VECCHIONI SUBASIO(ASI) Perugia. Ad impreziosire ‘Un Compleanno Spettacolare’, la festa per i 40 anni di Radio Subasio, anche una presentazione letteraria. Il poeta della canzone italiana, Roberto Vecchioni, prima di esibirsi sul palco, incontrerà stampa e pubblico per illustrare loro la sua ultima fatica letteraria : “La vita che si ama – storie di felicità” , Sabato 14 maggio - ore 17,30, Libreria La Feltrinelli, Piazza della Repubblica - Perugia

A coordinare l’appuntamento ed introdurre l’autore, Sergio Menghini, PR di Radio Subasio che da 40 anni (anche lui taglia un traguardo importante! - ndr), cura i rapporti con Case Discografiche ed artisti, con molti dei quali, e Vecchioni rientra nella rosa, ha costruito un rapporto di stima e solida amicizia.

“La vita che si ama”, edito da Einaudi (I Coralli pp 168), attinge a vicende autobiografiche per strutturarsi come manuale di saggezza, un ottimistico prontuario di vita, perché la felicità, pensa Vecchioni, non è così difficile da acciuffare. “Io la felicità la voglio addosso come una febbre”, è l’espressione riportata in copertina, utile a definire la dimensione dell’opera in cui il cantautore/professore/scrittore, attraverso i racconti dedicati ai figli, Francesca, Carolina, Arrigo ed Edoardo, ripercorre storie familiari, il vissuto con il padre Aldo, le sue canzoni senza tempo, con incursioni nella letteratura, fra Mille e una Notte e squarci di Saffo, Orfeo ed Euridice, Paolo e Francesca. Il viaggio proposto al lettore attraversa un ‘tempo verticale’, capace di allineare passato e futuro, reale ed immaginario, esperienze e morale, calma e tumulto, per congiungere senza perdere, né dimenticare .... soprattutto la felicità. D’altra parte, è scritto nero su bianco “... “Mentiva Epicuro. Non si è felici nell’imperturbabilità, ma nell’attraversamento del vento e della tempesta. Quando non c’è tocca immaginarla. Non è facile, perché bisogna impararlo, questo immaginare, e quando è giusto e quando è troppo e quando il cuore a metà del mosaico perde un pezzo e rinuncia, o dal castello cade una carta e si deve ricominciare tutto da capo. Immaginare è una scienza, non un percorso a casaccio, non un frullare utopie, è prevenire il possibile e intuirne la bellezza futura come fosse già lì, viva, un segreto svelato. Lei, la felicità, non ha trucchi né inganni, corre là parallela a noi nel bosco e s’intravede (o si sente, perché canta) ......”


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