AA002950(UMWEB) Perugia. E’ stata presentata questa mattina, presso il Museo Civico di Palazzo Della Penna, la mostra, a cura di Gianluca Marziani, ART MONSTERS – Contemporary Art in Umbria, giunta alla sua 4° edizione. Fin dalla prima edizione del 2015, l'intento è portare in mostra esperienze estetiche significative, invitando gli artisti a riflettere, insieme al curatore, sui concetti chiave del progetto: identità, diversità, discriminazione, convivenza in seno alla società attuale.


La mostra ART MONSTERS verrà inaugurata ufficialmente questo pomeriggio alle ore 18:30, e sarà visitabile, nelle sale del Museo Civico di Palazzo della Penna, dal 4 maggio al 24 giugno. L’esposizione presenta come curatore Gianluca Marziani, Direttore del Museo Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto. La visione che Marziani ha del progetto passa attraverso l'Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, e per questo il titolo dell'esposizione si arricchisce di un nuovo elemento: ART MONSTERS – ARTICOLO 3.

L’assessore Teresa Severini, aprendo l’incontro con la stampa, ha posto l’accento sul grande successo di pubblico ottenuto lo scorso anno dalla mostra. La ripresentazione dell’iniziativa, nel 2018, conferma l’attenzione dell’assessorato alla cultura per l’arte contemporanea; un’attenzione che manifestata fin dall’inizio della legislatura con la mostra Panza di Biumo.
“Sono davvero felice . ha continuato – di proseguire lungo questo filone che ci consente di esplorare un tema tanto importante come è quello legato all’art. 3 della Costituzione e, dunque, di approfondire aspetti come la diversità e la discriminazione, ancora troppo presenti nella nostra società”. L’assessore ha segnalato un ulteriore dato positivo che si lega ad Art Monsters: grazie a questa esposizione, divenuta ormai tradizionale per Perugia, sarà possibile per quegli artisti ancora poco conosciuti di farsi apprezzare dal folto pubblico che anima sempre le sale del Museo Civico di palazzo della Penna. Un museo all’avanguardia in fatto di arte contemporanea anche grazie alle tantissime mostre fotografiche che si sono susseguite ed ancora oggi permangono all’interno della struttura.
All’incontro di oggi ha partecipato anche il capogruppo di Forza Italia Massimo Perari, uno dei principali artefici della mostra. Perari ha voluto ringraziare l’assessore Severini per aver creduto nell’arte contemporanea, troppo spesso dimenticata dal grande circuito.
Nel ricordare i grandi risultati ottenuti dalla precedenti mostre “Art Monsters” a Perugia, il consigliere ha evidenziato che quest’anno l’esposizione si arricchisce ulteriormente grazie al collegamento con la Costituzione italiana ed, in particolare, con uno degli articoli caratterizzanti la Carta, ossia il 3, dedicato al valore dell’uguaglianza e della libertà.

