FrancescaCastellani2305(ASI-UNWEB) La civiltà di uno Stato si misura dalla sua capacità di garantire la tutela della salute dei cittadini. In Italia, l’articolo 32 della Costituzione sancisce questo diritto fondamentale, e nella regione Umbria il tema delle liste d’attesa resta una delle sfide più complesse da affrontare.                       

 Per approfondire la questione, abbiamo intervistato la dottoressa Francesca Castellani, presidente del sindacato Sumai e Assoprof Umbria, che rappresenta gli specialisti attivi sul territorio, i primi punti di contatto dei cittadini con il sistema sanitario nazionale.

Le proposte del Sumai per ridurre le liste d’attesa
“Il problema delle liste d’attesa non riguarda solo l’Umbria, ma è una questione diffusa in tutta Italia e persino a livello internazionale”, spiega la dottoressa Castellani. “Come sindacato, proponiamo soluzioni concrete per migliorare la situazione, tra cui l’aumento delle ore di specialistica ambulatoriale e l’inserimento di nuovi incarichi. Inoltre, si potrebbe completare l’orario degli specialisti che ancora non raggiungono le 38 ore settimanali previste dall’Accordo Collettivo Nazionale.”

"Tuttavia, la soluzione non può essere solo l’aumento delle prestazioni disponibili. È altrettanto fondamentale migliorare l’appropriatezza prescrittiva, attraverso percorsi condivisi tra specialisti e medici di medicina generale. Un’opzione efficace potrebbe essere l’introduzione del teleconsulto, per ottimizzare la gestione dei pazienti e garantire equità e uniformità nel sistema."

“La prevenzione è un altro elemento chiave per ridurre la domanda di prestazioni sanitarie,” prosegue la dottoressa Castellani. “Abbiamo anche proposto di prevedere prestazioni di particolare impegno per recuperare visite e interventi nei percorsi di tutela della salute.”

Il ruolo del medico: autonomia e responsabilità. 

"Il Sumai sottolinea anche l’importanza dell’autonomia decisionale del medico nel definire tempi e modalità delle prestazioni. Come previsto dal codice deontologico, l’esercizio della professione medica deve avvenire in modo autonomo, indipendente e con responsabilità."

Il medico non deve soltanto curare, ma deve ascoltare e comprendere la persona che ha di fronte, offrendo un trattamento personalizzato e non standardizzato,” spiega la presidente del Sumai. “La legge 219 del 2017 riconosce che il tempo di ascolto è parte integrante della cura, permettendo una diagnosi più precisa e un intervento adeguato.”

L’Osservatorio sulle liste d’attesa: una collaborazione necessaria?

"Negli ultimi mesi, la Regione Umbria ha avviato la costituzione di un Osservatorio sulle liste d’attesa, coinvolgendo professionisti sanitari, rappresentanti di categoria e sindacati.

Il Sumai accoglie positivamente questa iniziativa, dichiarandosi disponibile a partecipare attivamente al progetto."

“Riteniamo che il dialogo costruttivo tra le parti sia essenziale per affrontare questa criticità in modo efficace e trovare soluzioni che siano sostenibili nel lungo periodo,” conclude la dottoressa Castellani.

Infatti, la sanità è un investimento cruciale per la tutela della vita dei cittadini, e affrontare il problema delle liste d’attesa con scienza e coscienza è un imperativo per garantire un sistema equo ed efficiente.

 


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