali, colpite nei loro patrimoni, e beni che possono essere utilizzati per creare lavoro, servizi, maggiore vivibilità dei territori”.

Poi spazio agli studenti, preceduti da Francesco Palmiotto, presidente della loro Consulta regionale che ha parlato dell’esperienza fatta l’anno scorso a Palermo partecipando alle commemorazioni della strage di Capaci accanto alle cariche più alte dello Stato e ai presidenti di tutte le consulte provinciali degli studenti d’Italia, “espressione della nostra democrazia”. “Quell’occasione – ha affermato – ha avuto un grande spessore culturale per tutti i partecipanti. Per la rappresentanza studentesca è stata un momento importante di costruzione reciproca e di confronto fra le parti sociali e le istituzioni sul tema della lotta alle mafie e su gli altri temi del mondo della scuola. Le istituzioni del nostro Paese, le scuole e i cittadini devono mettere in campo azioni concrete di contrasto ai fenomeni mafiosi in modo da accrescere la consapevolezza dell’impegno quotidiano necessario da parte di tutti per sconfiggere le mafie”.

Le scuole aderenti all’iniziativa sono intervenute presentando i lavori svolti sui temi della giornata. Il Liceo scientifico Galileo Galilei ha proposto una “Intervista impossibile a Giovanni Falcone”; l’I.I.S. Giordano Bruno un prodotto grafico-visivo; l’Itet Capitini-Vittorio Emanuele II-Di Cambio un video sulle stragi; l’istituto Cavour-Marconi-Pascal un video che insegna a non accettare nel quotidiano anche episodi in apparenza banali; l’I.t.t.s. Alessandro Volta una presentazione video dell’App “Mafia anche no”, vincitrice del premio della Fondazione Falcone. Anche i ragazzi del liceo Pieralli hanno ricordato il loro contributo alla giornata: un lenzuolo da loro realizzato, che raffigura il magistrato Falcone con la scritta “Perugia non dimentica”, consegnato al sindaco Romizi alla presenza dei vertici delle forze di polizia, in collaborazione con la Fondazione Falcone. Resterà affisso sulla parte esterna di Palazzo dei Priori per dieci giorni. “Un segno visibile che serve a tutti noi e che richiama l’esempio di grandi servitori dello Stato rimasti fedeli ai loro ideali fino all’estremo sacrificio”, sono state le parole dell’assessore alla cultura Varasano al momento della consegna.

Ad esprimere apprezzamento per il lavoro delle scuole è stata Claudia Matteini, presidente vicaria della Corte d’appello di Perugia, a cui sono state affidate le conclusioni insieme al procuratore generale Sergio Sottani, che ha richiamato l’importanza di difendere le regole della Costituzione e i valori della bellezza e dell’uguaglianza da parte di tutti coloro che intendono contribuire alla lotta alla mafia.

A chiudere la giornata il momento simbolico della piantumazione dell’Albero di Falcone, con il patrocinio dell’omonima Fondazione, vicino agli uffici giudiziari, nel cortile retrostante la Corte d’appello. Alla base dell’ulivo è stata apposta una targa con una celebre frase del magistrato: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.


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