Ad illustrare le caratteristiche di ART MONSTERS art. 3 è stato proprio il curatore Gianluca Marziani
ARTICOLO 3 della Costituzione Italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Partire da un articolo nodale della nostra Costituzione: per analizzarlo a fondo, interpretarlo secondo sguardi mai dogmatici, indagarne le chiavi filosofiche, contestualizzarlo rispetto al presente del Paese. Un articolo da spezzare in quindici parti, assegnando la singola frase ad un artista con un suo progetto specifico, chiudendo il percorso nel nero di un sedicesimo artista che conferisce al bianco (la luce del pensiero) la scrittura del domani, modulata sopra il nero del dubbio, delle fobie sociali, degli “ismi” che annebbiano le coscienze.
Gianluca Marziani: L’articolo 3 apre l’ingaggio tra opera e spettatore. La visione diventa dialettica, senza asservimenti, purissimo combattimento di idee per la salvaguardia delle basi morali su cui fondiamo la Civiltà. Il nero di Gianni Moretti precede e segue il testo dell’articolo, come se ci fosse un buio da riempire con il valore fondativo delle parole. Gli spettatori diventano così gli amanuensi che scrivono (interpretano) con il bianco dei loro pensieri, illuminando quel nero in cui gli uomini smarriscono l’orientamento.
ARTICOLO 3 indica una narrazione espositiva che ricalca, in maniera randomica, la scrittura del testo costituzionale. Quasi venti ambienti lungo due piani museali per disintegrare e ricomporre l’articolo, mescolando le frasi affinchè lo spettatore diventi lettore visuale dentro un romanzo espositivo. Una scrittura che procede per capitoli progettuali, ricombinati secondo un disordine momentaneo in cui il pubblico praticherà un nuovo orientamento, non solo mappando l’ubicazione ma seguendo le chiavi che ognuno saprà decodificare.
Gianluca Marziani: Realizzare una mostra collettiva ha senso se gli artisti costruiscono un tono narrativo e rileggono il mondo con azioni di significato e spinta morale. Ovviamente non immagino una sintesi didascalica del tema, sarebbe come esporre la fotografia di una fotografia; al contrario, penso al dettaglio invisibile di quella fotografia ideale, all’orizzonte silente degli eventi, al retrostante e al sotteso, al ribaltamento prospettico e semantico. Mi piace immaginare un tema condiviso che stimoli gli artisti ad un’azione iconografica e gli spettatori ad una reazione consapevole. Quale miglior focus della Costituzione Repubblicana in una società laica?
GLI ARTISTI La selezione degli artisti risponde ad un triplo assiona incrociato: valore territoriale, ospitalità inclusiva, connessione. Un buon numero d’invitati lavora in Umbria, chi arriva da fuori già annovera progetti regionali, quasi tutti hanno avuto legami con Palazzo Collicola Arti Visive, il museo di Spoleto diretto da Gianluca Marziani. Ospitalità e connessione significa molto nel costruire una rete collettiva: perché avvicina gli artisti, crea dialogo, inventa progettualità, apre varchi utopici. L’arte visiva di domani riparte dalla puntualità morale, dal gruppo come nuova individualità, dall’evoluzione del copyleft, da una geografia senza confini, da una memoria dentro il progresso, da una tecnologia vicina ai nostri sensi...

Gianluca Marziani: Ad ogni frammento corrisponde un progetto che mette in moto il testo. Questo significa dare peso specifico alle singole parole, soppesare non uno ma molti contenuti sottostanti. Da qui l’idea di scegliere lavori che implicassero l’evidenza della frase e la sua propulsione metaforica. Niente opere con cui dare risposte ma solo ipotesi per aprire domande allo spettatore. Una mostra dove l’immagine decontestualizza il testo; e dove il testo varca la soglia della pura cronaca, alzando il tiro delle ambizioni, evocando una pedagogia necessaria.

LE OPERE La selezione è ricaduta su progetti da cui tracciare la chiave metaforica del tema costituzionale. L’articolo 3 è stato elaborato dal curatore tramite visuali dialettiche, antagoniste al punto giusto, dirompenti ma senza provocazione. Una mostra per costruire un pensiero filosofico con il montaggio sequenziale di testi e opere visive. Un evento per connettere il museo alla cittadinanza, per condividere una Costituzione che è il vangelo laico della Democrazia.

I TITOLI DEL CINEMA ITALIANO... Ogni progetto è collegato ad un grande film del cinema italiano, scelto dal curatore per rafforzare il tema con il contributo del linguaggio dinamico. Un passaggio che chiede allo spettatore un ultimo sforzo: quello di appuntarsi i titoli (da scoprire o rivedere), aumentando la germinazione della mostra dopo la mostra, ampliando le reazioni a catena, diffondendo comunicazione e ipertestualità.

Buona visione. Buon divertimento. Buoni pensieri...

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
GIUSEPPE RIPA Azioni e Migrazioni
Fuocoammare
Il ciclo SEASIDE è una mappatura della costa adriatica italiana, un progetto d’indagine concettuale attorno al tema dei residui, degli scarti sospesi, dei passaggi avvenuti di migranti in transito. Ripa affronta la deriva umana e il nomadismo coatto attraverso sottili equilibri compositivi. Fotografa domus basilari e frammenti spontanei che ricompongono l’assenza e la traccia, ridando al mare il pathos universale della “livella”, riportando il focus etico sulla Dignità quale valore assoluto.

e sono eguali davanti alla legge
ANDREA PINCHI Valori Universali
In Memoria di Me
La Luce come esperanto fluido della comunità umana, allegoria viva di un’energia essenziale e detonante. Pinchi usa il neon per la sua metafora testuale di rivelazione laica, scovando nella grafia di luce un idioma universale che superi il confine metafisico. Un invito a trasformarci nel palombaro che si immerge nel buio superficiale e varca le profondità illuminanti del testo, in cerca di un’eguaglianza che sia Legge tra le leggi.

