Fora1407(UNWEB) “Abbiamo chiesto loro di lavorare in condizioni disperate per oltre un anno. Li abbiamo inneggiati, li abbiamo chiamati eroi, abbiamo dedicato loro post, feste, targhe, cerimonie, concerti.

E ora che gran parte della popolazione può riprendere i normali ritmi quotidiani, andare in vacanza con la famiglia, prendere un caffè seduti dentro un bar, alcuni di loro non possono farlo”, così il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l'Umbria) con riferimento ai “circa trenta medici operativi presso la struttura ospedaliera di Perugia, che hanno fatto regolarmente la prima vaccinazione e successivamente hanno contratto il Covid a causa della variante 'umbra' causata da mutazioni della brasiliana e inglese, che è stata tracciata nei mesi di gennaio e febbraio 2021”.

“A questi – spiega Fora - si aggiungono quasi un migliaio di medici di base, infermieri e operatori sanitari che sono guariti e che sono stati dichiarati abili a tornare al lavoro, ma non abili per il rilascio della green card che gli permetterebbe di vivere da persone 'normali'. Una situazione anomala, non generalizzata a livello nazionale, che li ha gettati in una sorta di 'limbo' amministrativo, rispetto al quale la Regione attende indicazioni dal Ministero su come procedere e il Ministero, invece, sembra rimandare la gestione burocratica amministrativa alla Regione”.

“La situazione che si è determinata – osserva Fora - è di una gravità assoluta e, nonostante mi sia attivato personalmente sia verso la Regione che si è mossa nei confronti del Ministero, che verso il Ministero stesso con numerosi contatti e solleciti, ad oggi ancora il problema 'amministrativo' non è stato risolto. Il personale sanitario in questione risulta a tutti gli effetti 'abile' a lavorare e in copertura antivirale, ma nessuna soluzione prospettata (la possibilità di riprogrammare un piano vaccinazioni immediato, il rilascio provvisorio della green card o la somministrazione del secondo vaccino) ad oggi pare abbia avuto il consenso del ministero della Salute”.

Per Fora è dunque “urgente che l’assessore Coletto e la Presidente Tesei si facciano immediatamente carico di questa situazione e si attivino al più presto con il ministero della Salute per risolvere questo problema e ridare dignità e diritto di vita a persone che sono state premiate e proclamate eroi, a cui oggi – conclude - vengono negati i diritti più basilari della vita quotidiana per problemi amministrativi e di 'sistemi informatici'”.


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