IMG 2750(UMWEB) Perugia, – “Antonio Ereditato è uno scienziato che vive il suo tempo e lo interpreta con il rigore e la passione per la divulgazione scientifica che lo caratterizzano. L’Università per Stranieri di Perugia che per sua missione storica istituzionale è deputata alla diffusione della cultura, dell’incontro e della conoscenza si contraddistingue sin dal suo nascere come simbolo di apertura, di tolleranza, e luogo di incontro fra popoli di diverse culture, giungendo a configurarsi nel presente come un vero e proprio ‘laboratorio’ di formazione interculturale”. Lo ha detto la rettrice, la prof.ssa Giuliana Grego Bolli, introducendo il tema della conferenza di Antonio Ereditato, direttore del laboratorio per la fisica delle alte energie dell’Università di Berna, che si è svolta nell’aula magna di palazzo Gallenga dell’Università per Stranieri di Perugia.


Per la rettrice Grego Bolli la Stranieri rappresenta “Un luogo privilegiato che in questi oltre 90 anni di sua storia - ha aggiunto - ha accolto in queste aule donne e uomini che hanno rappresentato l’eccellenza nei loro settori e dove la trasversalità della conoscenza e dei saperi ha rappresentato un valore aggiunto. L’incontro di oggi ben interpreta questo ruolo dell’Ateneo di diffondere cultura e conoscenza che sono alla base di ogni crescita e di una consapevole convivenza sociale, economica che è un prerequisito per la pace”.
Impegnato da anni nella ricerca fondamentale, Antonio Ereditato professore di fisica delle particelle elementari presso l’Università di Berna e direttore del Laboratory for high energy physics e dell’Albert Einstein Centre for fundamental physics di Berna, ha raccontato alla platea dell’aula Magna l’affascinante cammino che ci ha portato dapprima a ipotizzare, quindi a scoprire e infine a interrogare quella vertiginosa trama di molecole, particelle, atomi, elettroni, fotoni e quark che costituisce il tessuto ultimo delle cose. Un viaggio nella bellezza dell’universo, partendo dalla scala minima delle particelle elementari per arrivare a comprendere l’immensamente grande del cosmo.
Il prof. Ereditato ha poi spiegato come la comprensione dell’infinitamente grande sia potuta avvenire usando gli strumenti dell’infinitamente piccolo e della meccanica quantistica. Al Cern, infatti, sono state ricreate le condizioni della natura un milionesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, il più grande spettacolo di sempre”.
“Parlare di quello che è successo dopo il big bang – ha chiarito il prof. Antonio Ereditato, direttore del laboratorio per la fisica delle alte energie dell’Università di Berna – in fondo significa raccontare la nostra storia dall’inizio. La nostra storia di animali intelligenti sul pianeta Terra comincia 4 miliardi di anni fa con i primi segni di vita. Ma la vita del nostro universo comincia ben prima, quasi 14 miliardi di anni fa. E li c’è stata una continua evoluzione della materia inanimata, secondo delle leggi che largamente ignoriamo oggi, e che stiamo cercando di studiare nei nostri laboratori del Cern e capire come questa materia si è sviluppata nel corso di tanti miliardi di anni e come ha potuto dar luogo a quella che oggi chiamiamo materia animata, biologica. Queste sono le grandi sfide della ricerca”.
Il fisico dell’Università di Berna ha poi illustrato le numerose e complesse attività di ricerca del centro e ha sottolineato che tra i laboratori internazionali di fisica delle particelle, la Big Science per antonomasia, il CERN ha avuto e riveste a tutt'oggi un ruolo preminente.
“L’esplorazione scientifica – ha aggiunto Ereditato – è la missione principale del centro europeo situato a Ginevra, ma non solo. La storia del Centro è infatti costellata di grandi scoperte di fisica fondamentale che hanno contribuito alla nostra conoscenza del microcosmo delle particelle e dell’universo alla scala cosmologica, ma è innegabile che anche gli aspetti legati all’innovazione tecnologica e al suo impatto sociale non siano assolutamente trascurabili. Allo stesso tempo, il Centro europeo ha costituito un motore di pace, integrazione e cooperazione internazionale: un modello ancora vincente 65 anni dopo la sua fondazione”.
Per il direttore del Laboratory for high energy physics e dell’Albert Einstein Centre “agli scienziati del futuro è adesso affidato il compito di comprendere la natura di materia ed energia oscura dell’universo. Attualmente – ha specificato – sappiamo che esiste solo perché ne osserviamo gli effetti che produce sulle galassie: l’Universo si sta espandendo e negli ultimi anni ha accelerato questa espansione usando questa energia. Non sappiamo perché sia avvenuta l’accelerazione ma la sfida è comprendere, tra dieci anni, di cosa è fatta la materia oscura e tra venti l’energia oscura”.


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