WhatsApp Image 2025 03 17 at 17.05.58(UNWEB) Perugia. Negli ultimi anni si è registrata una crescita significativa degli attacchi informatici. Secondo il recente rapporto Clusit 2025, nel corso del 2024 gli incidenti cyber sono aumentati a livello mondiale del 27,4%, mentre in Italia l'incremento è stato del 15,2%. Il nostro Paese rimane uno dei bersagli principali, concentrando circa il 10% degli attacchi totali, tuttavia con una distribuzione della gravità più favorevole rispetto alla media mondiale, grazie a una minore incidenza di attacchi ad impatto critico (9% contro il 29% globale) e un maggior numero di episodi con impatto medio.

Tra le principali cause di questa impennata degli incidenti cyber ci sono il miglioramento delle tecnologie, l’utilizzo sempre più diffuso delle stesse, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per finalità criminali, accanto al perfezionamento delle capacità di rilevazione degli attacchi. La questione è di primaria importanza sotto il profilo della sicurezza, non solo delle grandi organizzazioni governative ma anche delle imprese private e dei cittadini. Per questi motivi è importante tenere alta l’attenzione sul fenomeno.

È quanto emerso oggi, in sintesi, durante il convegno "Governare la cybersicurezza: prevenire, resistere, contrastare", organizzato presso l’Aula Affreschi della Corte d’Appello di Perugia dalla Procura Generale e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, in collaborazione con l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, istituita nel 2021, e con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

Ha aperto il convegno il Procuratore Generale Sergio Sottaniche, nel saluto ai presenti, ha sottolineato l’importanza di questi incontri soprattutto alla luce dei dati in continua crescita. «Oggi si svolge qui il quarto appuntamento in Italia, dopo quello di Milano, Palermo e Napoli, dedicato a questo tema fondamentale – ha evidenziato -, un segno tangibile di quanto sia cruciale approfondire e condividere conoscenze su questo argomento per il bene comune. Nessuno è al sicuro e tutti siamo chiamati ad agire con urgenza e determinazione. Gli organi di informazione in questi anni hanno riferito di attacchi a siti istituzionali della nostra Regione. Per quanto riguarda la Procura Generale perugina sin dal luglio 2021, con un ulteriore aggiornamento nel febbraio scorso, si è dotata di un Ordine di servizio, rivolto ai magistrati ed al personale amministrativo e di polizia giudiziaria, teso alla riduzione del rischio digitale, rappresentato dalla sottrazione di dati sensibili, personali e d’ufficio. Essere qui oggi è motivo di orgoglio personale e collettivo. La nostra comunità, infatti, si dimostra ancora una volta un crocevia di idee, esperienze e progresso. Sono profondamente grato a tutti voi per aver reso possibile questa giornata e per il vostro impegno nel portare avanti una discussione così significativa. Il nostro obiettivo comune è chiaro: continuare a promuovere il dialogo, favorire la collaborazione e costruire insieme soluzioni che abbiano un impatto positivo per il futuro. Che questo incontro sia uno stimolo ulteriore per tutti noi a perseguire questa strada».

Ad illustrare lo scenario attuale della sicurezza informatica, caratterizzato da un'accelerazione senza precedenti della digitalizzazione e da un costante incremento delle minacce cyber, che oggi rappresentano una delle sfide principali per la sicurezza nazionale e personale dei cittadini, il Procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone; il Vicedirettore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale Nunzia Ciardi e il Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Eugenio Albamonte.

Il Procuratore di Perugia Raffaele Cantone nel suo intervento ha evidenziato che «Il cyberspazio si presenta come un territorio virtuale in cui le tradizionali attività illecite si fondono con le tecnologie più avanzate attirando la criminalità anche in forma organizzata e ponendo, quindi, sfide senza precedenti per la sicurezza globale».

«I numeri dimostrano che la cybersicurezza rappresenta una sfida estremamente seria per il nostro Paese e per tutte le nazioni avanzate, sempre più digitalizzate», ha affermato Nunzia Ciardi, Vicedirettrice Generale dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. «Risentiamo particolarmente dell’impatto degli attacchi DDoS di natura geopolitica, che provocano temporanee interruzioni dei servizi ma non generano danni permanenti. Escludendo questa tipologia, ci attestiamo su una media simile a quella di altri Paesi, pur sempre preoccupante. Oggi occorre comprendere che la cybersicurezza non è esclusivamente un problema tecnico, ma una responsabilità sociale condivisa: rafforzare la cyber-resilienza significa proteggere le infrastrutture essenziali, garantire continuità operativa e affrontare con efficacia le sfide future. Questo compito ci riguarda tutti».

«La legge n. 90/2024 – ha aggiunto - rafforza il nostro sistema di cybersicurezza equilibrando resilienza operativa e capacità di contrasto: tutela i servizi essenziali garantendo tempestività nella gestione degli incidenti, ma assicura anche un’efficace collaborazione tra Autorità Giudiziaria e Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, proteggendo così sia la sicurezza pubblica che la continuità dei servizi strategici».

Ha concluso gli interventi il Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Eugenio Albamonte: «Mai come in questi tempi gli attacchi cibernetici costituiscono una emergenza criminale. Diverse e variegate le minacce ed i suoi autori, che spesso agiscono dall’estero; attacchi finalizzati ad interrompere l’erogazione di servizi ai cittadini, estorsioni informatiche, forme sofisticate di spionaggio politico ed economico.

Il legislatore nazionale nel 2024 ha rafforzato il presidio penale, attribuendo alla Procura nazionale Antimafia ed Antiterrorismo fondamentali poteri di impulso e di raccordo delle indagini. Sono state aggravate le sanzioni. Ma questo strumentario, ulteriormente integrato dal potenziamento della cooperazione giudiziaria internazionale non è ancora sufficiente. Sono necessari investimenti sistematici finalizzati a fornire risorse tecnologiche adeguate a quelle messe in campo dalla criminalità e, la sfida dell’intelligenza artificiale con le potenzialità che offre anche alle organizzazioni criminali, rende particolarmente urgente che venga raggiunta questa consapevolezza ai più alti livelli istituzionali».

Una sezione importante della riunione è stata dedicata infatti alla legge 90/2024, che ha modificato l’art. 629 del Codice penale a protezione della sicurezza informatica. La norma, che introduce pene aspre, affronta le esigenze di contrasto delle minacce cibernetiche insieme al rafforzamento della resilienza operativa delle infrastrutture strategiche. Questa nuova legge rappresenta un punto di svolta per il coordinamento delle azioni di prevenzione, gestione e risposta agli incidenti cyber, evidenziando come sia essenziale bilanciare l'efficacia della risposta repressiva con la necessità di mantenere operativi i servizi essenziali anche durante emergenze informatiche.

L’incontro, accreditato dall’Ordine degli avvocati di Perugia e patrocinato dalla Scuola superiore di Magistratura, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, della magistratura, dell’Università, delle forze dell’ordine e delle sezioni di polizia giudiziaria presso le Procure della Repubblica.

WhatsApp Image 2025 03 17 at 17.05.57 2


Pinqua ASI 300 X 250 PX

 AVIS

80x190