non e amore(UNWEB) LUGNANO IN TEVERINA   Sarà dedicato dramma del femminicidio lo spettacolo teatrale di domani, 30 dicembre. Alle 21,00 infatti, al teatro Spazio Fabbrica, Cristina Caldani mette in scena “Non è amore”. Lo spettacolo riporta agli attualissimi fatti di cronaca in Italia e tratta un argomento per il quale bisogna sempre reagire e veicolare in campo culturale. Quante donne, almeno una volta nella vita, si sono sentite in pericolo a causa di un uomo? E in quell’occasione, cosa abbiamo fatto? Abbiamo reagito? Abbiamo denunciato? Oppure, scampato il pericolo, abbiamo semplicemente cambiato strada promettendo a noi stesse che non si sarebbe ripetuto mai più?

Lo spettacolo, presentato in questa edizione in anteprima in forma di mise en espace, parte da questa domanda, apparentemente semplice ma che coinvolge intimamente la maggior parte delle donne. E’ un tentativo di fare il punto della situazione sui femminicidi in Italia nell’ultimo periodo, ed anche sui femminicidi in Umbria: dal 1970 al 2015 in Umbria sono state uccise settanta donne di cui la maggior parte da mariti, compagni e conviventi, ma si registra anche un aumento notevole dei reati che spesso “precedono” i femminicidi ma sono silenti: stalking, revenge porn, violenza.

E’ una guerra a tutti gli effetti, ma per combatterla e vincerla occorrono nuovi sistemi educativi, un focus continuo sulle nuove generazioni, una concertazione fra tutti i soggetti responsabili della crescita dell’individuo, dalla famiglia alla scuola, un’educazione “sentimentale”, ma soprattutto occorre un cambiamento importante della mentalità patriarcale di cui, purtroppo, ma per evidenti ragioni storiche, è ancora intrisa la società, i media, il mondo del lavoro, una mentalità che è ancora nel dna di molte donne e che ci porta, purtroppo e spesso, ad amare i nostri carnefici.

Prima dello spettacolo teatro, alle 18 nella chiesa della Collegiata è in programma un altro importante appuntamento. Il tradizionale concerto di Natale della Banda della Teverina che ripropone una tradizione risalente alla prima metà dell'800.


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