senza distinzione di sesso
GIANCARLO PASTONCHI Uguaglianze
La Grande Bellezza
Il tema complesso della transessualità, qui affrontato con umanesimo e amorevole empatia. Pastonchi avvolge nel bianconero l’intensità dei soggetti, l’espressività rapace, l’energia muscolare che trasforma quei corpi in un valore di condivisione, in un dialogo senza barriere morali. Una visione radicale per avvicinare senza distinguere, per spezzare gli artifici che ci limitano come corpo sociale. Non dimentichiamolo: siamo tutti uguali alla nascita.

senza distinzione di razza
MASSIMILIANO POGGIONI Radici Necessarie
Come Sono Buoni i Bianchi
L’umanità oltre i codici razziali, oltre le paure, oltre la pericolosità del colore di pelle quale codice distintivo. I corpi di Poggioni sono frammenti plurali che dialogano, mosaici emotivi che dissezionano il rimosso, la fobia sociale, le ambiguità dei media. Maschere, trucchi, false fisionomie, eccessi e contrasti in un caleidoscopio umanistico che abbraccia la profonda pluralità del presente. Una nuova Babele per aspirare ad una sola pelle collettiva.

senza distinzione di lingua
MARIO CONSIGLIO Verba non Volant
Todo Modo
Parole, parole, parole... potenti come pietre dolomitiche, irradianti come scie di stelle, universali anche quando incarnano il cuore di uno specifico idioma. Consiglio dipinge le sue lettere sopra figurazioni esistenti, sopra il timbro della memoria consolidata: e imprime dilemmi, stilettate o incitamenti linguistici che dimostrano la pericolosità, l’impatto sociale e la delicatezza (non sempre) domabile delle lingue umane. Parole, ovvero, materia calda dal potere immenso.

senza distinzione di religione
JEFFREY ISAAC Morale e Potere
L’Ora di Religione
La Chiesa Cattolica e i suoi codici formali, un mondo millenario che traballa davanti all’impatto della civiltà digitale. Isaac indaga le espressioni di vari prelati, catturando sguardi che parlano di potere, controllo, gestione del ruolo, isolamenti e aperture. Sembrano i porporati del libro di Roberto Pazzi “Conclave”: figure tra sogno e paura, corpo e spirito, conservazione e progresso. Ma prima di tutto uomini e occhi del dubbio latente, specchio difforme di una società laica che nel dubbio costruisce le sue politiche ma non sempre le relative soluzioni.

senza distinzione di opinioni politiche
DAVID POMPILI Consenso e Dissenso
Il Giovane Favoloso
Assemblaggi in cartone e stencil pittorici dal cuore eterogeneo: Pompili combina pezzi di verità urbana, cuori urlanti del rimosso sociale, brandelli tatuati dalla vita che orchestrano le nature visive del dissenso. Le opere ribadiscono la necessità della Politica come azione civile ed evoluzione morale; al contempo, ci ricordano che l’Uomo precede la Legge, e che la libertà dell’individuo nasce prima di ogni tema politico, prima di ogni dilemma, prima di qualsiasi “troppo tardi”.

senza distinzione di condizioni personali
GIORGIO LUPATTELLI I Versi Muti della Paura
Quattro Mosche di Velluto Grigio
La paura come freno per condizionare le nostre vite. Una fobia spesso immotivata, inventata e gestita da coloro che alimentano il controllo e la tensione sociale. Lupattelli entra nel cuore originario delle fobie, creando un cortocircuito tra immagine e apparenza. Gli animali delle paure infantili incarnano il nemico a lungo inventato; sono archetipi ancestrali che, rompendo lo schema, ci spronano a riprendere in mano il destino, tornando padroni del nostro presente.

senza distinzione di condizioni sociali
MARCELLO MAUGERI Potenza anziché Potere
Dillinger è Morto
Pubblicità in video, meme e gif, cartellonistica, flyer, social dilaganti: il nostro mondo è ormai un gigantesco advertising che orienta azioni e decisioni. Per Maugeri l’impatto urbano dei media somiglia ai “target practice” che si usano nei poligoni di tiro. Da qui un’opera, debitamente rielaborata, per dimostrare quanto siamo esposti nel ciclo del marketing targettizzato. Perché il vero bersaglio, mai scordarlo, siamo sempre Noi con le sembianze di un fatidico Altro (che è solo uno specchio in cui scoviamo il nostro ego).

