IMG 5655(UNWEB) Perugia. Grande successo per l'iniziativa di Agenzia Stampa Italia che ieri, nella suggestiva cornice perugina della Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, sede dell'Assemblea Legislativa della Regione Umbria, ha attirato un pubblico numeroso per la conferenza Sguardo ad Est. La Russia, le sanzioni e i rapporti con l'Italia, introdotta dal direttore responsabile di ASI Ettore Bertolini.


Suddivisa in due sessioni di dibattito, la discussione ha visto dapprima la presentazione del libro Santa Madre Russia. Putin e la presenza di Mosca nello scacchiere internazionale, alla presenza dell'autore Fabrizio Di Ernesto. Con la moderazione di Andrea Fais, direttore responsabile della rivista "Scenari Internazionali", il saggista romano ha illustrato gli ultimi venticinque anni di politica russa per comprendere il contesto in cui si è formato il moderno assetto federale del Paese, dopo la difficile fase degli anni Novanta. Oltre la polarizzazione all'italiana ed il gioco delle parti tra "putinisti" e "russofobici", si è cercato di spiegare e delineare la figura di Vladimir Putin ed il coinvolgimento di Mosca sui principali teatri di confronto internazionale. Molte le domande e gli interventi dal pubblico, a dimostrazione del crescente interesse verso la Russia e la politica internazionale in generale da parte dell'opinione pubblica del nostro Paese.
La seconda parte ha invece chiamato in causa autorevoli esponenti del mondo politico e dell'impresa, impegnati a spiegare più dettagliatamente gli effetti delle sanzioni UE contro Mosca sull'economia italiana. Ad illustrare le proprie posizioni in materia sono stati l'ex Ministro dell'Agricoltura ed ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno (Movimento Nazionale per la Sovranità), l'eurodeputata Laura Agea (Movimento Cinque Stelle), l'ex eurodeputato Fabrizio Bertot (Forza Italia), il consigliere regionale dell'Umbria Valerio Mancini (Lega Nord) ed l'imprenditore bolognese Pietro Di Febo, vicepresidente dell'Associazione Russia - Emilia-Romagna. Al di là del diverso tenore di ciascun intervento rispetto agli altri - più marcatamente politici quelli di Alemanno, Agea, Bertot e Mancini, decisamente più economico quello di Di Febo - tutti i relatori hanno convenuto sulla necessità di rivedere il regime di sanzioni nei confronti della Russia, che hanno già ingenerato conseguenze a vari livelli e su diversi fronti, facendo perdere alle nostre imprese quote di mercato importanti.


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