Progetto Prima 1Compri on line e ritiri sul luogo di lavoro. Obiettivo: valorizzare piccoli produttori agricoli umbri - Realizzato dal Centro per lo sviluppo agricolo e rurale di Casalina di Deruta e finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia

(UMWEB) Perugia,  – Fare la spesa dopo una lunga giornata di lavoro può richiedere ulteriore dispendio di tempo ed energie, così come cercare prodotti salutari e di qualità, magari a filiera corta. Una risposta a questi bisogni del consumatore ha provato a darla il Centro per lo sviluppo agricolo e rurale (Cesar) di Casalina di Deruta, attraverso il progetto ‘Prima - prodotti e innovazione per un nuovo mercato agricolo’, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

I risultati dello studio di fattibilità di Prima sono stati illustrati giovedì 23 febbraio al Barton Park di Perugia, in un incontro aperto alla cittadinanza che ha visto la partecipazione di diversi agronomi e imprenditori agricoli umbri. Presenti, inoltre, tra gli altri, Angelo Frascarelli e Francesco Martella, rispettivamente direttore e responsabile area sviluppo del Cesar, Michele Fioroni, assessore a marketing territoriale e sviluppo economico del Comune di Perugia, Chiara Lungarotti, membro del Comitato d’indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, e Fabio Maria Santucci, professore dell’Università degli studi di Perugia.

Il progetto Prima prevede la realizzazione di un marketplace, un mercato agricolo on line di prodotti esclusivamente umbri che vengono consegnati in ‘food lockers’, cioè armadietti (anche refrigerati), posizionati direttamente sul luogo di lavoro o luoghi di alta frequentazione, con possibilità di ritiro della spesa nell’arco di 24-48 ore. La mission è promuovere nuove forme di commercio dei prodotti agricoli e agroalimentari che valorizzi le produzioni locali e allo stesso tempo ‘doni’ più tempo libero al consumatore/dipendente di aziende. Dai dati forniti dal Cesar sono state circa 80 le aziende agricole umbre contattate, la metà delle quali ha dato un feedback positivo. Di questa metà, l’80% si è mostrato realmente interessato.

“Negli ultimi dieci anni – ha affermato Frascarelli – il consumatore è cambiato tantissimo e oggi cerca il risparmio in termini economici e di tempo, così come benessere e salute nel cibo. Una volta l’agricoltura produceva e cercava di vendere, oggi lo schema è cambiato: non più produci e vendi ma ascolta (il consumatore) e rispondi. Il consumatore vuole un prodotto fresco ma non ha tempo di andare in azienda ad acquistarlo, vuole un prodotto salutistico ma ha difficoltà a reperirlo nei canali tradizionali. Con questo sistema dei food locker, già sperimentato in altre realtà, cerchiamo di dare la giusta risposta”.

“Puntiamo a grandi città come Roma – ha spiegato Martella – ma anche Perugia, vicino a grandi aziende o enti dove lavorano molte persone. Abbiamo immaginato prodotti ad alto valore aggiunto come la carne di razze pregiate, prodotti biologici, latticini freschi, oppure ortofrutta a chilometro zero, in modo che possano giovarne i piccoli produttori locali che sono quelli che hanno maggiori difficoltà a piazzare i prodotti. Questi vengono portati alla piattaforma logistica dove ci sono degli addetti al confezionamento del box spesa. Una volta consegnata al luogo di ritiro prestabilito il consumatore può prelevarla grazie al qr code associato, che avrà conservato sullo smartphone. Qualora non la ritirasse la spesa è persa. Partiremo con la sperimentazione da Perugia per poi espanderci verso Roma, negli agglomerati intorno al raccordo anulare dove c’è un’utenza più vasta”.

“La Fondazione ha ritenuto questo progetto interessante – ha spiegato Lungarotti – e quindi ha deciso di finanziarlo perché dà la possibilità ad aziende agricole di piccole e medie dimensioni di dotarsi di strumenti tecnologici e poter poi esitare i propri prodotti sul mercato determinando un vero e proprio e concreto sviluppo dell’economia locale”.


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