PHOTO 2025 02 02 19 14 54 1(UNWEB) Perugia. Domenica 2 febbraio 2025, alle 15:30, la comunità di San Martino dei Colli ha celebrato il ritorno allo splendore della lapide dedicata ai Caduti della Grande Guerra (1915-1918), riportata alla sua bellezza originaria grazie ai lavori di restauro finanziati attraverso l’Art Bonus Perugia. Il monumento, collocato nel muro absidale della chiesa parrocchiale, è un simbolo di memoria per il borgo fin dal 14 settembre 1919.
 
All’inaugurazione erano presenti numerose autorità, tra cui l’assessore ai lavori pubblici con delega all’Art Bonus, Francesco Zuccherini, la presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, il vicario del Prefetto di Perugia, Nicola De Stefano, i consiglieri comunali Niccolò Ragni e Riccardo Mencaglia, insieme alla Pro Loco di San Martino dei Colli, mecenate del restauro. Presenti anche la restauratrice Martina Fagioli, il direttore dei lavori, architetto Stefano Barcaccia, il parroco don Paolo e lo staff dell'ufficio Art Bonus Perugia. Tra il pubblico, anche alcuni discendenti dei caduti, testimoni di un legame mai spezzato con la storia del paese.
 
Il restauro, finanziato dalla Pro Loco con una donazione di 2.234,70 euro, ha permesso di restituire leggibilità ai nomi incisi sulla lapide e di far riemergere un fregio decorativo scomparso da oltre 50 anni. “Abbiamo voluto finanziare il restauro per far rivivere il nostro paese nel miglior modo possibile”, ha dichiarato Marco Scorpioni, presidente della Pro Loco.
 
L’assessore Zuccherini ha sottolineato il valore dell’Art Bonus come strumento per la riqualificazione del patrimonio cittadino: “Grazie a questo meccanismo innovativo, non solo restauriamo monumenti pubblici, ma riscopriamo le bellezze storiche disseminate nei quartieri e nelle frazioni di Perugia, come San Martino dei Colli”.
 
Anche la presidente dell’Assemblea Legislativa, Sarah Bistocchi, ha ringraziato i mecenati per il loro contributo: “Le istituzioni regionali sono al servizio dei cittadini e della tutela del patrimonio. Ogni angolo dell’Umbria merita attenzione e cura, soprattutto Perugia, la mia città”. Ha poi ricordato l’importanza di mantenere viva la memoria: “Il restauro di questa lapide è un gesto simbolico, un invito a ricordare ogni giorno il passato”.
 
Un messaggio di pace è arrivato dal vicario del Prefetto, Nicola De Stefano: “Ricordare la storia, anche nei suoi momenti più tragici, è fondamentale. Oggi siamo chiamati a essere operatori di pace, perché solo attraverso la pace possiamo garantire sviluppo e serenità”. Un concetto ribadito anche da don Paolo, che ha citato il Vangelo: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”.
 
L’architetto Stefano Barcaccia ha raccontato le sorprese emerse durante il restauro: “Come spesso accade, durante i lavori emergono dettagli nascosti. Qui abbiamo ritrovato una decorazione liberty e ridato leggibilità ai nomi cancellati dal tempo. Dodici caduti sono un numero significativo per una comunità così piccola”.
 
Martina Fagioli, restauratrice della Fontana Maggiore di Perugia e della pavimentazione del Duomo di Orvieto, ha espresso la sua gratitudine: “Grazie per avermi accolto in questo percorso. Riportare alla luce i nomi della nostra storia è stato un onore. Spero di aver contribuito a ridare vita a questo pezzo di memoria collettiva”.
 
Prima dell’intervento, la lapide in marmo bianco e ferro presentava segni di deterioramento dovuti agli agenti atmosferici, con scritte ormai illeggibili e il fregio completamente scomparso. Oggi, grazie al restauro, è tornata a splendere, restituendo alla comunità non solo un monumento, ma un frammento di storia, con la sua incisa dedica: “A solenne memoria dei soldati di San Martino caduti per la gloria e la grandezza dell’Italia nella immane guerra europea”.
 
Un segno tangibile di quanto la memoria possa essere custodita e tramandata attraverso il tempo.
 
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