E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale
TTOZOI Apparenze e Trasformazioni
Lunga Vita alla Signora
Sul quadro compaiono parole dal solido peso etico, sottoposte al ciclo di mutazioni organiche della pittura. I TTOZOI lasciano che le muffe organiche agiscano sull’opera, modificando la nitidezza di vocaboli dal valore universale. La materia si trasforma in modo informale eppure le parole restano leggibili, talmente necessarie da essere ancora rivoluzionarie e senza tempo. Il verbo contro l’ostacolo. La parola prima di ogni azione.

che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini
MARCO BUZZINI Equazione di Eguaglianza Padre Padrone
I rapporti di forza e il ricatto emotivo sono un collante nei consessi familiari e sociali. Buzzini lo sa e ricrea un teatro sensoriale aperto, un’apparizione energetica che parla di relazioni primarie in forma di archetipi figurativi. La sua installazione mette al centro un corpo che galleggia nella propria solitudine brechtiana. Lo osserviamo, ci incuriosisce e inquieta, tocca corde intime che scatenano reazioni. Quel corpo proiettato è il nostro io che appare come un glitch di coscienza, un segno elettrico per ragionare sui confini di una Libertà reale.

impediscono il pieno sviluppo della persona umana
CECILIA LUCI Geografie Interiori
Il Sogno della Farfalla
Varcare il confine superficiale, scendere dove l’occhio nudo non riesce, aggredire la vista con dettagli microscopici. Luci si sintonizza sul silenzio sensibile dell’occhio umano, fotografando una geografia retinica che astrae l’immagine dall’eccesso di realtà. Fotografia e video intrecciano un dialogo sulla “persona umana”, nel senso profondo del termine, implicando coscienza di se stessi e partecipazione sociale. Endoscopia estetica e concettuale per ragionare, tra linguaggi complementari, su una nuova possibile metafisica dell’umanità digitale.

e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica
FABIO GALEOTTI Etica e Civiltà
Corpo Celeste
Il soggetto storico (archetipo) determina la natura proteiforme del corpo sociale (la società). Caravaggio, con la “Cena in Emmaus”, usava un approccio politico quando vedeva nel pane l’unione umana nel consesso sociale. Galeotti ci trascina nel vortice del suo processo visivo, nel ritmo ascetico di un quadro “biologico” in cui partecipiamo come controcampo. La metafora pittorica garantisce così la lezione della Storia, mentre la tecnologia rinnova la chimica degli archetipi e dei contenuti sempre più instabili.

all'organizzazione economica
AFFILIATI PEDUCCI E SAVINI Le Scorie che Restano
La Grande Abbuffata
La scultura diventa un tema dinamico, instabile per chimica e ragionamento. Il duo presenta opere con due diversi processi: travertino con larva carnaria, rame galvanico sottoposto a crescita estetica. La citazione storica si trasforma in punto detonante, un archetipo mobile che sfrutta il moto alchemico dei materiali. Un cortocircuito semantico che somiglia all’instabilità economica (e finanziaria) di una democrazia: apparenza rigida ma consistenza instabile, sculture solide come oro ma mutevoli come una moneta in corso.
EPVS Guardare OLTRE le superfici
Vogliamo anche le Rose
Muoversi in una stanza stipata di palloncini gonfi, scovare scritte al neon dove non penseresti, camminare attorno ad una pira di quadri cavernosi... EPVS organizza le opere come un’adunanza rituale di piccole rivelazioni, sorta di motore collettivo che chiama lo spettatore ad esserci fino in fondo, partecipando al contenuto delle opere, al loro meccanismo emotivo e sensoriale. L’artista stimola a ritrovare il senso del rito, di un’interazione viva che amplifichi l’energia sociale dell’arte. L’opera come attivatore radiante di energie sopite.

GIANNI MORETTI Dissolvenza in Nero. Nuove Scritture
La leggenda di Kaspar Hauser
Stampe monotipo su carta velina: idea essenziale dal valore definitivo, un salto nel puro annullamento iconografico, nel codice epidermico della luce rivelatoria. Moretti sembra indicare il “prima” e il “dopo” dell’articolo 3, dove il nero precede e segue l’informazione con la sua relativa interpretazione. Tocca a noi scrivere nel buio, accendere la coscienza oltre la caverna. Quel muro scurissimo diventa un varco per ritrovare l’orientamento, la strada maestra, l’orizzonte degli eventi futuri.
ORARI di apertura:
da Martedi a Domenica, dalle 10.00 alle 19.00 (chiuso Lunedi)
INFO:
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