foto seconda giornata2(UNWEB) Todi,   Grande partecipazione di pubblico alla seconda giornata del Festival Todi Città del Libro: a tenere banco soprattutto Paolo Bargiggia e la conferenza dei reporter di guerra Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Franco Nerozzi; oggi cartellone ricchissimo con nomi di peso che vanno da Giampiero Mughini e Stenio Solinas a Alessandro Meluzzi e Stefano Zecchi.


Festival di Todi, seconda giornata
Fin dallo spettacolo teatrale per bambini, in scena alle 11, la seconda giornata del Festival Todi Città del Libro ha visto una grande partecipazione, sia in piazza del Popolo che nella Sala del Consiglio, dove si sono alternati i vari appuntamenti. Molto interessante la conferenza/dibattito sul tema “Tra campo e politicamente corretto, il futuro dello sport”, con Paolo Bargiggia, Carlo Giulietti, Luca Marconi e Luca Ciancaleoni. Modera Claudio Giulietti.

Bargiggia attacca il mondo del calcio come mera speculazione finanziaria
Il noto esperto di calcio e conduttore televisivo Bargiggia ha fatto una disamina puntuale e senza sconti di come il calcio sia ormai diventato una questione di finanza. Obiettivo dei club dunque non è tanto acquistare il giocatore necessario per completare una rosa dal punto di vista tattico ma fare utili. E farli con le cosiddette plusvalenze nel calciomercato dei giocatori. Lo stesso vale per diritti televisivi e sponsor: la macchina da soldi gigantesca del calcio ha allontanato questo sport un tempo così popolano oltre che popolare dai tifosi, dalle famiglie, riducendolo a una speculazione finanziaria. Dove comprare e vendere giocatori equivale a giocare in Borsa. Interessante anche il punto di vista di esponenti della Federazione nazionale arbitri, che hanno dato una lettura lucida di come il mondo arbitrale rientri giustamente tra coloro che amano il calcio per passione e non per arricchirsi al di là di vittorie e risultati. A chiudere anche il sentito racconto esistenziale dei tifosi, orfani di un calcio che non c’è più, fatto di trasferte e vita da stadio. Oggi invece è tutto in tv, tutto tra superstar, mega sponsor e gossip.


Céline raccontato da Andrea Lombardi
Altro appuntamento interessante è stato quello con l’editore e scrittore Andrea Lombardi su “Louis-Ferdinand Céline, un profeta dell’Apocalisse“. Tra i massimi esperti in Italia del gigante della letteratura del Novecento, Lombardi ci ha raccontato in due parole il suo amore per l’autore di Morte a Credito. “Conobbi Céline, come molti, attraverso il Viaggio al termine della notte, leggendolo piuttosto da giovane, quindi nella migliore condizione perché questo libro mi mostrasse la vita per quella che è. Dopo, si è troppo stronzi, troppo furbi, troppo stanchi, per capire a fondo Céline. Al di là delle sue innovazioni stilistiche, dell’argot dei suoi primi due romanzi, del vortice picaresco del Ponte di Londra, della petite musique e della Finis Europae della Trilogia del Nord, il Céline che preferisco è quello di Mea Culpa“, ci spiega. Proprio in quell’opera – prosegue – “più che negli altri pamphlet, lì è proprio solo contro tutti. Lì mette veramente l’uomo davanti a se stesso, e non è un bello spettacolo. Si dice che nessuno è innocente, tra coloro che calcano questa terra. Forse, al di là di ciò che pensano i vecchi bavosi che riducono Céline a Bagatelle, Céline, con le sue rabbie e con i suoi furori davanti alla vanità e all’insensatezza dei suoi simili, lo era. Come scrisse Karl Epting: ‘Céline ha dovuto pagare caro nella sua vita ciascuno dei suoi passi. Nei suoi discorsi, disse più di una volta che si sentiva “incatenato alla galea”. Dovette vogare notte e giorno, costretto a questa vita che fu, come quasi nessun’altra, un viaggio attraverso la notte, attraverso le oscurità del nostro mondo, – nel destino interiore come nell’esteriore. – Io non lo dimenticherò mai: ci rincontrammo a Berlino in un cupo ristorante qualunque, ancora risparmiato dalle bombe, e poi Céline se ne andò, leggermente curvo, Bébert sotto braccio, Lily e Vig al suo fianco, attraverso le macerie delle file di case crollate. È questa la mia immagine intima di questo scrittore: Ferdinand in cammino senza riposo, come Ahasvérus nelle rovine del mondo“. Le rovine del mondo: Berlino, Budapest, Baghdad, Vukovar, Grozny, Damasco, Kiev, Gaza”, conclude Lombardi.


Andrea Lombardi e Lorenzo Cafarchio
Giornalismo di guerra: Biloslavo, Micalessin e Nerozzi
A seguire l’interessantissima conferenza di tre giornalisti di guerra: Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Franco Nerozzi. I tre reporter d’assalto hanno raccontato come è maturata la scelta di fare un mestiere così pericoloso, che è una vera passione, che li ha spinti ogni volta a tornare al fronte, dove fischiano le pallottole e scoppiano i colpi di mortaio, per mostrare a tutti che cos’è la guerra. Dall’Afghanistan alla Siria, dalla Bosnia a alla Libia, dalla guerra tra contras e sandinisti in Nicaragua, dall’Uganda al Ruanda alla Cecenia, un racconto su cosa sia la guerra, vissuta tra chi la combatte, ma senza armi, se non il coraggio di vincere ogni volta la paura e tornare a filmare e raccontare. Un’occasione, per i triestini Biloslavo e Micalessin, anche per ricordare il grande amico, collega e concittadino Almerigo Grilz, il primo giornalista di guerra italiano morto al fronte, in Mozambico, nel 1987. Nerozzi dal canto suo ha anche raccontato perché è come la sua vita sia cambiata radicalmente e in modo irreversibile quando invece di imbracciare una telecamera per mostrare la guerra ha deciso di imbracciare un fucile per combatterla in prima persona.


Chiodaroli fa ridere tutti in piazza del Popolo
A chiudere la serata il divertentissimo spettacolo del comico Stefano Chiodaroli, che ha fatto ridere tutta la piazza con le sue trovate geniali, le sue mille voci e battute al fulmicotone, coinvolgendo anche il pubblico e chiamando taluni “malcapitati” sul palco. Nel corso della giornata poi non sono mancate le presentazioni da parte degli autori di alcuni libri delle case editrici presenti al festival con i loro stand.


Il programma ricchissimo di oggi
Oggi la giornata sarà ricchissima – con conferenze imperdibili e nomi di spicco tra cui anche Marco Gervasoni, Toni Capuozzo, Francesco Borgonovo, Gianluca Veneziani. E la serata culminerà nella premiazione dei vincitori del concorso letterario abbinato al festival, con il sindaco di Todi Antonino Ruggiano, consiglieri regionali e comunali e i membri di spicco della giuria.

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