20190405 103558(UMWEB) Nell’ambito dell’attività volta alla sensibilizzazione e al coinvolgimento della cittadinanza, in particolare dei più giovani, alla tutela dei beni culturali e paesaggistici si è svolto al Museo archeologico nazionale dell’Umbria un incontro tra gli studenti delle prime classi del Liceo scientifico Alessi e il Ten. Col. Guido Barbieri, comandante del Nucleo dei Carabinieri Tutela patrimonio culturale dell’Umbria. All’iniziativa, promossa dalla direttrice del museo Luana Cenciaioli, hanno partecipato anche le archeologhe Paola Bonacci e Sabina Guiducci, curatrici dell’esposizione “Alla ricerca dell’arte perduta” realizzata con materiali archeologici recuperati nel 2016 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Perugia.


Il Ten.Col. Barbieri, nel corso di un intervento ampio e dettagliato e soprattutto molto apprezzato dagli studenti, è partito dall’art.9 della Costituzione, in cui si rimarca l’importanza fondamentale della tutela del patrimonio storico e artistico della nazione, per spiegare il lavoro del Nucleo dei Carabinieri Tutela patrimonio culturale. Istituito il 3 maggio 1969, è articolato in collocazioni regionali con comando centrale a Roma. Attualmente i nuclei sono 15, dislocati in tutta Italia, con 300 uomini che possono contare sull’assistenza e collaborazione dell’intera Arma. A Perugia, in particolare, ha iniziato ad operare il 31 marzo 2016 conseguendo subito risultati ragguardevoli. L’attività si dispiega in vari rami: prevenzione (controlli in musei, case d’asta, antiquari, fiere, mercati, gallerie), contrasto (indagini, recuperi), addestramento, diplomazia culturale, sensibilizzazione della cittadinanza, repressione furti, esportazioni clandestine, scavi non autorizzati, falsificazioni, riciclaggio, tutela del paesaggio, partecipazione alle cooperazioni internazionali (missioni all’estero nel Kosovo, in Iraq, a Baghdad, a Dhi Qar), identificazione di oggetti recuperati. È stata inoltre varata dopo la distruzione nel 2016 di Palmira, la Task Force “United4Heritage”. Soltanto in Umbria sono stati recuperati 5589 beni culturali attualmente ospitati nel centro di Santo Chiodo. Da poco inoltre è possibile scaricare l’app – iTPC. È stata, infine, predisposta una banca dati con 1.240.565 opere da ricercare e 6.500.000 beni culturali descritti. In totale, fino ad oggi, sono stati recuperati 801.851 in tutta la penisola. Il lavoro di tutela non è affatto secondario. “Tutti”, ha affermato il Ten.Col. Barbieri, “sono chiamati a sentirsi impegnati salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici”.


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