(UNWEB) Confartigianato Imprese Umbria e Confartigianato Imprese Lazio rivolgono un appello al Governo affinché non emani definitivamente il nuovo decreto Superbonus secondo le indiscrezioni sulla bozza approvata due giorni fa in Consiglio dei Ministri.

La presunta eliminazione degli istituti dello sconto in fattura e della cessione del credito, senza più deroghe, oltre a impattare negativamente sull’intero settore edile sarebbe in grado di creare enormi problemi alla ricostruzione post sisma 2016 Umbria e Lazio perché scaricherebbe senza preavviso il peso finanziario degli interventi in corso sui privati e sulle imprese dell’area cratere.

Pur comprendendo le problematiche di gestione del debito pubblico, non possiamo non stigmatizzare il nuovo repentino cambiamento di rotta delle politiche sul superbonus, evidenziando che ancora una volta le correzioni vengono decise con modalità che aumentano l’instabilità e sembrano prescindere dalle conseguenze immediate su un settore strategico per l’economia nazionale.

Questo nuovo decreto, qualora fosse confermata l’esclusione di deroghe per i cantieri delle aree del cratere del sisma 2016, impatterebbe direttamente sulla ricostruzione, proprio quando invece essa ha bisogno di stabilità e di nuove risorse.

Il disorientamento generato causerebbe un cortocircuito che alla fine rimetterebbe in discussione tutto l’acquisto dei crediti, portando all’ennesimo ed inutile intoppo alla ricostruzione. Nonostante la proroga concessa recentemente andasse proprio su una direzione opposta.

Commenta il Presidente Confartigianato Imprese Umbria Mauro Franceschini che questa incertezza andrebbe a scoraggiare investimenti e porterebbe le banche e gli istituti finanziari ad interrompere qualsiasi erogazione, con effetti di stagnazione per tutto il mondo produttivo.

Serve invece una stabilità concreta nelle decisioni, disposizioni normative e tempi certi per poter con serenità programmare lavori. Confartigianato si è attivata subito consultandosi con il Commissario Straordinario Sisma, il Sen. Guido Castelli, che ha garantito un suo impegno per ristabilire il precedente provvedimento.

Non conosciamo ancora nel dettaglio i contenuti del decreto poiché il testo al momento non è disponibile, ma ci auguriamo in una pronta revisione. In alternativa confidiamo che il Governo si muova verso un provvedimento parallelo, che vada a compensare le perdite relative agli accolli magari attraverso lo stanziamento di ulteriori risorse dedicate alla ricostruzione.

Pierangelo Lanini, Presidente regionale ANAEPA Confartigianato Edilizia evidenzia il rischio di un generale fermo dei cantieri. L’instabilità della normativa superbonus infatti interagisce con il complesso delle procedure burocratiche delle pratiche sisma e un blocco immediato renderebbe difficilissimo far ripartire lo sforzo complessivo della ricostruzione. Lanini evidenzia inoltre che “Lo sconto in fattura nei lavori del cratere è gestito sempre dalle imprese che eseguono i lavori di riparazione e miglioramento sismico. Questo ulteriore cambio di rotta metterà in gravissime difficoltà intere famiglie interessate alla ricostruzione delle proprie case”

La ventilata introduzione di una “dichiarazione informativa preventiva” per i lavori in corso, si rivelerebbe di certo in un ulteriore appesantimento burocratico ma mi auguro garantisca per tali cantieri, intesi come già avviati o comunque contrattualizzati con il committente, la stabilità delle norme e la possibilità di continuare ad applicare lo strumento fino al 2025 come da normativa in vigore. L’incertezza maggiore riguarda i cantieri da avviare, che purtroppo costituiscono la fetta maggiore, dove l’unica soluzione ipotizzabile, ma non so quanto fattibile e tempestiva, sarebbe quella di aumentare le risorse concesse per la ricostruzione.”


 AVIS

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