(UNWEB) Umbertide. Nella serata di sabato 7 ottobre, alla presenza delle istituzioni locali, di personalità del mondo della cultura e soprattutto degli studenti finalisti, si è conclusa l’undicesima edizione del Premio Rometti, con un evento organizzato proprio a Umbertide, nella sede della manifattura.
-L’edizione 2023 è stata caratterizzata da progetti di straordinaria qualità- hanno sottolineato il titolare delle Ceramiche Rometti Massimo Monini e il direttore artistico Jean- Christophe Clair, soddisfatti di come il premio stia di anno in anno crescendo ed assumendo un respiro sempre più internazionale, contribuendo ad apportare novità e originalità alla produzione della manifattura.
Nuove forme accolte in nuovi spazi. Dopo le ultime due cerimonie finali organizzate rispettivamente a Milano e a Roma, infatti, quest’anno l’evento si è tenuto proprio all’interno della manifattura, ed è stato l’occasione per presentare la nuova veste della Rometti, che negli ultimi mesi è stata interamente rinnovata e ampliata.
Prima di festeggiare tutti insieme con musica e cibo, i prototipi sono stati presentati al pubblico e valutati dalla giuria, che ha premiato le opere più interessanti secondo i criteri di forma, decoro e funzionalità. Degli oltre 150 progetti presentati, che hanno obbligato la giuria ad un arduo lavoro per selezionare prima gli stagisti e poi, tra loro, i primi tre classificati, a trionfare è stato il set di lampade “Mercurio” disegnato da Helena Litvinyuk (RUFA Roma). Secondo posto per il vaso “Boules”, di Chiara Zannotti (NID Perugia). Terzo posto per “Lettera al sole” di Eric Beard (University of Washington). A premiare i tre vincitori sono stati i rappresentanti delle istituzioni locali, quali il sindaco di Umbertide Luca Carizia, l’assessore e vicesindaca Annalisa Mierla e l’ex sindaco e parlamentare Giampiero Giulietti.
Dietro nella classifica, anche se solo per un soffio, i progetti “Luludi” di Maria Mazzetta, Alice Palestini e Anna Toppi, e “Creatura del mare” di Simone Centonze.
-Ciò che ci prefiggiamo- racconta il responsabile del Premio, David Menghini, -è scoprire nuovi talenti ed aiutarli a esprimersi, a trovare una propria identità e una propria voce. Non a caso il Premio spesso diventa un trampolino di lancio per i giovani progettisti che, dopo l’esperienza dello stage, instaurano con la manifattura proficue e durature collaborazioni.-
Appuntamento quindi alla dodicesima edizione, il cui bando di partecipazione esce in questi giorni.