(UNWEB) "La Regione e le Province di Perugia e Terni aderiscano alla protesta che l’Anci ha indetto per domani, spegnendo l’illuminazione di un edificio rappresentativo, per sensibilizzare sull’emergenza causata dal caro bollette”. Così il consigliere regionale Pd, Tommaso Bori, ricordando la protesta annunciata dal presidente nazionale Anci, Antonio Decaro per “chiedere risposte ad un rischio che, come detto nei giorni scorsi, potrebbe valere quanto il Pnrr, mettendone a rischio i benefici positivi”

“E’ importante che tutti i livelli istituzionali, Regione compresa – spiega Bori – percepiscano che questa crisi si potrebbe ripercuotere negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. E’ importante dunque che anche la Regione Umbria capisca la gravità della situazione e a quali rischi si potrebbe andare incontro se non si interverrà presto con un sostegno adeguato a coprire almeno tutti gli aumenti previsti in questi mesi. L'Anci stima infatti, per le amministrazioni comunali, un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l'energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro".

“E’ necessario inoltre – continua Bori – che, visto che il Governo sta studiando un nuovo intervento dopo quello di fine 2021, anche la Regione si impegni per la creazione di un fondo dedicato, mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per mitigare l’aumento dei costi dell’energia e vada incontro a quei cittadini che fanno sempre più fatica a pagare le bollette. Serve un vero piano straordinario di sostegno a cittadini e imprese, stretti tra la morsa della pandemia e quella del caro bollette. Il repentino aumento dei costi dell’energia verificatosi negli ultimi mesi grava pesantemente su famiglie e mondo del lavoro, già in difficoltà a causa della pandemia. Una situazione di allarme e di difficoltà, che la Regione deve affrontare come una delle priorità più urgenti, per evitare che, una volta usciti dalla pandemia del ‘sistema Umbria’ non rimanga nulla. Per non parlare di quello che tale crisi potrebbe provocare sui cambiamenti climatici e sugli eventi meteorologici estremi, mettendo a repentaglio la transizione verso l’energia pulita. Le istituzioni regionali, inoltre, devono velocemente adoperarsi – conclude Bori - anche e non solo nell'ambito delle misure previste nel Pnrr, per discutere, approvare e rendere operativi quanto prima, piani di efficientamento energetico e di contrasto ai cambiamenti climatici, che promuovano una vera ed efficace transizione ecologica per la nostra Regione”.


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