chiesa università mercoledì delle ceneri 2018 f1(UMWEB) Perugia. «La Quaresima è un cammino di conversione verso la Pasqua, è un incontro con una persona che per voi è il Signore risorto ed è proprio dell’incontro con Lui che stasera desidero parlarvi ed aprirvi il cuore». Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti ha introdotto la celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri, nella serata del 14 febbraio, in una gremita chiesa dell’Università degli Studi di Perugia, non nascondendo la gioia nel vedere tanti studenti e spiegando loro cosa è la conversione. «E’ quel cammino che innanzitutto ci porta a volgere lo sguardo verso noi stessi – ha detto il cardinale –, ad istaurare un nuovo rapporto di fiducia con Dio mediante un ritorno a Cristo, amico della nostra vita e particolarmente amico dei giovani come dimostra il Vangelo. Egli vi invita ad uscire dalle mediocrità per fare di voi stessi qualcosa di grande. Dovete avere dei progetti grandi per la vostra persona. Gesù è il vostro Pastore, l’amico, la guida, conosce in profondità il vostro essere e il vostro destino. Lui solo, e non altri, può aprirvi al mistero di Dio».

«In questo nostro tempo così drammatico e pieno di incertezze, diceva il beato Paolo VI, voi giovani – ha chiesto Bassetti – siete davvero disposti a riconoscere Gesù come centro e cardine della vostra vita? Se è questo che desiderate, ecco il tempo favorevole e propizio della Quaresima per superare dubbi e incertezze e talvolta ambiguità in cui si agita la vostra e la nostra vita. Quanti valori, quante possibilità, capacità, speranze vedo nella vostra esistenza e, al tempo stesso, però vedo altrettanti motivi di crisi di idee, di progetti, di fede e di orientamento morale e di certezza anche circa il valore della vita stessa».

«Non mancano poi difficoltà e ritardi e non soltanto per colpa vostra – ha aggiunto il cardinale –, ma per la delusione che ricevete da noi adulti, circa quello che dovrebbe essere l’orientamento spirituale, professionale e sociale del vostro futuro. Vi resta difficile dai vostri comportamenti quella freschezza e quella vivacità che dovrebbero animarvi generosamente per impegnare la vostra esistenza».

Avviandosi alla conclusione di queste «osservazioni», il cardinale ha sottolineato quanto oggi sia «fondamentale riscoprire Cristo, invocarlo umilmente e fermamente creduto. E’ l’unica roccia dove possiamo aggrapparci con sicurezza – ha evidenziato –. Un Cristo creduto non nella perpetua e pigra penombra del dubbio, ma nella limpida luce della gioia del Vangelo. Un Cristo che traspare per noi credenti in ogni volto umano e in ogni fratello bisognoso di giustizia, di aiuto, di amicizia e di amore. Vorrei proporvi stasera un Cristo vivo, pasquale, perché Lui è il Risorto, un Cristo che vi apra nuovi sentieri, nuove capacità e nuove prospettive per comunicare amore, gioia e pace. Questo è il compito del cristiano! Giovani universitari siate portatori di una primavera per questa nostra città, che vedo così languida, e per tutta l’Italia; portatori di una primavera di grazia, di bellezza, di bontà per la nostra società, perché sono tutti doni che avete dentro di voi e che delle volte, purtroppo, rimangono nascosti nella nostra vita. Sappiate che Cristo è per voi, è con voi oggi, domani, sempre. E sappiate fare della vostra vita una cosa seria, un tempo di pienezza e un dono di grande amore e che sia sempre un inno al creato e a Dio».

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Il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti ha esortato i fedeli in Quaresima ad una «conversione a “u” dalle strade sbagliate (dell’indifferenza, del nichilismo, del disimpegno, della sfiducia...)»

Anche il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, che ha presieduto la celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri nella cattedrale di San Lorenzo, si è soffermato sull’invito quaresimale alla conversione, parlando di «conversione a “u” dalle strade sbagliate». Il “convertiti e credi al Vangelo”, che è detto ad ogni fedele nel ricevere sul capo il segno delle Ceneri, ha ricordato mons. Giulietti, è «un invito ad aprire di nuovo i cuori e la vita a ciò che è essenziale, a ciò che il Signore dall’inizio della sua predicazione propone alla gente come la buona notizia..., perché consente di ritornare nella direzione giusta avendo sbagliato strada». Da qui l’appello alla conversione, di «riconoscere quali sono le strade sbagliate che abbiamo imboccato e a tornare indietro – ha sottolineato il vescovo ausiliare –. La nostra conversione a “u” è l’acquisizione di un pensiero nuovo e migliorare è possibile se crediamo al Vangelo, alla buona notizia di Gesù, cioè il Regno di Dio è vicino, il tempo è compiuto perché il bene è possibile adesso. Questo è il Vangelo che diventerà vela della Pasqua, il trionfo della vita sulla morte, del bene sul male e sulla menzogna. Non è un’utopia il bene, il Regno di Dio è giustizia e la bontà e la verità non sono degli ideali, sono a portata di mano adesso se uno vuole. Questo è il Vangelo a cui credere per convertirsi e per cambiare modo di agire e di pensare, perché molto spesso noi crediamo ad altre parole che ci dicono che il bene è impossibile, che l’onesta è impraticabile, che la verità è irraggiungibile e che la concordia, l’accoglienza e la fraternità sono solo belle parole. Diventiamo indifferenti, nichilisti, pessimisti, sfiduciati, disimpegnati, incapaci di un pensiero e di una vita nuovi, della novità che la Pasqua di Cristo ci ha regalati. Per questo è importante, una volta all’anno, risentire questo appello pasquale: il bene, adesso, è possibile, se vuoi. Credere a questa possibilità ci fa vivere in maniera diversa, se crediamo che l’onestà e la correttezza e la ricerca della verità sono praticabili, allora le pratichiamo. Se riteniamo che la fraternità e l’accoglienza dell’altro sono possibili e positivi per la nostra vita, allora le mettiamo in atto e cambia la nostra esistenza e quella del mondo. Il tempo di Quaresima, diceva Benedetto XVI, è il catecumenato annuale del cristiano, cioè i quaranta giorni in cui ci accorgiamo davvero cosa voglia dire aver ricevuto il dono della fede e ci prepariamo e ridire di sì, con convinzione e con impegno alla possibilità di vivere da creature nuove nella Pasqua. Questo è il senso della Quaresima, ritornare ad essere cristiani e per questo c’è bisogno di scoprire le strade sbagliate che abbiamo preso, ma anche avere un pensiero nuovo che la Parola di Dio ci regala, un pensiero positivo che guarda davvero alla buona notizia, quella che il bene è possibile».


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