Frind: è umbra la nuova applicazione social che rivoluzionerà il modo di comunicare e organizzarsi con gli amici
Un'app creata da 4 giovani umbri, che permetterà di entrare in contatto con i propri amici in maniera smart, mantenendo cioè la riservatezza
(ASI) Perugia, – Luca Becchetti, Ilario Quaglia, Daniele Pirolandi e Federico Malizia sono i quattro giovani umbri che con la loro nuovissima star up lanceranno a breve sul mercato nazionale e internazionale l'innovativa App Frind.
Presentata ieri sera presso l'Aula Gialla del dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Perugia durante uno degli interventi di didattica costruttiva del progetto APPLab (http://applab.dmi.unipg.it) coordinato dal Prof. Stefano Bistarelli, l'app Frind mira a diventare una vera e propria rivoluzione nel mondo social.
“Frind” nasce dall'esigenza reale di entrare in contatto con i propri amici in maniera 'smart', mantenendo però un minimo di riservatezza, cosa che con gli attuali social network non si può di certo avere. Questa nuova app sarà a tutti gli effetti un nuovo social di riferimento per i giovani che vorranno incontrarsi con i propri amici e creare con loro eventi e occasioni di aggregazione. Tutto nasce dell’idea del founder di Frind Luca Becchetti, il quale al ritorno da una vacanza ha scoperto di essere stato per alcuni giorni in luogo lontano da casa in cui si trovavano anche dei suoi amici, che avrebbe avuto il piacere di incontrare se solo l’avesse saputo. Questa è stata la scintilla che ha fatto nascere l’idea dell’App!
“Al ritorno dalle vacanze – dice Luca Becchetti – ho condiviso la mia idea con alcuni amici, oggi miei collaboratori, con i quali dopo confronti e discussioni abbiamo cercato di dare forma all'idea, creando appunto Frind. Convinti che gli attuali social network e le attuali app di comunicazione abbiano si dei vantaggi, ma anche delle limitazioni – sottolinea Becchetti -, abbiamo iniziato a creare un prototipo di app che fosse per noi ideale”.
Grazie anche a Federico Malizia (attuale A.D. della CIAM nonché investitore di Frind) il progetto va avanti, permettendo ai quattro di creare una start up in perfetto stile Silion Valley. “Ho creduto sin da subito nel progetto che mi era stato presentato – afferma Federico Malizia - tanto da decidere non solo di finanziarlo, ma di diventarne parte attiva ricoprendo il ruolo di Amministratore Delegato della start up che ci vede tutti e quattro impegnati nel lancio di questa nuova applicazione che crediamo rivoluzionerà il mondo social”.
Ecco come dalla “Valley Umbra” nasce un'idea innovativa, che ambisce a diventare un nuovo tormentone social, presente sui cellulari di ciascuno di noi.
Che cosa è Frind? Frind è un'applicazione che vuole cambiare il modo di comunicare e organizzarsi con i propri amici. L'app interagisce con la rubrica telefonica, ma anche con gli altri social network, e permette di comunicare con i propri amici, organizzare attività ed eventi, grazie soprattutto a degli algoritmi innovativi.
“Con Frind si potrà interagire con gli amici nelle vicinanze in maniera rapida e discreta tramite un nuovo concetto di localizzazione – dice il co-founder Ilario Quaglia - lo stesso concetto viene applicato anche per gli eventi pubblici inseriti nel circuito di Frind. Per agevolare la comunicazione è prevista una chat, che aggiunge interessanti novità a quanto finora conosciuto”.
“Frind – prosegue Daniele Pirolandi - è stata concepita con l'obiettivo di creare uno strumento che permetta alle persone di superare le limitazioni che hanno attualmente nel socializzare, utilizzando le applicazioni finora conosciute. L'obiettivo di Frind è quello di inserirsi nel panorama tecnologico attuale dando degli strumenti alle persone per favorire sempre di più un contatto umano, utilizzando la tecnologia come un mezzo anziché un fine”.
L'App “Frind” è stata presentata ieri, come parte del programma degli interventi di didattica costruttiva del progetto APPLab (http://applab.dmi.unipg.it) coordinato dal Prof. Stefano Bistarelli del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Perugia.