(UNWEB) Perugia. Si è tenuto questa mattina, 17 dicembre 2024, il secondo incontro sulla situazione degli istituti penitenziari umbri organizzato dal Procuratore Generale di Perugia. La riunione, alla quale hanno preso parte i Procuratori del distretto, i Direttori e i Comandanti della Polizia Penitenziaria, oltre ai vertici dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Perugia, è servito anche a monitorare l’attuazione del Protocollo operativo, sottoscritto tra Uffici giudiziari del Distretto e Asl competenti nel luglio di quest’anno, in materia di applicazione di misure di sicurezza e trattamento di autori di reato affetti da problemi di salute mentale.
Istituzione in Umbria della Rems ed a Perugia della sede del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria. Aumento degli episodi di violenza su persone e cose da parte della popolazione detenuta, quale sintomo di disagio sociale e di fallimento della funzione rieducativa della pena, anche alla luce dell’elevato numero di recidive dei soggetti appena rimessi in libertà; carenza di specializzazione del personale di polizia penitenziaria nel trattare una popolazione detenuta sempre più problematica per i disagi da disturbi psichiatrici, dall’uso di sostanze stupefacenti e dal numero di soggetti stranieri, con problemi di integrazione; assenza di attività rieducativa a fronte di un aumento della richiesta di corsi di formazione; frammentazione dei servizi di assistenza sociale e psicologica della ASL in favore dei minori ed aumento della popolazione detenuta minorile, che in assenza di un istituto regionale presenta difficoltà di legame col contesto familiare di origine.
Questi i temi affrontati nell’odierno incontro, nell’occasione del quale sono stati raccolti i dati delle quattro carceri della nostra regione. Dall’analisi degli stessi risulta che è pressoché invariato il numero totale dei reclusi che si attesta a 1605 (1537 uomini e 68 donne) in rapporto ad una capienza regolamentare di 1339. Ridotta ulteriormente dal fatto che presso la struttura penitenziaria di Perugia i posti letto disponibili sono 308, in quanto il reparto S.A.I., Servizio di Assistenza Intensificato che assicura assistenza sanitaria ai detenuti, non è stato mai attivato.
Sempre a livello regionale, su 1605 detenuti complessivi, la popolazione straniera è pari al 32%; il 16% sono i reclusi con posizione giuridica non definitiva, 84% quelli con posizione giuridica definitiva. In leggero aumento, rispetto all’analisi dei dati del settembre scorso, il numero dei ristretti con problemi di tossicodipendenza, 36% a fronte del 28%; e quelli con patologie psichiatriche: 16% a fronte del 14%.
Al primo dicembre i casi di autolesionismo sono stati 267, 53 i tentati suicidi (43 fino al settembre scorso) e 1 caso di suicidio avvenuto nel carcere di Terni. Aumentate anche le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria, 71, e quelle verso altri operatori penitenziari, 4, mentre nella precedente analisi erano rispettivamente 41 e 1.
Ancora carente il personale di Polizia Penitenziaria con 673 unità impiegate rispetto alle 852 previste.
Dalla raccolta dei dati riferiti ai singoli istituti, emerge che la Casa Circondariale di Perugia attualmente ospita 460 detenuti, di cui 392 uomini e 68 donne (solo in questo istituto è presente la sezione femminile), a fronte di una capienza regolamentare di 363, ridotta a 308 posto letto effettivi. Nel carcere perugino, dove possono essere assegnati solo detenuti comuni, sono presenti 415 reclusi con posizione giuridica definitiva (90% rispetto al totale), quelli con posizione non definitiva sono 45 (10%): i posti letto destinati ai non definitivi sono 114, mentre per quelli con posizione definitiva il numero è pari a 194. Sui 460 presenti, 263 sono i reclusi di nazionalità straniera (57%). Dall’inizio dell’anno si sono registrati 126 episodi di autolesionismo, 28 tentativi di suicidio e nessun suicidio, inoltre 48 aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria.
La Casa Circondariale di Terni attualmente ospita 568 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 422. Nel carcere ternano, dove possono essere assegnati sia detenuti comuni che di alta sicurezza e sottoposti al regime di cui all’articolo 41 bis O.P. (Ordinamento Penitenziario) sono presenti 401 reclusi con posizione giuridica definitiva (71% rispetto al totale), quelli con posizione non definitiva sono 167 (29%): i posti letto destinati ai non definitivi sono 422, mentre per quelli con posizione definitiva il numero è pari a zero. Sui 568 presenti, 151 sono i reclusi di nazionalità straniera (27%). Gli episodi di autolesionismo sono stati 57, 14 tentativi di suicidio e 1 suicidio, 18 aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria.
La Casa di Reclusione di Spoleto ospita 458 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 456. Come nel carcere ternano, anche in quello di Spoleto possono essere assegnati sia detenuti comuni che di alta sicurezza, oltre a quelli sottoposti al regime di cui all’articolo 41 bis O.P. (Ordinamento Penitenziario). Attualmente sono presenti 422 reclusi con posizione giuridica definitiva (92% rispetto al totale), quelli con posizione non definitiva sono 36 (8%): i posti letto destinati ai non definitivi sono 21, mentre per quelli con posizione definitiva il numero è pari a 435. I detenuti di nazionalità straniera sono 62 (14%). Gli episodi di autolesionismo sono stati 76, 11 tentativi di suicidio e nessun suicidio, 5 aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria.
La Casa di Reclusione di Orvieto ospita 119 detenuti, la capienza regolamentare è di 98. Il carcere ospita solo detenuti comuni, di questi 117 reclusi con posizione giuridica definitiva (98%) e due non definitivi (2%): i posti letto destinati ai non definitivi sono pari a zero e 98 quelli per i detenuti con posizione giuridica definitiva. I detenuti di nazionalità straniera sono 44 (37%). Gli episodi di autolesionismo sono stati 8, nessun tentativo di suicidio, nessuna aggressione al personale di Polizia Penitenziaria.
Dal monitoraggio generale emerge, come evidenziato anche nella precedente rilevazione di settembre, il sovrannumero soprattutto in alcuni istituti del nostro territorio, in particolare in quello perugino e ternano, rispettivamente con un eccesso di 97 e 146.
L’incontro è stata anche l’occasione per ribadire l’esigenza, non più procrastinabile, di una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS), tuttora non realizzata nella nostra regione. Tale mancanza, come è stato sottolineato, crea non poche situazioni di disagio, soprattutto per coloro che dovrebbero scontare misure di sicurezza alternative al carcere. Su questo punto, proprio ieri, il Procuratore Generale ha tenuto un incontro con la neoeletta Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che ha assicurato il pieno sostegno dell’ente alla sua istituzione.
La necessità di realizzare una struttura sanitaria destinata ad accogliere i condannati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi, sollecitata anche dalla Corte Costituzionale, è stata più volte sollevata dal Procuratore Generale e dai Procuratori del distretto, che hanno evidenziato le gravi ripercussioni di questa carenza all’interno degli istituti penitenziari dove si registrano problemi di sovrannumero e molti casi di difficile coesistenza tra detenuti.